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La guerra dei dazi torna a far paura ai mercati

Le tensioni geopolitiche segnano l’umore dei mercati finanziari alla vigilia del weekend – Continua la frana dello yuan – Debole il petrolio – Oro in ribasso per il sesto giorno consecutivo – Lo scontro sulla Cdp danneggia la fiducia nell’Italia – Effetto Magneti Marelli su Fca

La guerra dei dazi torna a far paura ai mercati

Donald Trump ha infranto un altro tabù. Il Presidente, contravvenendo a una regola non scritta, ha voluto dire la sua sulla politica della Fed. “Non sono entusiasta – ha detto in un’intervista tv – degli aumenti dei tassi. Ogni volta che cresci loro vogliono alzare i tassi ancora. Non sono contento. Ma allo stesso tempo gli lascio fare quello che credono sia la cosa migliore perché credo di aver scelto un uomo valido”. Insomma, un primo avvertimento a Jerome Powell, reo dei commenti scettici sulla politica dei dazi che sta sollevando molte preoccupazioni anche tra i repubblicani. In South Carolina, ad esempio, dove Bmw, che è il datore di lavoro locale più importante, ha annunciato la chiusura dell’impianto per le tasse imposte sui Suv lì prodotti per il mercato cinese.

È questo il clima alla vigilia di una settimana cruciale per il confronto sui dazi sull’auto. Margrete Vestagen, commissario Ue alla Concorrenza, fa sapere di aver messo a punto la lista delle rappresaglie nel caso di tariffe imposte sui veicoli in arrivo dall’Europa. Trump punta invece l’indice contro la multa inflitta dalla stessa Vestagen a Google.

A condizionare il clima contribuiscono anche l’invito a Putin in Usa nel prossimo autunno, in aperta sfida alla Fbi ed alle indagini del Russiagate.

Le tensioni geopolitiche segnano l’umore dei listini alla vigilia del weekend.

CONTINUA LA FRANA DELLO YUAN, DEBOLE TOKYO

Lo yuan segna un nuovo minimo sul dollaro a 6,8128, nonostante il sostegno delle banche di Stato con l’apparente obiettivo di frenare la discesa.

In calo le Borse asiatiche. I listini cinesi perdono lo 0,6%, Hong Kong -0,8% ai minimi da dieci mesi. Il calo della valuta cinese pesa sulla competitività delle economie della regione, non meno gravi le tensioni sui conti delle corporation: la conglomerata Hna, al ritorno sul listino dopo una lunga sospensione, ha lasciato sul terreno il 10%. L’indice Nikkei di Tokyo perde lo 0,6%.

 STABILE IL PETROLIO: +9% DA GENNAIO

L’oro è in ribasso per il sesto giorno consecutivo a 1.219 dollari l’oncia, da inizio anno perde il 6,5%. Da inizio anno, il calo dell’argento è del 9,7%, quello dell’alluminio del 12% e quello del rame, del 16%.

Il petrolio staziona stamane attorno a 72,6 dollari. Nonostante i cali dell’ultima settimana il greggio tipo Brent, stamattina in rialzo dello 0,2% a 72,7 dollari il barile, segna una variazione positiva di quasi il 9%. Ancora più ampia la variazione positiva del WTI: +14% da inizio anno.

Poco mossi i titoli petroliferi. A Piazza Affari Eni -0,35% nonostante la promozione di Credit Suisse da neutral a outperform, con prezzo obiettivo che passa da 18,2 a 20,2 euro. Gli analisti citano una potenziale revisione al rialzo degli obiettivi di flusso di cassa

L’euro tratta stamane a 1,1650: in settimana la moneta unica ha perduto lo 0,3% sul dollaro.

Continua l’appiattimento della curva: lo spread tra i Bond a 2 e a 10 anni è scivolato a 23,40 punti, ai minimi dal luglio 2007.

FRENA WALL STREETMA, MA SUONA LA RISCOSSA IBM (+4%)

Ieri sera Wall Street ha chiuso in calo, per il Dow Jones, in flessione dello 0,53%, è stata la prima seduta negativa dopo cinque positive. S&P 500 -0,40%, Nasdaq -0,37%.

