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La Fed sostiene Biden, esordio dei Green Bond

Non facile la battaglia di Biden in Parlamento per far approvare il piano di aiuti all’economia, ma la Banca centrale Usa gli dà una mano – Attesa per il debutto dei Green Bond – Oggi il Cda di Unicredit e i conti di Stellantis

La Fed sostiene Biden, esordio dei Green Bond

Le truppe sono già schierate in attesa di quella che promette di essere la prima battaglia della presidenza Biden: non sarà facile far approvare i sostegni per 1.900 miliardi di dollari a cittadini e imprese contro il fuoco di fila dei repubblicani. Ma i democratici, che al Senato vantano una maggioranza appesa a un filo, tirano dritto contando sulla “reconciliation”, ovvero la possibilità (consentita una volta sola per la legislatura) di approvare la manovra a maggioranza semplice.

I mercati seguono con legittima apprensione la partita chiave. Il Nasdaq (-1,69%) accusa il colpo, spinto all’ingiù da Apple (-2%) e Tesla (-4%), nel timore di una crisi di liquidità nel caso di stop politico. Ma, almeno per ora, funziona la rete garantita da Fed e Tesoro. Ieri, a sostenere la linea espansiva di Janet Yellen, ci ha pensato Lael Brainard, la governatrice della Federal Reserve considerata vicina al ministro: l’aumento della volatilità sui bond allontana la fine delle politiche di sostegno.

L’avvertimento ha funzionato. Il future del Nasdaq stamane guadagna lo 0,5%. Il Treasury Note a 10 anni sta a 1,40%, mentre la curva dei tassi resta ripida quel che serve, a un livello d’inclinazione che fa bene alla finanza: 128 punti base lo spread tra biennale e decennale.

Positivi i listini d’Oriente. Il Nikkei di Tokyo sale dello 0,4%. Hang Seng di Hong Kong +1,8%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +1,3%. Non lascia segni la forte contrazione del settore dei servizi in Cina: l’indice Caixin è sceso sui minimi degli ultimi dieci mesi, penalizzato dalle restrizioni agli spostamenti imposte nel corso dell’inverno dalle autorità di Pechino.

Indice S&P ASX 200 di Sidney +0,8%: il Pil dell’Australia è salito a fine anno più del previsto, +3,3%. Non è solo l’effetto del rincaro delle materie prime: anche la componente consumi è salita molto. Entro la metà del 2021 il pil australiano avrà azzerato il ritardo da Covid -19. Non pesa il durissimo contrasto con Pechino, ben illustrato dal crollo degli investimenti (-61%) come ritorsione alle richieste di Canberra di avere informazioni precise sull’epidemia.

In rosso ieri le Borse Usa: Dow Jones -0,46%, S&P -0, 81%. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato una partnership fra Merck e Johnson&Johnson per accelerare la produzione dei vaccini contro il Covid-19. Merck metterà a disposizione due dei suoi impianti presenti negli Stati Uniti. Biden ha anche invitato gli Stati a dare priorità alle vaccinazioni degli insegnanti.

Il petrolio Brent è in lieve recupero dopo quattro sedute di ribasso, a 63 dollari il barile. L’Opec+ dovrebbe decidere domani di aprire non di poco le valvole che regolano il flusso di greggio: lo riporta Bloomberg. L’Arabia Saudita avrebbe acconsentito a modificare la sua contrarietà al superamento degli attuali regimi produttivi castigati. Le ultime analisi avrebbero mostrato che il surplus di produzione dovuto ai colpi di coda della pandemia sarà del tutto assorbito nel giro di sei mesi.

INFLAZIONE SOTTO CONTROLLO, SOLO MILANO IN ROSSO

La sindrome da inflazione fa meno paura. Dal dato sui prezzi al consumo nella zona euro diffuso ieri mattina emerge che il mese scorso l’incremento anno su anno è stato dell’1,1%, in frenata dal +1,4% di gennaio. La corsa dei prezzi, dunque, non dà segni di risveglio: solo +0,9%, come il mese prima. Certo, non sono da escludere salti in avanti, ma si tratterà di semplici episodi: i prezzi al consumo, ad esempio, dovrebbero salire a marzo, ma soprattutto ad aprile, perché si sentiranno gli effetti del crollo del prezzo del greggio avvenuto nella primavera del 2020. Il fenomeno, come si affannano a sostenere i banchieri centrali sia in Usa che alla Bce, è comunque sotto controllo. Ma i mercati, stressati dal saliscendi delle ultime sedute, stentano a ripartire. E così i listini si stanno prendendo una pausa dopo un periodo di volatilità che ha interessato sia le azioni sia le obbligazioni.

