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La Grecia torna nel caos e colpisce le banche e le Borse di tutta Europa

Piazza Affari perde l’1,76%, trascinata giù dalle banche: Unicredit e Ubi lasciano sul campo il 4,7% – La Fiat in ribasso del 3,2% – Comincia anche a risalire lo spread, che supera i 370 pb – Acquisti su Fonsai – Finmeccanica, si allontana commessa in India – Atlantia, nessun accordo con Gavio – Indesit, utili in calo

La Grecia torna nel caos e colpisce le banche e le Borse di tutta Europa

Georgios Karatzaferis, leader del partito di destra Laos, non intende votare a favore delle misure di austerity. Non solo. I ministri di Laos, riporta Reuters, hanno presentato le proprie dimissioni al Primo ministro Lucas Papademos. Cui spetterà la decisione ultima se accettarle o meno. In Grecia è bagarre e così già vacilla l’accordo trovato faticosamente ieri ad Atene. Le Borse accusano il colpo e accelerano i ribassi mentre lo spread Btp-bund risale a quota 370. Atene crolla del 3,3%, il Ftse Mib perde l’1,76%, il Dax l’1,41%, il Cac l’1,51% e il Ftse 100 lo 0,73%. Wall Street viaggia in rosso appesantita anche da dati macro peggiori delle attese: il Dow Jones scende dello 0,89% e il Nasdaq dello 0,56%. Brilla però Linkedin (+16,18%) grazie al boom di utili e fatturato che nell’ultimo trimestre 2011 hanno battuto le attese: 6,9 milioni di dollari di profitti e 167 milioni di fatturato.

Non posso votare questo programma di austerità che “umilia il Paese, non va nella direzione giusta”, ha affermato Karatzaferis che con il suo partito controlla però solo 16 voti sui 252 che sostengono la coalizione di Papademos dei 300 totali del Parlamento. Una posizione che non è detto che pregiudichi l’esito del voto ma che getta nuovi dubbi sulla determinazione della classe politica greca ad andare avanti in un programma di austerity che sta mettendo la popolazione allo stremo. Ad Atene sono iniziati oggi i due giorni di sciopero contro le misure e già si sono registrati scontri tra polizia e manifestanti. Il tutto mentre già molti Paesi come Germania e Austria non hanno nascosto il loro scetticismo sull’accordo. Ieri sera a Bruxelles i ministri finanziari della Zona euro non hanno firmato la concessione del nuovo pacchetto di aiuto alla Grecia, ma hanno chiesto ad Atene ulteriori sforzi. Un nuovo Eurogruppo è previsto per giovedì mentre il 27 febbraio voterà il Bundestag.

La posizione tedesca sembra non lasciare spazio ad ammorbidimenti: la Grecia potrà ottenere il secondo pacchetto di aiuti soltanto se adempirà agli impegni sulle misure di risparmio, e al momento mancano ancora 325 milioni di euro, trapela dagli incontri che stamani la cancelliera Angela Merkel e il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble hanno tenuto a Berlino. Negli incontri Angela Merkel avrebbe affermato: un fallimento della Grecia è un rischio che non si vuole affrontare, e che non si potrebbe controllare. Il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso si dice però “fiducioso che una soluzione possa essere raggiunta la prossima settimana in quanto è di cruciale importanza per la Grecia, i suoi cittadini e la zona euro nel suo insieme”.

BANCHE IN RIBASSO,

ACQUISTI SU FONSAI

A Milano in forte ribasso sono i bancari. Rimbalza solo Mps (+0,72%). Mentre si attende per i primi di marzo il giudizio sul piano di rafforzamento del capitale da parte dell’Eba (che però si è dichiarata soddisfatta dei piani aggregati in termini di capitale), continuano le manovre nella Fondazione Mps che deve decidere se vendere il 10% circa dell’istituto per ridurre il proprio debito verso le banche. Al momento Palazzo Sansedoni nega movimenti azionari sulla banca. In rosso Unicredit – 4,74%. Conferme arrivano dall’aumento di capitale: i grandi soci che si erano detti pronti a sottoscrivere il 10,68% di Unicredit hanno rispettato gli impegni. Allianz, Carimonte, Carimodena, Crt, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Luigi Maramotti hanno sottoscritto nel complesso il 10,7% delle azioni oggetto dell’aumento di capitale in opzione.

