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Irap 2020, Gualtieri: niente saldo e acconto di giugno

Il ministro dell’Economia accoglie la richiesta di Confindustria – In arrivo con il Decreto Rilancio da 55 miliardi anche nuove misure per le imprese a seconda che il fatturato sia inferiore o superiore a 5 milioni di euro – Reddito d’emergenza “in due tranche”

Irap 2020, Gualtieri: niente saldo e acconto di giugno

Saldo e acconto Irap di giugno 2020 saranno aboliti. Questa una delle principali novità dell’ultim’ora inserite dal governo nel decreto rilancio (ex decreto aprile), che ormai assume le forme di una maxi-manovra finanziaria da oltre 250 articoli. La decisione sull’Irap è stata annunciata domenica sera dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso della trasmissione televisiva “Che tempo che fa”, su Rai2.

IMPRESE OLTRE I 5 MILIONI: AIUTI ANCHE A RICAPITALIZZARE

Per le imprese con ricavi sopra i 5 milioni che hanno subìto un’importante perdita di fatturato, il numero uno del Tesoro ha assicurato che saranno attivati anche “un incentivo fiscale e un sostegno da parte dello Stato alla ricapitalizzazione”, il tutto attraverso “un meccanismo complesso da spiegare ma estremamente incisivo, che aiuterà le nostre imprese a riassorbire le perdite anche con un contributo pubblico”.

PMI FINO A 5 MILIONI DI FATTURATO: PRESTITI A FONDO PERDUTO

Per le Pmi che non superano il tetto dei 5 milioni di fatturato, invece, Gualtieri ha parlato di “ristori a fondo perduto fino a 62mila euro”, che saranno trasferiti alle imprese dall’Agenzia delle Entrate tramite bonifico.

REDDITO D’EMERGENZA

Per quanto riguarda il reddito d’emergenza, il ministro ha spiegato che sarà destinato a “tutte quelle persone che non sono coperte dagli altri interventi”, ovvero la cassa integrazione e l’indennità per gli autonomi. Finora, ricorda Gualtieri, quasi quattro milioni di persone hanno ricevuto un aiuto e “col decreto ci sarà in automatico il pagamento della seconda rata a tutti. Abbiamo cercato poi di coprire anche altre tipologie, come i co.co.co e gli stagionali, ma ci sono delle tipologie che non rientrano e quindi il reddito d’emergenza è un’ulteriore forma di sostegno, perché la nostra visione è che nessuno deve essere lasciato indietro in questa crisi così drammatica”. I soldi, ha spiegato ancora il ministro, “saranno erogati in due tranche con un contributo di emergenza alle famiglie che hanno delle difficoltà economiche”.

I TEMPI DEL DECRETO

Il decreto dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri lunedì: un preconsiglio è fissato alle 14, in serata il Cdm vero e proprio, ma un ulteriore slittamento è ancora possibile. L’abolizione del saldo e dell’acconto Irap di giugno 2020 è stato fortemente sollecitato dal neo presidente di Confindustria Bonomi ed era una delle misure chieste con maggiore insistenza da Italia Viva, perciò l’inserimento dell’intervento nel testo dovrebbe contribuire a ricomporre – almeno in parte – le fratture nella maggioranza.

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