PIAZZA AFFARI +4,60% DA INIZIO 2021

A Piazza Affari è toccata la maglia nera al termine di una seduta debole in attesa delle misure del Dpcm, il primo dell’era Draghi, che entrerà in vigore il 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile, con regole e divieti anche per Pasqua e Pasquetta. Il Ftse Mib cede lo 0,78%, ma resta sopra quota 23mila punti.

Da inizio anno l’indice FtseMib guadagna il 4,60%, performance in linea con l’andamento del resto della zona euro. Eurostoxx globale +4,40%.

Contrastati gli altri listini del Vecchio Continente: Amsterdam e Madrid cedono lo 0,2%.

LINDT +2,6%: LA PANDEMIA SPINGE IL CIOCCOLATO

Zurigo +1,03%. Il produttore svizzero di cioccolato Lindt & Spruengli balza del 2,6% dopo aver annunciato di puntare a un aumento delle vendite tra il 6 e l’8% quest’anno grazie alla domanda spinta dalla pandemia.

DEBOLE L’OCCUPAZIONE TEDESCA

Francoforte sale dello 0,16%. A febbraio in Germania il numero di persone disoccupate è cresciuto di 9mila unità in termini destagionalizzati, a 2,752 milioni. Un sondaggio Reuters aveva previsto un calo di 13mila unità. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato rispetto al mese precedente al 6%.

LONDRA FESTEGGIA IL VACCINO, VENDITE SUELLE BIG OIL

Londra +0,7%. In Gran Bretagna, dove la campagna di vaccinazione è molto in avanti, i decessi per Covid 19 sono scesi di un quarto nel giro di una settimana. Le major del petrolio Shell, Bp e Total cedono tra l’1,2% e l’1,7% dopo che i prezzi del greggio sono crollati sui timori di un rallentamento della domanda in Cina.

BNP PARIBAS TRAINA PARIGI

Parigi +0,3%. Brilla L’Oréal (+1,05%), premiata da Morgan Stanley. Ancor più tonica Bnp Paribas (+2,68%): secondo Natixis sarà uno dei titoli che sfrutterà meglio il “reflation trade”.

PANETTA (BCE): DOBBIAMO COMPRARE DI PIÙ

La Banca centrale europea dovrebbe aumentare gli acquisti di obbligazioni o addirittura incrementare l’intera dotazione destinata a tali acquisti se necessario a mantenere bassi i rendimenti. Lo ha detto Fabio Panetta, membro del board Bce, dopo settimane di costante crescita dei rendimenti. “Non dovremmo esitare ad aumentare il volume degli acquisti e a spendere l’intera dotazione del Pepp o oltre se necessario”, ha detto Panetta in un intervento, facendo riferimento al Programma di acquisto per l’emergenza pandemica della Bce. “Mantenendo i tassi nominali bassi più a lungo, possiamo fornire un forte ancoraggio per preservare condizioni di finanziamento accomodanti”, ha aggiunto.

Tanta determinazione della Banca centrale non è bastata a evitare nel finale una nuova battuta d’arresto per il mercato obbligazionario, nell’attesa del lancio del nuovo Btp green.

OGGI I PRIMI BTP VERDI, SPREAD ANCORA SOPRA 100

Il differenziale di rendimento Italia-Germania si attesta a 103 punti base da 101 in avvio e 100 del finale di ieri. Il tasso del decennale di riferimento vale 0,68% da 0,66% dell’apertura e dopo un massimo di seduta a 0,71%.

Forte attesa stamane per l’esordio dei Green Bond. Il Tesoro entra in un mercato molto vivace. Nei conti 2018-2021, quelli interessati oggi dal nuovo titolo, sono stati individuati 35 miliardi di spese che rispondono ai criteri di destinazione e trasparenza necessari per trovare copertura con il Green Bond. Ci sono sei filoni d’investimenti finanziabili, che riguardano efficienza energetica, trasporti a bassa emissione, infrastrutture per l’economia circolare, tutela della biodiversità e la ricerca su questi cinque campi.

