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La crisi catalana colpisce solo la Borsa di Madrid e l’euro

Il referendum catalano non frena i listini europei mentre Wall Street macina nuovi record – Milano ai massimi da inizio anno – A Piazza Affari brillano Ubi, Stm, Ferrari e Ferragamo – vendite su Telecom Italia, Yoox, Banco Bpm e Saipem – Boom di Gima TT al debutto

L’avvio di Wall Street verso nuovi record contagia le Borse europee nella seconda parte della seduta. Milano aggiorna i massimi da inizio anno e si ferma in rialzo dello 0,51%, a 22.811 punti, con Ubi regina del listino, +4,33% dopo la promozione a ‘buy’ di Societe Generale. Ben comprata anche Ferrari, +2,62%, nonostante la delusione dell’ultimo Gran Premio, in Malesia.

A sostenere i mercati provvedono anche i dati macro, in particolare gli indici Pmi sull’attività manifatturiera europea ai massimi di 6 anni e mezzo e il corrispondente indice statunitense positivo.

Le tragedie che stanno sullo sfondo e l’alta tensione politica in Spagna, sembrano avere, al momento, un impatto modesto. Paradossalmente la strage di Las Vegas provoca un rally della società di armi a New York, da Sturm Ruger ad American Outdoor Brands, già Smith & Wesson. Il mercato scommette sul fatto che le vendite aumentino, alimentate da chi vuole armarsi per difendere sé stesso in caso di necessità.

Gli altri listini europei: Londra +0,9%, con Ryanair in ripresa; Francoforte + 0,58%; Parigi +0,39%. L’unica piazza in rosso è Madrid, -1,38%, all’indomani del referendum catalano e del muro contro muro con il governo centrale.

Soffrono soprattutto le banche. Bruxelles, chiamata in causa dagli indipendentisti per mediare, sposa la tesi dell’illegalità della consultazione, ma invita Madrid al dialogo politico. I problemi spagnoli pesano sull’obbligazionario e incidono sullo spread di tutti i paesi più deboli dell’Eurozona. Il rendimento del Btp 10 anni sale al 2,64% e il differenziale con il Bund a 175.20 punti base, +2,28%. Soffre anche la moneta unica, che si deprezza nei confronti del dollaro, con il cambio a 1,17354 (-0,61%).

Giù il petrolio, dopo un settembre in grande rimonta. Il Brent cede l‘1,98% e torna in zona 55,47 dollari al barile.

L’andamento del greggio penalizza i titoli petroliferi in Piazza Affari, il peggiore è Saipem -1,1%.

I titoli migliori della seduta, insieme a Ubi e Ferrari, risultano Stm +3,67%; Ferragamo +2,4%; Cnh +1,87%. Nella parte bassa del listino Mediaset -0,48%; Finecobank -0,53%; Banco Bpm -0,91%. La peggior blue chip è Telecom, -1,89%, con il Governo orientato ad accelerare sul “Golden Power”. Frazionali guadagni per Fiat, +0,86%, mentre Sergio Marchionne, rispondendo a una domanda sullo spin-off di Magneti Marelli, dice che “entro quest’anno no, ma la Magneti Marelli ha un grandissimo ruolo da giocare”.

Miglior titolo di Borsa oggi è Biancamano, +39,44%, seguita da Gima Tt, +22,4%, nel giorno del suo debutto a Piazza Affari.

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