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Jobs Act: ammortizzatori, controlli a distanza, ispezioni. Ok ai decreti attuativi

Il Consiglio dei Ministri ha approvato i quattro decreti attuativi relativi a semplificazioni, politiche attive, ispezioni e ammortizzatori sociali. Le novità più importati riguardano gli ammortizzatori, estesi a 1,4 milioni di lavoratori, e le nuove regole sui controlli a distanza. Non solo telecamere, regole anche per tablet e smartphone

Jobs Act: ammortizzatori, controlli a distanza, ispezioni. Ok ai decreti attuativi

Il Jobs Act diventa pienamente operativo. Con l’approvazione dei decreti attuativi arrivata stamattina da parte del Consiglio dei Ministri anche l’ultimo tassello è stato completato. «È stato portato a termine un processo di riforma di grandissimo rilievo e in tempi estremamente rapidi», ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti al termine del Cdm. 

In agenda anche i  cinque decreti attuativi della delega fiscale, nonché  i decreti relativi alle sanzioni penali e al contenzioso tributario. A questo punto dunque il progetto di riforma varato dal Governo Renzi può dirsi concluso. Oltre alla riorganizzazione dei sistemi contrattuali, i testi approvati oggi intervengono in materia di semplificazioni, politiche attive, ammortizzatori sociali e ispezioni.

 Le novità più importanti della giornata riguardano senza dubbio l’estensione degli ammortizzatori sociali a 1,4 milioni di lavoratori e le decisioni in materia di controlli a distanza che verranno effettuati, ha chiarito il ministro del Lavoro Giuliano Poletti in conferenza stampa, nel pieno rispetto della privacy. 

Jobs Act: ammortizzatori sociali
“Abbiamo esteso la copertura degli ammortizzatori a 1,4 milioni di lavoratori”, ha spiegato Poletti”. La copertura interesserà dunque anche i lavoratori delle aziende da 5 a 15 dipendenti. Per quanto riguarda la Naspi, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego entrata in vigore 1°maggio 2015, durerà 24 mesi nel quinquennio mobile.
In caso di solidarietà il tetto sale a 36 mesi, mentre per la sola Cig il limite massimo previsto è di due anni. Il decreto conferma il meccanismo di “responsabilizzazione” della nuova cassa integrazione, prevedendo per le imprese un “contributo d’uso” addizionale pari al 9% della retribuzione persa per per i periodi di cassa fino a un anno di utilizzo nel quinquiennio mobile. Il contributo salirà al 12% fino a due anni e al 15% fino a tre.
Per la Cig ci sarà una riduzione del 10% sul contributo ordinario.
Infine il ministro ha confermato la stabilizzazione dell’assegno di ricollocamento: “un lavoratore che va in Naspi e dopo quattro mesi non ha trovato un nuovo lavoro ha diritto a un assegno che può utilizzato per essere aiutato a trovare un posto di lavoro, rivolgendosi a centri pubblici o ad agenzie per il lavoro private».

Jobs Act: controlli a distanza
All’interno del decreto sulle semplificazioni sono state inserite le novità relative ai controlli a distanza, colmando quello che Poletti ha definito “un vuoto normativo”. La norma estende i controlli sui nuovi strumenti di lavoro come smartphone e tablet, ma l’utilizzo dei dati derivanti dalle verifiche potrà essere utilizzato solo informando preventivamente il lavoratore e nel pieno rispetto della privacy. In questo ambito, ha precisato il ministro, non sarà necessaria alcuna autorizzazione sindacale o amministrativa che invece rimane per le telecamere. 

Jobs Act: disabili
Per quanto riguarda l’inserimento mirato dei disabili, «abbiamo una buona legge, l’unico problema è che a fronte di cento iscritti alla lista ora siamo sotto il 3%: ogni cento meno di tre trovano un lavoro. Abbiamo perciò pensato di rendere più semplici queste normative e cambiare il sistema degli incentivi».  L’assunzione avverrà con chiamata nominativa. In caso di mancata assunzione a chiamata nominativa, gli uffici potranno avviare i lavoratori secondo l’ordine di graduatoria per la qualifica richiesta o altra specificamente concordata con il datore di lavoro sulla base delle qualifiche disponibili.

Jobs Act: dimissioni in bianco Non sarà più possibile per presentare dimissioni “in bianco”. Il ministero metterà a disposizione dei datori di lavoro dei moduli telematici per le dimissioni, contenenti data e numero: “Noi diciamo al datore di lavoro: se ci dai un foglio con la firma del lavoratore, per noi quel foglio non è valido”, ha spiegato Poletti. Una maggior tutela nei confronti dei lavoratori ma soprattutto delle lavoratrici che spesso sono costrette a firmare dimissioni in bianco e lincenziate in caso di maternità.

Jobs Act: ispettorato unico
Con l’approvazione del decreto sulle ispezioni viene sancita l’istituzione dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, un ente che razionalizzerà e semplificherà i meccanismi di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, accorpando al suo interno le attività del ministero del Lavoro, INPS e INAIL. “Lo spirito è quello di migliorare la performance delle ispezioni: anziché avere tre soggetti -ha spiegato Poletti- ci sarà un istituto solo, così semplifichiamo anche per le imprese”.

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