Condividi

La Borsa guarda Aramco e attende Mediaset

Timidi rialzi sui listini europei, prevale l’attenzione sui dati macro: inflazione e disoccupazione – Ancora realizzi sulle banche – Atlantia di nuovo giù, ma Ovs vola.

La Borsa guarda Aramco e attende Mediaset

Borse piatte o quasi nell’ultima seduta di novembre, in attesa dell’apertura di Wall Street che chiuderà i battenti dopo mezza giornata per partecipare al Black Friday. Piazza Affari all’ora di pranzo è in lieve rialzo +0,19%, al pari di Francoforte. Guadagni modesti per Parigi +0,05%, meglio Madrid +0,20%. Londra -0,10%.  

A tener banco sono i dati macro diffusi in mattinata. Fa capolino in Europa l’inflazione: +1,3% a novembre, l’incremento più forte degli ultimi sette mesi. In Italia la variazione su base mensile è nulla, e +0,4% su base annua (+0,2% il mese precedente). Invece i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona una crescita superiore all’1% per la prima volta da marzo 2019. La disoccupazione, in ottobre si porta a 7,5%, dal 7,6% di settembre. In Italia, i prezzi al consumo crescono questo mese dello 0,4%, da +0,2% di ottobre. La disoccupazione scende al 9,7%, il consensus si aspettava 9,8%. 

Modesta la reazione delle obbligazioni, il Bund tratta a -0,37% (-1 punto base). Spread con il Btp in allargamento a 162 punti base, da 159 di ieri. Sulle banche ancora realizzi, ieri favoriti dall’asta Btp che ha visto un aumento dei rendimenti. Banco Bpm e Banca Mediolanum in calo di circa l’1%. Unicredit +0,3%. Jefferies alza il target price a 15 euro.  Bper Banca -0,3%. La banca ha incaricato un consulente di valutare possibili aggregazioni. 

Nexi +0,3%. Bank of America Merrill Lynch alza il target price. Il Sole24Ore riferisce che la concorrente SIA arriverà in Borsa nella prima parte del 2020, a quel punto, potrebbero partire le trattative per la fusione con Nexi.  

Sul mercato del petrolio, in attesa del vertice Opec del 5 dicembre, la notizia più rilevante riguarda la conclusione dell’Ipo di Aramco, il gigante del petrolio saudita. Un terzo dell’offerta, pari allo 0,5% del capitale, è stato prenotato da 4,17 milioni di risparmiatori retail. Gli istituzionali, tra cui i fondi sovrani di Abu Dhabi e del Kuwait, hanno acquistato il resto: la domanda ha superato il tetto dei 25 miliardi di dollari, diventando l’Ipo più ricca della storia. Il lead manager Samba Capital ha detto ieri che gli ordini hanno toccato i 38,1 miliardi di riyal sauditi, ovvero 10,2 miliardi di dollari Usa.  

Frena l’oro: a questi prezzi (1.458 dollari l’oncia) novembre sarà il peggior mese degli ultimi tre anni, - 3,6%. Mediaset +0,07%. Il cda è convocato oggi per discutere di un possibile accordo con Vivendi. Le due società sono vicine a raggiungere un accordo che prevede, tra le altre cose, la cessione da parte di Vivendi di un 20% di Mediaset a MediaForEurope (MFE) a un prezzo complessivo di 3 euro per azione, pari a un nominale di 2,77 euro più gli interessi e il dividendo speciale promesso agli azionisti. 

In Piazza Affari Buzzi -3,7% sacrifica i guadagni delle ultime sedute. Morgan Stanley taglia il giudizio a Underweight, target price a 20 euro. Soffre ancora Atlantia -2%: il titolo è sui minimi da gennaio. Cnh Industrial piatto. Da segnalare fuori dal listino principale il rialzo di Ovs +4% e  di Indel B +5% ma l’effetto Pir si sta spegnendo.  

Commenta