Condividi

Juve, CR7 fa i record ma Sarri colleziona flop: Verona fatale

Terza clamorosa sconfitta della Juve di Sarri malgrado il record di gol di Cristiano Ronaldo (15 reti in 10 partite consecutive): lo spumeggiante Verona domina i campioni d’Italia e vince per 2 a 1 – Oggi la Lazio può approfittarne a Parma.

Juve, CR7 fa i record ma Sarri colleziona flop: Verona fatale

La Juve crolla ancora. I bianconeri, dopo aver perso a Napoli due settimane fa, cadono anche a Verona rimediando una figuraccia che, se possibile, fa persino più male. Uno scivolone ogni tanto infatti può capitare, ma quando diventa un vizio vuol dire che c’è un problema, specialmente per una squadra poco abituata a situazioni di questo tipo. Sotto accusa, neanche a dirlo, Maurizio Sarri, reo di aver lasciato nuovamente in panchina Dybala, ma soprattutto di non essere ancora riuscito a dare un gioco ben definito alla sua creatura: la logica conseguenza è che chi sta dietro può agganciarlo (Inter), oppure soffiargli sul collo a distanza preoccupante (Lazio). 

“In questo momento c’è differenza di rendimento, di prestazioni e di risultati tra casa e fuori casa – il commento del tecnico bianconero. – Non si possono lasciare punti per queste leggerezze, è difficile commentare come abbiamo preso il primo gol. Nella prima mezzora ci sono tanti meriti del Verona, negli ultimi 20′ tanti nostri demeriti: se vogliamo che la Juventus continui a vincere non possiamo ammettere errori di superficialità, questo dev’essere chiaro”. 

Questione di testa insomma, eppure a guardar bene ci sono anche dei problemi di carattere tecnico, che nemmeno un Ronaldo ai livelli del Real Madrid (ieri ha segnato per la decima partita consecutiva, arrivando a una sola tacca dal record di Batistuta e Quagliarella) riesce più a nascondere. Perché la sconfitta del Bentegodi è maturata sin dall’inizio, un po’ per il solito grande Verona di Juric, capace di schiacciare la Signora per una mezz’ora abbondante, un po’ per un innegabile pizzico di sfortuna che ha mandato sui legni i tiri a botta sicura di Douglas Costa e CR7. 

Passata la bufera però la Signora sembrava poter far sua la posta, anche perché al 65’ Ronaldo si inventava il gol del vantaggio scherzando prima Rrahmani e poi Silvestri. Ma l’Hellas, nonostante la botta che avrebbe abbattuto l’80% delle squadre nostrane, riprendeva ad aggredire e a tessere la sua tela fatta di ritmo, schemi e tanto, tantissimo, cuore. Al minuto 72’ la svolta del match con Douglas Costa, sin lì uno dei migliori, costretto a uscire per l’ennesimo infortunio muscolare della sua travagliatissima stagione: Sarri perdeva così la sua freccia più affilata e siccome i guai non vengono mai da soli, ecco che il Verona trovava il pareggio con Borini, bravo a sfruttare la dormita di un inguardabile Pjanic e a punire Szczesny (76’). 

Gara nuovamente in parità, con una squadra a caccia della vittoria e l’altra a cercare di rimettere a posto i cocci: la prima, ovviamente, era quella di Juric, decisamente più affamata e ben messa in campo della Signora. Il colpo del ko arrivava all’86’ quando Bonucci deviava sulla traversa un colpo di testa di Kumbulla: peccato però che lo facesse con il braccio, per l’inevitabile rigore che Pazzini trasformava con la solita freddezza. Il finale era un lungo inno di gioia del pubblico gialloblu, incredulo di vedere la propria squadra battere la Juventus, ma soprattutto salire al sesto posto in classifica, a soli 5 punti dalla Roma quinta.

I bianconeri invece tornavano a casa mestamente, costretti a interrogarsi sul perché di un passo falso che rischia di costare carissimo. Oggi infatti, oltre al derby di Milano di cui parliamo a parte, tocca anche alla Lazio, chiamata a vincere a Parma (ore 18) per portarsi a un solo punto dalla vetta. Già, perché la zona Champions, alla luce dei problemi della Roma, sembra ormai sicura, dunque è il caso di non porsi limiti e continuare a sognare, anche se il pareggio col Verona ha un po’ raffreddato gli entusiasmi. 

La verità è che la squadra di Inzaghi ha fatto miracoli pur non avendo una rosa ampia come quelle di chi le sta davanti: il conto, inevitabilmente, è arrivato sotto forma di squalifiche (Milinkovic-Savic e Radu) e infortuni (Lulic e Bastos), senza dimenticare le diffide di Immobile, Acerbi, Luiz Felipe e Cataldi che fanno tremare in vista del prossimo match con l’Inter. 

“Siamo in emergenza e giochiamo la terza partita in una settimana – ha sospirato Inzaghi. – La gara col Verona ci è costata molto sul piano fisico e mentale, vincerla ci avrebbe creato meno scompensi ma mancano ancora 16 partite, ci sono tantissimi punti a disposizione. Dobbiamo valutare il nostro percorso quotidianamente, ci aspettano tante insidie, la prima già a Parma: è la sorpresa del campionato assieme al Verona, ci servirà una grande prova”. 

Il tecnico, alla luce delle assenze, non ha nessun dubbio di formazione: al Tardini si vedrà un 3-5-2 con Strakosha in porta, Luiz Felipe, Acerbi e Patric in difesa, Lazzari, Parolo, Lucas Leiva, Luis Alberto e Jony a centrocampo, Immobile e Caicedo in attacco. Classico 4-3-3 invece per D’Aversa, che risponderà con Radu tra i pali, Darmian, Iacoponi, Bruno Alves e Gagliolo nel reparto arretrato, Hernani, Brugman e Kurtic in mediana, Kucka, Cornelius e Kulusevski nel tridente offensivo. 

Commenta