Male le banche e le società finanziarie, tutte giù. La nota positiva viene da Ibm, +4% nel dopo Borsa dopo i conti da cui emerge una forte crescita dell’attività sul cloud (+89% nel trimestre).

Comcast +2,6% dopo la rinuncia all’acquisto di 21° Century Fox.

MERCATI EUROPEI DEBOLI IN VISTA DEL DUELLO SULL’AUTO

Mercati europei in frenata su volumi  estivi. È venuto meno ieri il sostegno di Wall Street nonostante il robusto tono del dollaro. Continua a pesare l’ombra della guerra sui dazi. Il Wall Street Journal riferisce che, durante una riunione di gabinetto. il presidente Usa Trump avrebbe parlato di un “castigo tremendo” nei confronti dell’Unione Europea, parlando di tariffe sulle autovetture importate. E ieri, a proposito della multa inflitta a Google da Bruxelles, il presidente ha detto: “Continuano a trattarci male, ma finirà”.

SALE LA TENSIONE IN ITALIA. ANCORA UN RINVIO PER CDP

Ad alzare la temperatura è la crescita delle tensioni nella politica italiana. Il pretesto è il conflitto attorno alle nomine alla Cdp. Il ministro Giovanni Tria insiste sul nome di Scannapieco contro il pressing di Cinque Stelle e Lega.   Da segnalare la previsione del Wall Street Journal: . “Sotto le precedenti amministrazioni tecnocratiche. Scrive il quotidiano –  l’Italia ha subito un cambiamento normativo quando invece aveva bisogno anche di un cambiamento di cuore. La strana coalizione italiana fallirà se la destra vincerà sull’immigrazione ma la sinistra sull’economia”.

A versare altra benzina sul fuoco l’indomabile Claudio Borghi, responsabile economico della Lega e presidente dell’commissione bilancio di Montecitorio: la nomina di Jens Weidmann alla guida della Bce nel novembre del 2019 dopo Mario Draghi, dice,  “non sarebbe una buona scelta perché le sue idee rigoriste potrebbero portare l’Europa allo sfacelo”.

Milano (-0,4%) ha chiuso in terreno negativo a 21.885 punti dopo  scambi modesti: 1,76 miliardi il controvalore complessivo.

Deboli anche gli altri listini: Francoforte -0,62%, Parigi -0,56%, Madrid -0,33%. Fuori dalla zona euro sale leggermente Londra, +0,12%, con la sterlina ancora debole e l’incognita Brexit. Oggi è in programma la prima risposta ufficiale della Ue alle proposte di Londra sull’uscita del Regno Unito dall’Unione. In calo anche Zurigo -0,11%.

Vola a Parigi Iliad (+7,7%) dopo aver annunciato il superato del milione di abbonati in Italia alla sua offerta low cost.

BTP AL 2,51%. PREVISIONI POSITIVE PER L’ESTATE

Seduta poco mossa per l’obbligazionario italiano: il rendimento del decennale chiude al 2,51% (da un minimo di 2,47%); lo spread con il Bund sale a 224 punti (+ 5 punti) per la risalita dei titoli tedeschi dopo le aste della mattina.  Il rendimento del Btp a 2 anni è sceso stamane fino a 0,53%, ai minimi da metà giugno.

La Spagna ha collocato circa 4,5 miliardi di titoli sulle scadenze 2023, 2026, 2028 e 2033, con rendimenti in lieve calo. La Francia ha a sua volta assegnato circa 7,5 miliardi di Oat al 2021 e 2024, oltre a 1,6 miliardi di indicizzati.

Secondo gli operatori il mercato periferico, quello italiano in particolare, si gioverà nelle prossime settimane del profilo dell’offerta e delle scadenze sul primario, al di là dell’attesa cancellazione delle aste Btp di metà agosto. Il 30 luglio la Spagna rimborsa Bono decennali per 20 miliardi (più 9,4 miliardi di cedole), seguita dall’Italia il primo agosto con Btp decennali per 23,6 (più 5,3 miliardi di cedole).

