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Istat: Pil crolla nel secondo trimestre (-2,6%), dato peggiore dal 2009

E’ il terzo trimestre consecutivo con il segno meno, ma stavolta il calo è il peggiore dall’ultimo trimestre del 2009 – Nel confronto con il periodo gennaio-marzo 2012, invece, la contrazione dello 0,8% – Spesa delle famiglie in flessione del 3,5% – Italia ultima nella crescita fra i Paesi avanzati.

Istat: Pil crolla nel secondo trimestre (-2,6%), dato peggiore dal 2009

Si aggrava la recessione del nostro Paese. Fra aprile e giugno il Pil italiano ha registrato un andamento negativo per il terzo trimestre consecutivo. Ma non basta, stavolta la flessione è addirittura la più grave dalla fine del 2009: -2,6% su base annua. Nel confronto con il periodo gennaio-marzo 2012, invece, il prodotto interno lordo ha subito una contrazione dello 0,8%. Le stime indicavano un -0,7% congiunturale e un -2,5% tendenziale. La crescita acquisita per l’anno in corso scende così al -2,1%.

A riferirlo è l’Istat, che sottolinea come nel secondo trimestre i principali aggregati della domanda interna siano diminuiti in maniera significativa (-0,7% dei consumi finali nazionali e -2,3% degli investimenti fissi lordi). Nello stesso periodo, inoltre, le importazioni hanno subito una flessione dello 0,4%, mentre le esportazioni sono aumentate dello 0,2%.

L’Istituto di statistica precisa quindi che la spesa delle famiglie ha registrato una flessione del 3,5%. Nel dettaglio, il calo è stato del 10,1% per gli acquisti di beni durevoli, del 3,5% per quelli di beni non durevoli e dell’1,1% per gli acquisti di servizi.

Gli investimenti fissi lordi, infine, hanno segnato nel complesso un calo del 9,5%. In particolare,si registrano flessioni tendenziali del 10,4% della spesa in macchinari e altri prodotti, del 22,4% degli investimenti in mezzi di trasporto e del 6,3% degli investimenti in costruzioni.

L’Italia si conferma così all’ultima posizione nella classifica della crescita rispetto agli altri paesi avanzatiSempre nel secondo trimestre, in termini congiunturali, il Pil è aumentato dello 0,4% negli Stati Uniti e dello 0,3% in Germania e in Giappone, mentre è rimasto stazionario in Francia. In territorio negativo solo il Regno Unito, ma appena dello 0,5%. In termini tendenziali, si sono registrati incrementi del 3,6% in Giappone, del 2,3% negli Stati Uniti, dell’1% in Germania e dello 0,3% in Francia, mentre nel Regno Unito il Pil è diminuito ancora una volta di mezzo punto.

Nel complesso, l’area Euro ha registrato un calo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% in confronto allo stesso trimestre del 2011.

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