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La Fed frena sul Qe, flop del Bund 30

Si avvicina l’ora delle scelte per la Federal Reserve, ma il board è ancora incerto sul taglio dei tassi – Piazza Affari osserva la crisi politica: oggi consultazioni, spread in calo.

La Fed frena sul Qe, flop del Bund 30

Si avvicina l’ora delle scelte. Non solo in Italia, dove il presidente della Repubblica ha imposto tempi rapidi per la scelta del nuovo premier per evitare il logorio di una lunga ed inconcludente crisi, ma anche ai vertici della Fed. I verbali dell’ultima riunione della banca centrale hanno rivelato la profonda incertezza del board: due membri hanno votato no al calo dei tassi, altri hanno chiesto un taglio di 50 punti, superiore a quanto effettivamente adottato. Alla fine si è scelta un’indicazione neutra: la riduzione di luglio è da considerarsi “un aggiustamento di metà ciclo”, non come l’avvio di un ciclo espansivo destinato a portare velocemente i tassi a zero, per poi procedere con un altro maxi piano di stimoli. Le future decisioni sui tassi “saranno prese in base ai dati economici”, ma  si procede a vista. 

TRUMP ATTACCA LA FORD CHE NON INQUINA 

La palla passa ora al presidente Jerome Powell cui toccherà il compito di arginare la rabbia di Donald Trump che, tra un litigio con la premier della Danimarca colpevole di aver bocciato come assurda l’offerta di voler acquistare la Groenlandia e le critiche alla Ford per aver scelto di produrre veicoli meno inquinanti di quanto non consentano le nuove norme volute dal presidente, non riduce la pressione sulla banca centrale. Più chiara la posizione della Bce. I verbali che saranno pubblicati in tarda mattinata dovrebbero confermare la volontà di  procedere agli stimoli già anticipati.  

FRENA L’ASIA, LITE SONY-DISNEY SULL’UOMO RAGNO 

Nell’attesa delle prossime mosse i mercati si presentano in ordine sparso: 

  • Le Borse dell’Asia arretrano, seppur di poco: Nikkei di Tokyo sulla parità. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen invariato, Kospi di Seul -0,3%, BSE Sensex -0,2%. La Borsa di Hong Kong è la peggiore (-0,7%), quella di Sidney è la migliore: +0,3%.  
  • Perde colpi il titolo Sony -2,5% dopo la frattura con Walt Disney sull’Uomo Ragno. I giapponesi e la Marvel non hanno trovato un accordo sui diritti per i film futuri. 
  • Il dollaro si apprezza sul renminbi cinese per la quinta seduta consecutiva a 7,07, ancora in prossimità dei massimi degli ultimi undici anni. 
  • Lo yen è in lieve flessione a 106,4. Si deprezzano stamattina la rupia indiana, il ringgit della Malesia e lo won coreano.

A WALL STREET VOLA TARGET +20,4% 

  • Positiva la seduta di Wall Street: Dow Jones + 0,93%, S&P 500 +0,82%, Nasdaq +0,90%.  
  • Brillano i titoli del commercio, sostenuti da vendite estive pià alti del previsto: Target schizza su del 20,4%, avanza anche Lowe+10,4%. 
  • L’oro consolida le posizioni intorno a quota 1.500 dollari l’oncia. 
  • Il petrolio Brent si stabilizza a 60,3 dollari il barile. Ieri a Piazza Affari Saipem +2,4%, Tenaris +1%. Eni +1,8%. 
  • Poco mosso stamane l’euro a 1,108 dopo il flop deil’asta tedesca a 30 anni.  

IL BUND A 30 ANNI ZERO COUPON FA FLOP 

Alla vigilia del vertice dei banchieri centrali a Jackson Hole ed in attesa della pubblicazioni dei verbali della Fed i listini europei  hanno preso ieri  il volo a partire da Piazza Affari che scommette in una rapida conclusione della crisi di governo. A far le spese della rinnovata propensione al rischio è stata proprio l’asta dei trentennali tedeschi, la prima senza una cedola. L’operazione, nata per sfruttare le incertezze di un momento difficile, si è rivelata un flop: solo 824 milioni sottoscritti a -0,11% contro un’offerta per due miliardi.  

MILANO LA BORSA MIGLIORE, SPREAD SOTTO I 200 PUNTI 

  • Milano si aggiudica il primo posto in classifica. L’indice è salito dell’1,77% a quota 20.847 punti.  
  • Corre anche Parigi +1,7%. Brillano i gioielli di Pandora +15% dopo il lancio della serie dedicata a Harry Potter: il Cfo Anders Boyer ha acquistato 24.400 azioni della società. 
  • Francoforte avanza dell’1,29%. Madrid e Zurigo +0.9%. 
  •  Londra +1,17%. Johnson ha detto ieri che il backstop – una clausola di salvaguardia per mantenere aperto il confine irlandese dopo che la Gran Bretagna lascerà la Ue – è “antidemocratico” e ne ha chiesto la rimozione dall’accordo di divorzio al momento bloccato. Prigi, per tutta risposta, ha reagito sostenendo che la no-deal Brexit sia ora lo scenario più probabile per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. 
  •  I riflettori dei mercati restano puntati sugli sviluppi della politica interna  
  • Rispetto ai 204 centesimi di ieri sera, il premio al rischio tra Btp e Bund sul tratto decennale è indicato in chiusura a 202 punti base dopo un breve tuffo a 199, minimo dal 7 agosto. 
  • Il rendimento del Btp 10 anni scende all’1,30% minimo dal 2016.

IN POLE C’E’ FCA, SI RIPARLA DI RENAULT 

Auto, risparmio gestito, industria. Sono stati diversi i motori dell’impennata di Piazza Affari, che ha innescato il turbo. 

In pole position Fiat Chrysler +3,4%. Si torna a parlare del dialogo interminabile tra i vertici di Renault e Nissan per una riduzione della partecipazione del gruppo automobilistico francese in quello giapponese, che, se realizzata, potrebbe favorire la riapertura della trattativa con Fca.. Pirelli +3,9%. Avanzano anche Exor +4,07%; Cnh +3,9. Brembo +3,3%. 

Ancora su Juventus +1,3%: la speculazione vuol credere nell’operazione Neymar.

BRILLA IL GESTITO,  AVANTI FINECO 

Nel risparmio gestito guida la corsa Fineco Bank +4,2% davanti a Azimut +3%. Le banche recuperano le perdite di ieri con l’indice del settore italiano in rialzo dell’1,3% Solo Ubi, Bper e Mediobanca si sono comportate meglio dell’indice di riferimento. 

Da segnalare il balzo in avanti di Prysmian +4,64% e Campari +4,1%. Salgono Tim +1,8% ed Atlantia +1,6%.  

SU MEDIASET NUOVO BRACCIO DI FERRO CON VIVENDI 

Mediaset ieri in lieve ribasso -0,4% ma sopra il prezzo del recesso (2,77 euro) previsto per l’annunciata riorganizzazione, che prevede la nascita di una holding olandese. Vivendi, che controlla il 29% (seppure oltre il 19% sia stato congelato in un trust) della società sembra intenzionata a votare contro l’operazione, sempre  che sia il gruppo francese, sia il trust vengano ammessi al voto: in tal senso ci si aspetta l’ennesima disfida legale tra gli azionisti. 

Continua intanto la corsa infinita di Confinvest +18%. Tod’s 5% annulla buona parte dei guadagni della seduta precedente, rimbalza. Technogym +6%. 

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