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La Catalogna frena e su Npl compromesso in vista

La Catalogna si ferma sull’orlo del baratro e l’euro si rafforza – Intanto la Commissione europea propone nuove regole sui crediti incagliati che potrebbero rallentare le mosse della Vigilanza Bce – Wall Street colleziona il record n. 47 alla vigilia delle trimestrali – A Piazza Affari s’infiamma Mediaset

Carlés Puidgemont, filologo prestato all’indipendentismo catalano, salva l’onore, ma non chiude le porte a Madrid. “Prendo atto dei risultati del referendum del primo ottobre – ha detto in Parlamento – e assumo il mandato del popolo affinché la Catalogna si proclami uno Stato indipendente e repubblicano”. Ma, in nome del rispetto per il Governo di Madrid, Puigdemont ha chiesto al Parlamento “una sospensione della dichiarazione d’indipendenza per avviare un dialogo con il governo, che avvenga da ambo le parti all’insegna di responsabilità e rispetto”.

Insomma, dopo le manifestazioni e prima di altri, pericolosi, confronti in piazza, inizia la difficile stagione delle trattative. Per ora il mercato si accontenta: l’euro, in ripresa per tutta la giornata grazie al rimbalzo dell’export tedesco (e della produzione industriale italiana), mette a segno un nuovo passo in avanti: 1,1825 in serata.

OGGI DECOLLA CON DELTA AIRLINES LA CAMPAGNA DELLE TRIMESTRALI

La discesa del dollaro ha consentito agli indici di Wall Street di mettere a segno un nuovo rialzo sfruttando una circostanza rara: la crescita più robusta del previsto dell’economia globale nel 2017 (3,6%) e per l’anno prossimo. Un segnale di buon augurio in una vigilia importante. Stasera, infatti, prenderà il via la stagione delle trimestrali.

L’onore della prima non tocca più ad Alcoa (divisa in due) bensì a Delta Airlines, ma subito dopo entrerà in scena il grosso calibro: nientemeno che BlackRock. In serata saranno pubblicate le minute della Fed. Giovedì sarà la volta di JPMorgan e Citigroup e venerdì di Bank of America e Wells Fargo. Accelera intanto il toto nomine per la successione a Janet Yellen: perde consensi Kevin Warsh (troppo falco), il mercato tifa per il repubblicano soft Jerome Powell.

PRIMATI A RAFFICA DA TOKYO A TAIWAN

Bello stabile sui listini asiatici, alla vigilia di importanti appuntamenti politici. La Cina s’avvia al Congresso del Partito, Tokyo alle elezioni del giorno 22 (grande favorito il premier Shinzo Abe). Si mette in luce stamattina il mercato azionario di Taiwan, tornato ad operare dopo quattro giorni di chiusura per festività: l’indice di riferimento della Borsa di Taipei sale dello 0,8%, massimo degli ultimi 27 anni.

L’indice Kospi di Seoul guadagna lo 0,7%, un passo che lo porta a sfiorare il livello record toccato in luglio. La Borsa di Tokyo è sui massimi degli ultimi 21 anni: indice Nikkei +0,3%. In Cina, l’indice CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzhen, sale dello 0,5%. Hong Kong +0,1%.

WALL STREET, RECORD N.47. VOLA WAL-MART

Anche grazie alla Catalogna la “vendemmia” delle trimestrali promette buone nuove per Wall Street. L’indice Dow Jones (+0,31%) ha così stabilito un nuovo primato assoluto, il 47esimo del 2017 per le borse Usa. Bene anche S&P 500 (+0,23%) e Nasdaq (+0,11%). Continuano le polemiche del presidente con i membri del Congresso, specie del suo partito ma, a giudicare dai giornali, l’opinione pubblica è più concentrata sulla sortita di Ivanka, la prima moglie di Trump (“quella lì – ha detto riferendosi a Melania – non è la signora Trump”), o sulla scoperta delle molestie sessuali di Harry Weinstein, produttore radicale di Hollywood, nei confronti di Angelina Jolie e Gwyneth Palthrow all’inizio della loro carriera.

