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Kering paga al fisco italiano oltre 186 milioni di tasse evase da Bottega Veneta

Stesso schema applicato per la controllata italiana Gucci nel 2019 che tre anni fa la portò al pagamento record di 1,25 miliardi all’erario – Nel mirino due consociate svizzere

Kering paga al fisco italiano oltre 186 milioni di tasse evase da Bottega Veneta

Milioni di euro sottratti al fisco. Il gruppo multinazionale della moda francese Kering verserà nelle casse dell’erario la somma di 186.778.639 milioni di euro “a titolo di maggiori imposte dovute, sanzioni e interessi” nel periodo tra il 2012 e il 2019, “mediante accertamento con adesione”, a riguardo della controllata Bottega Veneta, famosa per la pelletteria di lusso. Le indagini penali condotte dalla procura della Repubblica di Milano, si legge in una nota, hanno consentito di ricostruire la reale operatività sul territorio italiano di due consociate elvetiche del gruppo francese “favorendo così la rideterminazione del reddito imponibile non dichiarato e delle imposte evase in Italia”.

Stessa storia, stessa schema. Il gruppo francese antagonista di LVMH, si ritrova a pagare al fisco italiano milioni di euro. Era il 9 maggio quando la multinazionale francese – che controlla Gucci – si è accordato con l’Agenzia delle entrate italiana per il pagamento più alto di sempre: 1,25 miliardi di euro. Kering ha pagato un’imposta di 897 milioni di euro e il resto si trattava di sanzioni e interessi. Il contenzioso tra Kering e l’Agenzia delle entrate iniziò dopo il riscontro, da parte della Guardia di Finanza della Procura di Milano, di una “presunta evasione fiscale da circa 1,4 miliardi di euro con ricavi non dichiarati per 14,5 miliardi”.

Tuttavia, si tratta di una piccola perdita se si guarda i numeri complessivi del gruppo francese. Nel 2021, Kering ha fatturato 17,6 miliardi (+34%) e un utile netto di competenza di 3,17 miliardi di euro (+47% sul 2020). In particolare, la sola Bottega Veneta, ha superato gli 1,5 miliardi di ricavi segnando una crescita del 24%. 

Kering: nel mirino due consociate elvetiche

Nello specifico indagini si sono concentrate su una società di diritto elvetico che “svolge il ruolo di polo commerciale e distributivo all’interno del gruppo Kering” per comprovarne la “stabile organizzazione occulta”. Si tratta della divisione della Luxury Goods International del gruppo Kering, con sede a Campedino in Svizzera. Sotto la lente della Guardia di Finanza anche un’altra società svizzera, Bottega Veneta SA (anch’essa con sede in Svizzera) e titolare dal 2012 dei “diritti di sfruttamento dello stesso brand quale ‘intellectual property owner'”. Anche della seconda società è stata riscontrata l’operatività in Italia tramite una “stabile organizzazione non dichiarata”.

Inoltre, è stato verificato che le due società svolgevano anche funzioni ausiliarie allo sviluppo del business aziendale tali da essere qualificabili come “limited risk distributor”, cioè operatori economici connotati da un ridotto rischio di impresa, le cui attività giustificano il conseguimento di limitati margini reddituali.

Dai successivi approfondimenti investigativi è emerso “che la principale consociata estera aveva conseguito in territorio elvetico un ingente risparmio d’imposta conseguente alla stipula di un tax ruling con l’amministrazione fiscale svizzera che ha determinato un notevole abbattimento (dal 50 al 70%) delle imposte cantonali, federali e comunali, ottenendo un tax rate effettivo medio pari al 7,87%”. Al momento risultano quattro le persone indagate per omessa dichiarazione dei redditi, ossia i rappresentanti legali pro tempore delle due società svizzere.

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