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La Cina spinge il petrolio sotto 100 dollari. La Fed fa volare il dollaro. E le Borse si tingono di rosso

A Milano Ftse Mib sotto 24.000 punti: in caduta Eni, Saipem e Tenaris. Il Covid a Pechino pesa anche sulle altre materie prime. E scatta l’embargo dell’Indonesia sull’olio di palma

La Cina spinge il petrolio sotto 100 dollari. La Fed fa volare il dollaro. E le Borse si tingono di rosso

I mercati proseguono la giornata con un tono decisamente negativo, sotto la pressione del dollaro in ascesa sull’euro a 1,074, ai massimi da oltre due anni. Piazza Affari, tra le colpite, registra perdite attorno a -1,8% scivolando ben al di sotto dei 24 mila punti. Vanno peggio Londra e Parigi, sotto del 2% abbondante.

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, restano le tensioni: Treasury Note a dieci anni a 2,83%, BTP decennale a 2,65%, Bund tedesco a 0,91%. 

Cina, Covid, guerra e tassi Fed: le Borse in caduta

Diverse le cause della caduta dei listini del Vecchio Continente e dei future che anticipano un’apertura in rosso a Wall Street. L’effetto del prossimo rialzo dei tassi Usa, previsto per la riunione del 4 maggio, alimenta l’avversione al rischio legato alla guerra in Ucraina, che entra nel terzo mese, e al lockdown di oltre 25 milioni di persone a Shanghai, che sta per entrare nel secondo mese. Preoccupa più di tutto proprio la situazione cinese: le autorità hanno esteso a Pechino le drastiche misure anti-Covid che stanno mettendo a dura prova l’apparato produttivo della fabbrica del mondo con riflessi pesanti per la domanda globale. 

La frenata della manifattura cinese provoca infatti un profondo ribasso dei prezzi del petrolio e delle altre materie prime. Il greggio tratta in ribasso del 4% abbondante, ben al di sotto dei 100 dollari, nella versione Wti nonostante le preoccupazioni di un possibile embargo totale del petrolio russo da parte della Ue. Il risultato è che le azioni, del tutto indifferenti al successo elettorale di Emmanuel Macron, puntano decisamente al ribasso.  Crollano anche le materie prime. I future sul rame con consegna a maggio crollano sul mercato cinese dell’8,4%, quelli sull’alluminio con consegna a giugno crollano del 50%, quelli sul ferro del 48%.

Ma l’embargo indonesiano fa volare l’olio di palma

Vola, invece, il prezzo dell’olio di palma, dopo la decisione dell’Indonesia di vietare tutto l’export di olio da cottura dal prossimo 28 aprile, allo scopo di contrastarne la carenza sul mercato locale. La decisione può provocare problemi all’industria alimentare che ne fa largo uso: future con consegna a luglio hanno segnato un rialzo del 6,3% a 6.754 ringgit alla tonnellata sul mercato di Kuala Lumpur.

Borsa di Milano migliore delle altre

Anche a Piazza Affari tiene banco la discesa dei prezzi dei titoli petroliferi: al fondo del listino c’è Tenaris -5,5%, seguita da Saipem -4,3% e da Eni -3,11%. Assai più contenuta la lista dei rialzi capitanata da Leonardo +1% che può contare sui buoni risultati del trimestre di Mbda, il consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la Difesa in cui controlla il 25%.

Contrastate le utility dopo il report sul settore di Deutsche Bank che rafforza il BUY su Snam (-0,23%) alzando il target price da 5,60 a 6,0 euro; taglia Terna (-0.30%) da Buy a Hold, target da 7,70 a 8,30 euro ed abbassa il target price di Enel (+030%) da 8,50 a 8 euro, ma resta Buy.  A2 a +0,18%.

In profondo rosso Moncler -4% circa. Fa ancor peggio Ferragamo -4,65%. Tod’s -3,5%.  e tra gli industriali Interpump-3,2%.

Positivo Banco Bpm +0,39, pesante calo per Fineco -3,50%. 

Al di fuori del listino principale vola Tiscali +6,14% nel giorno dell’assemblea.

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