Nel paniere delle blue chip, si mette in luce Wal-Mart (+4,47%). Alla vigilia dell’assemblea dei soci, la società ha anticipato alcuni elementi del nuovo piano industriale. Tra gli aspetti più rilevanti ci sono le stime sulla crescita delle vendite online (+40%) e un piano di buyback da 20 miliardi di dollari.

L’ARABIA TAGLIA, PETROLIO SUPER. SAIPEM SUPERSTAR

Vivace il petrolio: Wti su di 1,34 dollari a 50,92, il Brent è avanzato di 78 cent a 56,57 dollari al barile. A sostenere i prezzi la notizia che l’Arabia Saudita ridurrà la produzione a novembre. I titoli del comparto il salgono in media del 2%.

Eni invariata. Gli analisti di Tudor Pickering, una merchant bank di Houston che fornisce servizi per il settore hanno avviato la copertura sul titolo con un giudizio Buy e un target price a 16 euro, promettendo un guadagno potenziale del 15,6%.

Saipem accelera nel finale con un rialzo di due punti a 3,654 euro. Il gruppo ha annunciato di essersi aggiudicato nuovi contratti nel segmento E&C onshore in Cile e in Messico per un valore complessivo di circa 350 milioni di dollari. Saras (-3,7%) perde terreno dopo il declassamento da parte di Macquarie.

L’attesa per l’intervento al Parlamento di Barcellona di Carlés Puidgemont ha condizionato la seduta delle borse europee. A partire dalle più fragili. A mettere di cattivo umore i mercati, nonostante il giudizio positivo del Fondo Monetario, ha contribuito non poco il piano della Vigilanza Ue sull’assorbimento dei non performing loans, un tema particolarmente sensibile per le banche italiane.

Non a caso, con l’ovvia eccezione di Madrid (-0,92%), Milano è stata la piazza peggiore: l’indice Ftse Mib ha lasciato sul terreno lo 0,63%, a quota 22.335,91 punti. Limitate le perdite di Francoforte (-0,21%), quasi nulle quelle di Parigi (-0,04%). Fuori dalla zona euro Londra ha chiuso con in progresso dello 0,4%. Positiva anche la Borsa di Zurigo (+0,08%).

Sono nettamente aumentate, portandosi a 21,343 miliardi dai 3,248 della settimana scorsa, le richieste di liquidità nel finanziamento della Bce a sette giorni, in una settimana segnata dalle tensioni per l’iniziativa separatista della Catalogna.

Intanto, si profila a Bruxelles un compromesso sulla questione dei non perfoming loans. Oggi, anticipa Reuters, la Commissione proporrà una lista di misure che intende proporre in primavera su come ridurre i crediti deteriorati delle banche dell‘area – secondo una bozza del documento – con una mossa che potrebbe rallentare un’azione analoga della Banca centrale europea. In sostanza la commissione propone dalla primavera di cambiare le regole per le banche “in relazione alla possibile introduzione di livelli minimi di accantonamenti”. La principale differenza, però, sta nei tempi, molto più lunghi ed incerti in sede di Commissione (ogni proposta va approvata dai singoli Parlamenti).

ITALIA: MIGLIORA LA CRESCITA, SCENDONO LE SOFFERENZE

Per l‘economia italiana migliorano le prospettive di crescita quest‘anno e si confermano sostanzialmente quelle sul prossimo, poco sopra l‘1%. È questa l‘opinione del Fondo monetario internazionale, riassunta nel rapporto semestrale “World economic outlook”, dove la previsione sul prodotto interno lordo nazionale passa a +1,5% dal +1,3% delle attese di luglio per il 2017, per poi decelerare al +1,1%.

Ad agosto, intanto, il Pil italiano è salito dell’1,5%, sesto rialzo in sette mesi. Un risultato assai più positivo delle previsioni e ancor più brillante visto che la Francia di Emmanel Macron arranca: chapeau.