Il Tesoro ha dato mandato a un pool di banche per il lancio del primo titolo i cui proventi saranno destinati a finanziare progetti legati all’ambiente. Incaricate dell’emissione sono Bnp Paribas, Crédit Agricole Corp. Inv. Bank, Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan e NatWest Markets. Il bond avrà scadenza 30 aprile 2045.

ATLANTIA MAGLIA NERA, LA VENDITA DI ASPI S’ALLONTANA

Zavorrata dalle utility e dalle società del petrolio, la Borsa di Milano ha chiuso la seduta in ribasso. Il titolo peggiore è stato Atlantia (-3,7%). La società ha spedito una lettera al consorzio capitanato da Cdp per ottenere un miglioramento dell’offerta su Aspi, sia dal punto di vista economico che contrattuale. Tuttavia, mentre Cdp sarebbe propensa a trattare, Maquarie sarebbe indisponibile a rivedere il prezzo, e questo potrebbe rendere necessaria una riformulazione del consorzio. I tempi perciò tornano ad allungarsi.

STELLANTIS IN FRENATA. OGGI I PRIMI CONTI

Alla vigilia dei primi conti, Stellantis (-0,22%) segna un modesto ribasso legato all’andamento delle immatricolazioni nel mese di febbraio. Italia, Spagna e Francia hanno mostrato un andamento negativo, con un calo del 21%, in linea con quello registrato a gennaio (-20%), dovuto alle misure restrittive per combattere la pandemia. Il recupero del mercato sarà guidato dai volumi di marzo, aprile e maggio (i mesi della prima ondata) che nel 2020 sono stati sostanzialmente cancellati, e da un continuo miglioramento nella seconda parte dell’anno.

PIAGGIO +0,2%. ACCELERANO LE DUE RUOTE

Meglio le due ruote. Piaggio (+0,2%) ha chiuso il 2020 con un utile netto di 31,3 milioni di euro, in calo rispetto al 2019 di circa il 33%, dopo un secondo semestre in cui è quasi raddoppiato, annullando parzialmente l’impatto della pandemia sulla prima parte dell’anno. In Italia e in Francia il mercato dei mezzi a due ruote è cresciuto del 4% a febbraio.

PETROLIFERI CONTRASTATI: SOFFRE SAIPEM, BENE TENARIS

Il petrolio viaggia a rilento, a 63,62 dollari al barile. A Piazza Affari i titoli del settore risultano contrastati in attesa della riunione dell’Opec+ e dopo le previsioni 2021 presentate nei giorni scorsi: Tenaris (+1,63%) è la migliore blue chip del listino, mentre Saipem (-2,64%) è fra le peggiori. Eni perde lo 0,72%.

Invariata Saras: i margini di raffinazione sono in leggero recupero la scorsa settimana in area Mediterraneo.

UNICREDIT, OGGI IL TEAM DI ORCEL. UNA SPAC PER MUSTIER

Sul fronte finanziario, Banco Bpm +0,5%. Il Corriere della Sera scrive che una parte importante dei soci è a favore della fusione con Bper: perde quota l’ipotesi di aggregazione con Unicredit.

Il cda dell’istituto di piazza Gae Aulenti oggi completerà la lista dei nuovi consiglieri di amministrazione in vista del rinnovo del board che verrà sottoposto al voto degli azionisti il 15 aprile. L’elenco dei candidati include il nuovo Ceo Andrea Orcel, scelto a gennaio per sostituire Jean Pierre Mustier alla guida della seconda Banca italiana. UniCredit ha nominato Ranieri de Marchis, il Co-Chief Operating Officer, come direttore generale in attesa dell’arrivo di Orcel. Un posto che dovrà essere riempito è quello attualmente occupato dall’ex banchiere di Bank of America Merrill Lynch, Diego De Giorgi, che si è unito a Mustier nella creazione di una Special Purpose Acquisition Company (Spac) per investire in società finanziarie europee.

AVANZA IL LUSSO

Moncler +0,73%: Kepler ha alzato il target a 60 euro, il giudizio resta Buy. Bene il resto del lusso: Salvatore Ferragamo +1,13%, Cucinelli +0,64%, Tod’s +0,76%.

Generali (+0,5%) ha riorganizzato le attività nella gestione del risparmio.

IL DIVIDENDO SPINGE ESPRINET

Esprinet (+5%) ha chiuso lo scorso esercizio con un volume d’affari e una marginalità in crescita a doppia cifra. Annunciato un dividendo con Yield superiore al 5% sui prezzi attuali.

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