Ieri sono entrati in vigore i nuovi margini sui titoli di Stato italiani della clearing house londinese Lch; interessate sono le scadenze da 3 mesi a 10 anni e i Cct. Per i titoli dai 2 ai 4,75 anni l’incremento supera il punto percentuale, per i Cct supera i tre punti percentuali.

L’EFFETTO MARELLI SPINGE FIAT CHRYSLER

Fiat Chrysler è stato il miglior titolo del listino con un balzo dell’1,35%. Mediobanca Securities (“outperform”) considera positiva la notizia dell’avvio del processo di scorporo e quotazione di Magneti Marelli. Non è ancora chiaro l’ammontare del debito che dovrebbe essere assegnato da Fca a Magneti Marelli: 1,5 o 2 miliardi di euro? Gli esperti di Equita ritengono almeno 1,5 miliardi di euro. Banca Akros rileva che “Magneti Marelli potrebbe essere valutata con un multiplo enterprise value/ebitda di circa 5,5 volte, molto superiore alla nostra valutazione attuale di circa 4,5 volte”.

Pirelli sale dell’1,22%, mentre Cnh perde lo 0,58%.

DEBOLI BANCHE E GESTITO. SUGLISCUDI SOLO BANCA IFIS

Deboli le banche, con l’eccezione di Mediobanca (+0,37%). Bper Banca perde l’1,4%. Unicredit -1,5%.

In rosso anche il gestito. Su Banca Mediolanum (-0,5% a 5,91 euro) Equita ha abbassato il target price da 7,6 a 7 euro, prezzo che resta comunque sopra gli attuali livelli di Borsa, mentre ha confermato la raccomandazione hold. Azimut -0,15%. Banca Akros ha ridotto il prezzo obiettivo del titolo da 18 a 15 euro, confermando la raccomandazione neutral. Gli analisti si aspettano che i conti del secondo trimestre siano deboli.

Ancora in rialzo Banca Ifis sull’onda dell’acquisto da Unicredit  e da altri tre player di quattro portafogli di crediti deteriorati per un valore nominale totale di circa 600 milioni di euro, spalmati su oltre 27.500 posizioni. Banca Imi (add, Tp 39,6 euro) apprezza l’operazione.

Ha chiuso in linea con l’indice Generali (-0,4%) dopo l’annuncio di un accordo con Life Company (Lccg) per la cessione della sua partecipazione in Generali Worldwide Insurance Company e Generali Link. “Prosegue la razionalizzazione del perimetro”, ha commentato Equita (“hold”).

BUZZI FRENATA DALL’EDILIZIA USA. OK L’AUMENTO PRYSMIAN

Il titolo peggiore è stato Buzzi Unicem (-3,51%, sotto i 20 euro), colpito dalla frenata dell’attività edilizia in Usa:  Kepler Cheuvreux ha abbassato il prezzo obiettivo sul titolo da 25,5 a 24,5 euro, confermando la raccomandazione buy.

Prysmian -0,5% nel giorno di chiusura dell’aumento di capitale da 500 milioni.  L’operazione si è chiusa con adesioni pari al 97,81% delle azioni offerte. I diritti di opzione non esercitati saranno offerti nelle sedute dal 24 al 30 luglio, salvo chiusura anticipata.

MONDO TV VA IN ORBITA

Nuovo strappo al rialzo per Mondo Tv (+10,8% a 4,67 euro). Il titolo è in rally dal 17 luglio (3,435 euro per azione), momento in cui la società ha comunicato di stimare nei primi 6 mesi dell’anno un utile netto di circa 7 milioni (+30%),

Bene Bomi Italia (+2,3%), leader nel settore della logistica biomedicale, che ha proceduto all’acquisizione di Farma Logistica.

Go Internet (+0,7%) a giugno ha conquistato 648 nuovi clienti, di cui 410 nel segmento 4G Lte, 170 nel 4G Wimax e 68 nel Fiber to home attivo a Perugia e a Bologna.

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