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La Juve festeggia: Lazio sconfitta, pari dell’Inter

Tutto gioca a favore dei bianconeri: la Lazio perde per 3-2 contro l’Atalanta e finisce a -4 dalla vetta, mentre il Sassuolo blocca l’Inter sul pari e spinge la squadra di Conte a -8 dalla Juve – Vittoria della Roma contro la Samp

La Juve festeggia: Lazio sconfitta, pari dell’Inter

E alla fine gode la Juventus. La sconfitta della Lazio e il pareggio dell’Inter, infatti, fanno anzitutto il suo gioco, come dimostra la classifica che ora la vede saldamente al comando con 4 punti di vantaggio sui biancocelesti e addirittura 8 sui nerazzurri. Il grande vincitore della serata dunque è Sarri, ovviamente in coabitazione con Gasperini: la sua Atalanta è una delle più belle realtà del calcio moderno e non solo di quello italiano. Altri protagonisti positivi di questo mercoledì di campionato sono Edin Dzeko, autore di una doppietta che ha regalato 3 punti d’oro alla Roma e De Zerbi, capace di fermare l’Inter in casa sua, mentre i grandi sconfitti, evidentemente, sono Conte e Inzaghi, costretti a fare i conti con due passi falsi che allontanano il sogno scudetto.

E dire che la Lazio aveva cominciato forte, anzi fortissimo, la serata bergamasca, trovando un doppio vantaggio (5’ autogol De Roon, 11’ Milinkovic-Savic con un gran tiro dalla distanza) che sembrava il preludio a un vero e proprio trionfo. Ma con l’Atalanta non bisogna mai fermarsi, altrimenti il rischio è di subire una rimonta, solo che i biancocelesti, un po’ per una condizione fisica ancora approssimativa, un po’ per una panchina resa corta dagli infortuni, a un certo punto hanno finito la benzina.

I bergamaschi hanno trovato il gol del 2-1 in chiusura di primo tempo con Gosens (38’) e nel secondo hanno completato la rimonta con Malinovskyi (66’, gran tiro da fuori area) e Palomino (80’, colpo di testa su errore di Strakosha), rimettendo le inseguitrici per la Champions a distanza di sicurezza e, soprattutto, dando un grosso dispiacere a Inzaghi.

“Rientrare contro l’Atalanta era sicuramente difficile, l’avversario peggiore per noi – il commento sconsolato del tecnico biancoceleste – Questa sconfitta impatta decisamente sulla classifica, anche perché non perdevamo da 21 partite, ora speriamo di recuperare alcuni giocatori importanti”.

Se la Lazio vede complicarsi decisamente il sogno scudetto, l’Inter è quasi costretta ad abbandonarlo del tutto. Il rocambolesco 3-3 di San Siro contro il Sassuolo azzera i benefici della vittoria di domenica contro la Samp, riportando i nerazzurri a distanza siderale dal vertice. Recuperare 8 punti alla Juve (anzi 9, visti gli scontri diretti a sfavore) è un’impresa titanica, specialmente dopo aver visto gli effetti del turnover.

Conte ha lasciato a riposo Lautaro, De Vrij, Young, Candreva e Barella, col risultato che la squadra è andata in difficoltà sin dall’inizio, ritrovandosi sotto dopo appena 4’ (Caputo). Sul finire di tempo però un rigore di Lukaku (41’) e un sinistro di Biraghi (46’) ribaltavano il tutto, e quando Gagliardini si ritrovava un pallone a porta vuota solo da appoggiare, in molti pensavano ad un’altra vittoria nerazzurra. Sbagliato, perché l’ex atalantino spediva clamorosamente sulla traversa (la Gialappa’s ci avrebbe marciato per anni) e il Sassuolo prendeva coraggio, trovando il 2-2 con Berardi su rigore (81’).

All’86’ Borja Valero faceva impazzire di gioia Conte deviando in porta una punizione di Candreva, ma 3’ dopo la difesa si addormentava e Magnani fissava il punteggio sul 3-3, prima che Skriniar completasse la frittata facendosi espellere (93’).

“È un pareggio che ci fa male e che ci deve rammaricare – l’analisi di un abbacchiato Conte – Abbiamo comunque avuto diverse occasioni per chiudere la partita in maniera definitiva, ma non l’abbiamo fatto. Peccato, eravamo riusciti a recuperare e fare gol a 4 minuti dalla fine, poi abbiamo concesso il pareggio. Ora voglio vincere le 11 partite che restano, la mentalità da trasferire è quella di provarci, ottenere il massimo e non avere rimpianti come in questa occasione”.

Rimpianti che poteva avere anche la Roma, a lungo sotto contro la Sampdoria dell’ex Ranieri. Un risultato nato da un pasticcio di Diawara e sfruttato al meglio da Gabbiadini (11’) è rimasto invariato per oltre un’ora, fino a quando Dzeko ha deciso di salire in cattedra con due capolavori assoluti. In particolare il primo, uno splendido sinistro al volo su assist di Pellegrini (64’) che vale la medaglia d’oro di giornata, ma anche il secondo (85’, sempre al volo, questa volta di destro, su lancio di Cristante) non è certo roba per tutti. La grande serata del bosniaco cancella gli errori di Fonseca (Pastore titolare con Pellegrini in panchina grida vendetta), ma soprattutto permette alla Roma di mantenere una piccola speranza Champions, per quanto 6 punti di ritardo su questa Atalanta (oltretutto in vantaggio negli scontri diretti) siano attualmente una mezza sentenza.

“Dzeko è senza dubbio l’attaccante più forte che abbia mai allenato, gol come quelli di stasera li fanno solo i grandi – ha applaudito il tecnico giallorosso – Champions? Ci sono due possibilità per noi, il quarto posto o la vittoria dell’Europa League. Superare l’Atalanta non sarà facile perché sono una grande squadra, ma noi ci crediamo. È vero, non possiamo permetterci errori, però ci proveremo fino alla fine della stagione. Poi ci sarà l’Europa League, ma adesso possiamo solo concentrarci sul campionato e io sono fiducioso”.

La 27esima si conclude così con un’altra serata ricca di gol (ben 14 in tre partite) e spettacolo: oggi un giorno di pausa, dopodiché domani sarà già tempo di pensare alla prossima. Un’abbuffata di calcio che però, alla luce di ciò che stiamo vedendo, non rischia certo di annoiarci.

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