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Juve, Champions: CR7 firma la storica rimonta con 3 gol

Incredibile rimonta della Juve, che con una tripletta di Cristiano Ronaldo stende l’Altletico Madrid di Simeone e si qualifica sorprendentemente per i quarti di Champions – Stavolta Allegri ha azzeccato la formazione e tutte le mosse tattiche che hanno imbrigliato gli spagnoli – La Borsa festeggia i ricavi aggiuntivi: titolo sugli scudi

Juve, Champions: CR7 firma la storica rimonta con 3 gol

Un’impresa mostruosa. Firmata da una grandissima Juve e, appunto, da un mostro con la maglia numero 7. La Juventus cercava la partita perfetta e l’ha trovata proprio nella notte più importante, quella che poteva decidere un’intera stagione, in un senso o nell’altro. È andata nel verso giusto e qui, oltre che a un clamoroso Cristiano Ronaldo, bisogna dare meriti a Massimiliano Allegri: il grande protagonista della serata, assieme al fenomeno portoghese, è sicuramente lui.

Tre settimane a fargli il funerale, a metterne in dubbio le capacità tattiche, a parlare già dei suoi successori e lui risponde ribaltando l’Atletico Madrid con una partita pazzesca, talmente perfetta da sembrare quasi finta. I colchoneros di Simeone, elogiati a dismisura dopo l’andata, tornano da Torino con le ossa a pezzi: non hanno solo subito 3 gol in 90 minuti, sono stati semplicemente distrutti da una Juve superiore in tutto e per tutto, dall’inizio alla fine.

Il merito, come spesso succede in questi casi, va diviso in parti uguali tra allenatore e giocatori, è chiaro però che i meriti del primo vanno a incidere pesantemente su quelli dei secondi. Mai, nemmeno per un minuto, l’Atletico ha dato la sensazione di poter essere pericoloso, e se è rimasto in partita fino all’86’ è solo per via del vantaggio dell’andata, che sembrava una montagna quasi insormontabile.

Ma il 3-5-2 bianconero iniziale, mascherato da 4-3-3 solo per gli amanti della carta (Emre Can scalava nella linea difensiva per impostare), ha letteralmente mandato in tilt Simeone, incapace di reagire alle mosse di Max e alla serata di grazia di tutti i bianconeri. Perché poi, al di là dei meriti tattici, le partite si vincono tecnicamente e qui i 13 di Allegri (cambi inclusi) sono stati semplicemente perfetti.

Inevitabile partire da Ronaldo, autore della miglior prestazione da quando è in Italia e di una tripletta che acuirà ulteriormente, c’è da scommetterci, il mal di stomaco di Florentino Perez per averlo ceduto per “soli” 100 milioni: tutti si aspettavano, o meglio pretendevano, una partita da extraterrestre e lui, come sempre negli ultimi anni, ha risposto presente.

La sua tripletta (27’ e 48’ con due colpi di testa sovrumani, 86’ su rigore) ha letteralmente affossato l’Atletico, confermando che il portoghese è ancora in cima alla classifica mondiale dei top player, anche se i “parrucconi” sparsi per il mondo sembravano essersene dimenticati. Ma siccome il calcio non è uno sport individuale ma di squadra, ecco che bisogna citare tutti i gli altri grandi protagonisti del match, nessuno escluso.

Dai monumentali Chiellini e Bonucci agli esterni imprendibili Spinazzola (a proposito: se gioca così Alex Sandro può tranquillamente restare in panchina) e Cancelo, agli enormi Emre Can e Bernardeschi (i migliori in campo, CR7 escluso), passando per Matuidi, Mandzukic, Pjanic e i subentrati Dybala e Kean. Fuori dall’elenco resta Szczesny ma questo, ça va sans dire, dipende dalla totale inconsistenza dell’Atletico, incapace di sporcargli i guanti anche solo una volta. Qualificazione meritatissima insomma, perché è vero che la Champions si gioca tra andata e ritorno ma un tale dominio prende inevitabilmente il sopravvento”.

“Ci siamo presi una bella soddisfazione – il commento di Allegri – I ragazzi hanno interpretato al meglio la partita giocando in velocità, aggressione e ampiezza. Volevo fare così anche all’andata, poi ci ho ripensato. Siamo stati lucidi e freddi, il rischio era di fare una partita isterica, invece ho chiesto ragazzi tranquillità perché avevamo tempo per portarla a casa, ma con grande equilibrio. Ho cercato di trovare le situazioni giuste per aprire il gioco. Tutti hanno fatto una grande partita e hanno mostrato maturità, con una grande prestazione. Ora vedremo chi ci tocca…”.

Di tutt’altro profilo le dichiarazioni di Simeone, il vero grande sconfitto della serata: un’eliminazione contro la Juve ci può anche stare, perdere così decisamente no. “La Juve è stata molto simile all’Atletico dell’andata – la sua analisi amara. – Noi abbiamo sofferto, come era accaduto a loro all’andata: passano ed è giusto così: hanno meritato. Sono stati più bravi di noi e hanno meritato la vittoria. Ronaldo? E’ il migliore del mondo…”.

Si chiude così una delle sfide più equilibrate di tutta la Champions, con la Juventus che ora, più che mai, aumenta le proprie legittime aspirazioni di vittoria finale. Certo, il cammino verso la Coppa è ancora piuttosto lungo ma essere ancora in corsa, alla luce dei guai trascorsi (e superati), è già un qualcosa d’importante. E chissà che un domani, alla fine di tutto, questo match non assuma una valenza addirittura superiore a quella di oggi, quando tutto il mondo celebra la risurrezione della Juventus.

I festeggiamenti continuano anche in Borsa dove il titolo della Vecchia Signora guadagna oltre il 16% piazzandosi in testa al Ftse Mib. In realtà gli investitori stappano una bottiglia di champagne non tanto per l’ottima prestazione dei bianconeri all’Allianz Stadium quanto per i ricavi supplementari che arriveranno grazie alla conquista dei quarti.  Si stima che, dalla partecipazione alla Champions, la Juventus abbia già incassato oltre 80 milioni senza considerare i ricavi da stadio (in semestrale erano indicati quasi 69 milioni che non tenevano conto, peraltro, del bonus legato alla partecipazione agli ottavi di finale). Il passaggio ai quarti di finale vale altri 10,5 milioni di premio più i ricavi da botteghino. Grazie alla sola partita di ieri la Juve ha incassato 5,5 milioni, quindi i ricavi complessivi arrivano a 16 milioni di euro in più.

 

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