Condividi

La Grecia fa meno paura, le banche recuperano e le Borse rimbalzano: Milano + 1,1%

Crescono le adesioni allo swap greco: siamo a quota 58% e aderiscono anche Banca Generali, Intesa e Unicredit – Sì del Governo tedesco al Fiscal compact – Premafin chiede a Fonsai di ridurre l’aumento e domani scade l’offerta Palladio-Sator – Si allontana il rischio di ricapitalizzazione del Banco Popolare – I conti di Finmeccanica e quelli di Autogrill

La Grecia fa meno paura, le banche recuperano e le Borse rimbalzano: Milano + 1,1%

La Grecia fa un po’ meno paura e le Borse europee riprendono fiato, aiutate dai dati positivi Usa sui nuovi posti di lavoro del settore privato e dalla buona partenza di Wall Street. Il Ftse Mib guida i rialzi con un +1,12%, il Cac sale dello 0,89%, il Dax dello 0,57% e il Ftse 100 dello 0,44%. Il Dow Jones alla chiusura dell’Europa sale dello 0,63% e il Nasdaq dello 0,79%. L’euro quota poco sopra 1,31 sul dollaro, ai minimi da 3 settimane, mentre il petrolio Wti Usa torna a salire in area 105,6 dollari al barile.

Negativa, anche se di poco sotto la parità, Madrid (-0,06%), sui cui ha pesato il mancato rispetto degli obiettivi di riduzione del deficit stabilita con l’Europa e il riallargamento dello spread a 330 punti base: il target del deficit al 5,8% del Pil per il 2012, dal 4,4% iniziale, alimentando così sia timori sui conti pubblici sia sulla crescita. Si consolida così anche il sorpasso dello spread: quello tra Btp e bund torna a 313 punti base. Rimane comunque alta l’attenzione sullo swap volontario greco che termina doman,i anche se la quota di adesioni è in aumento.

GRECIA, SALE L’ADESIONE ALLO SWAP

È salita dal 39% al 58% la quota di titoli di Stato ellenici che verranno scambiati volontariamente nell’operazione swap. L’adesione ha riguardato anche la gran parte dei fondi pensioni greci. Tra gli istituti italiani hanno aderito pure Banca Generali, Intesa SanPaolo e Unicredit. Per Charles Dallara, capo negoziatore per l’Institute of International Finance (Iif), che raggruppa gli istituti creditori della Grecia, la ristrutturazione del debito sarà un punto di svolta: “Questo è il momento in cui si volterà pagina, ridando fiato alla Grecia e contribuendo alla stabilità dell’eurozona”, ha detto.

GERMANIA, GOVERNO APPROVA IL FISCAL COMPACT

BERLINO FA I CONTI SUI SALVATAGGI

In Germania il governo ha approvato oggi il patto di bilancio europeo. Ora sarà sottoposto al voto del Parlamento tedesco, che dovrà approvarlo con i due terzi dei voti, sia nel Bundestag sia nel Bundesrat, la Camera bassa tedesca. “L’Europa è sul giusto cammino”, “ha fatto passi in avanti che nessuno avrebbe mai creduto qualche anno fa”, “penso che dovremo affrontare ancora problemi per un bel po’, ma siamo sulla giusta strada, anche grazie all’Italia”, ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, che oggi ha incontrato Mario Monti, definito “una speranza per l’Italia e per l’Europa”, “da molto tempo abbiamo un rapporto di fiducia e l’amicizia si è intensificata”, ha commentato Schaeuble.

Intanto i tedeschi fanno i conti sui salvataggi. Il ministero delle Finanze ha reso noto che l’impegno economico complessivo della Germania, in crediti e garanzie, per i pacchetti di salvataggio di Grecia, Portogallo e Irlanda, ammonta finora a 72,9 miliardi di euro, di cui 60,2 alla Grecia. Il quotidiano economico Handelsblatt fa notare che la cifra è pari alla somma del bilancio per la sanità, la difesa e i trasporti in Germania. Per il quotidiano il governo tedesco non ha così nessun interesse a un default che costringerebbe il ministro delle Finanze Schaeuble a saldare crediti e garanzie con i fondi del bilancio federale. Ma non si tratta solo di esborsi: fino alla fine del 2011 il salvataggio della Grecia ha portato nelle casse tedesche 380 milioni di euro di interessi, pagati dal governo ateniese per i prestiti ottenuti col primo pacchetto di aiuti.