Ubi Banca cede il 4,77% e Intesa il 3,55%. A Torino Enrico Salza prende atto del consenso attorno alla candidatura di Sergio Chiamparino alla guida della Compagnia San Paolo, principale azionista di Intesa. “Rispetto la scelta di Fassino, avrei preferito che Chiamparino restasse in politica, avrebbe stravinto le prossime regionali. Lui ha fatto una scelta diversa, è legittimo”, ha detto l’ ex presidente del consiglio di gestione di Intesa che avrebbe preferito un “suo” candidato (vedi l’ex sindaco Valentino Castellani). Ma da buon politico Salza ha capito che la partita era chiusa in partenza.

Sul comparto bancario, alle prese di beneficio, si aggiungono i conti deludenti di Barclays. La quarta banca inglese per capitalizzazione ha registrato una diminuzione dell’utile del 16% e ha annunciato che potrebbe non raggiungere gli obiettivi di medio termine dopo aver chiuso il 2011 con il suo peggior trimestre in tre anni. Sui conti del Gruppo ha pesato la crisi del debito europea che ha colpito il trading di obbligazioni, trascinando il comparto in perdita rispetto all’anno precedente. Continua il rally di Fondiaria Sai (+10,12%) all’indomani dell’ingresso nel capitale di Palladio Finanziaria con il 2,558% diventando il terzo socio alle spalle di Premafin e Unicredit. Ieri intanto il cda di Unipol ha deliberato di richiedere all’assemblea straordinaria del prossimo 19 marzo la delega per un aumento di capitale da 1,1 miliardi di euro e un raggruppamento delle azioni ordinarie e privilegiate, che verrebbero aggregate nel rapporto di una ogni cento.

FINMECCANICA, SI ALLONTANA COMMESSA IN INDIA

ATLANTIA, NESSUN ACCORDO CON GAVIO

Tra gli industriali in calo anche Fiat – 3,28% dopo il rialzo di ieri sui buoni risultati di Daimler. La mancata commessa indiana mette sotto pressione Finmeccanica (-2,67%). Il ministero della Difesa indiano ha dichiarato al Times of India non cambierà idea sulla decisione di assegnare la commessa (126 caccia per 20 miliardi di dollari) alla francese Dassault, ai danni del consorzio Eurofighter, partecipato anche dal colosso italiano. Sale Impregilo (+2,18%) dopo che Atlantia (-2,15%) ha precisato che nessun accordo è ancora stato raggiunto con Gavio. Il gruppo di costruzione ha intanto ottenuto, insieme al raggruppamento temporaneo di aziende che guida, il via libera per la costruzione, gestione ed esercizio del servizio di trasporto pubblico della Linea 4 della metropolitana di Milano. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto l’istanza di sospensione cautelare dell’A.T.I. guidata dall’impresa Pizzarotti.

INDESIT, UTILI IN CALO

A2A PIACE LA SUPEREDIPOWER

Risultati 2011 in calo per Indesit: il gruppo di elettrodomestici chiude l’anno con utili in calo a 58,8 milioni da 89,7 milioni del 2010. I ricavi si attestano a 2,8 miliardi in calo dell’1,8% e un rallentamento più marcato nel quarto trimestre. Il contesto di mercato è stato caratterizzato dall’aumento del costo delle materie prime e dal calo della domanda nella seconda parte dell’anno. Il titolo cade del 6,14%. Acquisti su A2A (+0,32%) e Iren (+2,60%) dopo che un articolo del Corriere della Sera ha rivelato che allo studio c’è un piano per la creazione di un polo della generazione elettrica attorno a Edipower.

DATI USA PEGGIO DELLE ATTESE

Non aiutano i dati americani sulla bilancia commerciale degli Usa che ha registrato a dicembre il secondo aumento consecutivo del deficit, attestatosi a 48,8 miliardi di dollari (-48,5 miliardi di dollari il consenso), mentre il dato di novembre è stato rivisto a -47,06 miliardi di dollari da -47,75 miliardi. Scende a febbraio la fiducia dei consumatori. Il dato rilevato dall’Università del Michigan diminuisce a 72,5 punti base dai 75 punti di gennaio. Si tratta di un calo superiore alle attese degli analisti che si aspettavano una lieve diminuzione a 74,8.

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