Secondario italiano in rosso, al termine di una seduta apertasi e conclusasi con il segno meno, dominata dall’attesa di novità dal fronte degli autonomisti catalani. Segnali di tensione anche in Italia, dopo la richiesta della fiducia sulla nuova legge elettorale.

TESORO, OGGI L‘ASTA BOT

Si aprono oggi le aste di metà mese del Tesoro, che mette sul piatto 6 miliardi del Bot a 12 mesi ottobre 2018. Sul mercato grigio di Mts il novo titolo è stato trattato sul mercato grigio al tasso di -0,314% da -0,326% dell’asta di metà settembre, quando il rendimento è salito al massimo da metà maggio. Lo spread sui bund si è allargato a 175 punti dai precedenti 173.

Piazza Affari continua a soffrire il mal di banca. L‘indice dei bancari italiani è sceso dell‘1,24% a fronte di un calo dello 0,27% dello Stoxx settoriale europeo. Le nuove linee guida della Vigilanza europea sulla gestione dei crediti in sofferenza rischiano di destabilizzare l’intero comparto, proprio quando l’industria del credito, grazie alla ripartenza dell’attività economica, sta mettendo a segno buoni progressi. I dati di Banca d’Italia diffusi ieri segnalano che in agosto i prestiti a famiglie ed aziende sono saliti dell’1,1% su anno, mentre gli Npl sono scesi del 6,5%, a 172 miliardi di euro: nuovo minimo da luglio 2014 a livello lordo e da marzo 2013 a livello netto.

SALE CARIGE, CONTINUA IL VOLO DI CATTOLICA

Intesa Sanpaolo è in calo dell’1,4%. La Compagnia Sanpaolo ha venduto 150 milioni di azioni attraverso una cessione lampo: gli investitori hanno comprato le azioni con uno sconto del 5%. Ubi +0,4%, Mediobanca -1%. In controtendenza Carige, che ha terminato la seduta in rialzo del 9,13% sulla scia delle notizie sulle adesioni al piano Lme sui bond subordinati, che alimentano le attese sull‘esito positivo dell‘operazione, primo tassello fondamentale dell‘ampio progetto di rafforzamento patrimoniale messo in piedi dall‘istituto ligure. Banca Intermobiliare ha perso il 7,1%.

Continua intanto l’effetto Buffett sulla Cattolica Assicurazioni: +3,6% a 8,92 euro, su livelli che non vedeva dall’ottobre 2014. Oltre alla spinta garantita dall’ingresso del Saggio di Omaha c’è quello della Fondazione Cariverona, azionista con il 3,43%, che ha lasciato una porta aperta alla possibile trasformazione in Spa della compagnia veronese rimandando ogni decisione al Cda e all’assemblea.

S’INFIAMMA MEDIASET, LVMH SPINGE IL LUSSO

S’infiamma nel finale Mediaset, che guadagna il 3,5%, portandosi a 3,27 euro. Rumors di Borsa segnalano che Vivendi potrebbe pagare fino a un miliardo di euro in cash e azioni per chiudere la vicenda Mediaset Premium.

Telecom Italia -1%. Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, è favorevole a utilizzare i poteri di golden power su Telecom Sparkle, nell’ambito del procedimento contro Vivendi.

Atlantia ha ceduto l‘1,4% dopo che Kepler Cheuvreux ha tagliato il giudizio a hold da buy mentre il mercato continua a non escludere la possibilità di una controfferta su Abertis che potrebbe portare il gruppo italiano a rivedere al rialzo la propria proposta. Equita Sim ha invece alzato il target price a 29,6 da 28,7 euro (rating buy).

L‘intero settore del lusso a livello europeo risente positivamente dei risultati sopra le attese svelati mercoledì sera da LVMH. Moncler è salita del 2,47%: Jefferies ha alzato il prezzo obiettivo da 24 a 27,5 euro, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti pensano che il titolo presenti un punto di ingresso interessante. Ferragamo +0,75%.

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