PER IL BANCO SI ALLONTANA IL RISCHIO AUMENTO

A Piazza Affari rimbalzano le banche dopo i forti cali di ieri. Banco popolare brilla con +7%, dopo che un report di Equita Sim ha posto gli accenti su un minor rischio di aumento di capitale. Grazie al miglioramento dello spread, il mercato scommette che la situazione possa migliorare per quegli istituti che devono rafforzare il capitale entro giugno per conformarsi ai diktat Eba. Bpm sale del 4,74% e Mps del +3,60%. A Siena la Fondazione dovrebbe ormai ottenere in breve tempo l’autorizzazione dal Tesoro a cedere il 15% della banca. Bene anche Unicredit +3,14%, dove si gioca la partita per il candidato alla successione di Dieter Rampl. A Piazza Cordusio si è svolto oggi il vertice tra le Fondazioni azioniste e un incontro del comitato governante. Fra i nomi che circolano, figurano due economisti come l’ex presidente di Borsa Italiana, Angelo Tantazzi, e l’ex presidente dell’Eni e dell’Iri, Gian Maria Gros-Pietro.

PREMAFIN CHIEDE AI CONSIGLIERI DI FONSAI DI RICONSIDERARE L’AUMENTO

GENERALI VENDE MIGDAL

Girandola di incontri anche per Premafin che balza del 8,42%. Questa mattina si è tenuto il cda della holding che ha confermato di avere chiesto agli amministratori di Fondiaria-Sai (+5,20%) di valutare la possibilità di una riduzione dell’aumento di capitale annunciato da 1,1 miliardi sulla base di un aggiornamento dei margini di solvibilità, grazie al positivo andamento dei mercati e al buon andamento gestionale di Fondiaria Sai nei primi mesi dell’anno. Ha poi preso atto che vi è stato “un avanzamento delle negoziazioni con le banche finanziatrici per addivenire ad un accordo di ristrutturazione del debito della Società nell’ambito dell’accordo stipulato con Unipol Gruppo Finanziario Spa il 29 gennaio”. Premafin ha anche dato mandato al commercialista Ezio Maria Simonelli, insieme al professore della Bocconi Stefano Caselli, per la certificazione della ragionevolezza del piano di risanamento della finanziaria in corso di approntamento e ha ampliato l’incarico a Maurizio Dallocchio anche all’assistenza nel processo di impairment test e valutazione ai fini di bilancio della partecipazione diretta e indiretta detenuta dalla finanziaria in Fondiaria Sai. Dallocchio aveva già mandato per la valutazione dei rapporti di concambio della prospettata fusione con Unipol e la congruità del prezzo di emissione del deliberando aumento di capitale Premafin.

Dopo il cda Giulia Ligresti, presidente di Premafin, ha incontrato Pergiorgio Peluso, direttore generale di Fonsai. Intanto oggi Matteo Arpe di Sator e Roberto Meneguzzo di Palladio, la cui offerta a Premafin scade domani, sono stati visti uscire da una delle sedi milanesi di Palladio. Nessun commento sulla strategia in vista della prossima assemblea di Fonsai del 19 marzo. Si presenteranno con l’8% o con una quota superiore? “Tutte le comunicazioni le facciamo alla Consob”, ha replicato Meneguzzo, “non dico nulla, arrivederci”, ha tagliato corto Arpe. Intanto sempre sul fronte delle assicurazioni, le Generali (+2,64%) hanno ceduto per 835 milioni di euro l’intera quota della israeliana Migdal, il 69,1% del capitale, all’imprenditore Shlomo Eliahu con una plusvalenza consolidata dall’operazione di 103 milioni di euro.

FINMECCANICA CADE SUI TIMORI DI PERDITE

AUTOGRILL, PER IL 2012 CONFERMA I RISULTATI 2011

Torna a perdere terreno Finmeccanica (-2,45%) che continua a scontare i timori per possibili perdite con i conti 2011 dopo lo slittamento del cda al 27 marzo. Il gruppo ha precisato in una nota che precisa che i risultati relativi all’esercizio 2011, attualmente in fase di valutazione, verranno esaminati e portati in approvazione nella riunione del cda del 27 marzo prossimo. Tali risultati, si legge, saranno comunicati a valle della suddetta riunione di consiglio.

Seduta pesante anche per Autogrill (-3,47%) nel giorno della pubblicazione dei conti. Il gruppo ha chiuso il 2011 con ricavi consolidati a 5,844 miliardi di euro (+4%, +2,5% a cambi correnti), un utile netto in crescita del 26,7% a 126,3 milioni di euro e un ebitda consolidato in miglioramento del 3,8% a 617 milioni. Il dividendo proposto sarà di 0,28 euro. Nei primi due mesi dell’anno Autogrill ha poi archiviato vendite in calo dello 0,6% a cambi omogenei e ha definito il 2012 complesos ma ha confermato per l’esercizio i risultati conseguiti dal gruppo nel 2011. In evidenza Pininfarina che balza del 10,88% e Investimenti e Sviluppo (+19,25%).

Commenta