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Intesa Sanpaolo, primo trimestre da record: l’utile sfiora i 2 miliardi (+87,5%), target 2023 più alti e il titolo corre

A trainare il risultato sono gli interessi netti, scende ancora l’esposizione verso la Russia. Il Ceo Messina: “Agli azionisti 5,8 miliardi. La tassa sulle banche? I soldi vadano alle emergenze”

Intesa Sanpaolo, primo trimestre da record: l’utile sfiora i 2 miliardi (+87,5%), target 2023 più alti e il titolo corre

Con un utile netto che sfiora i 2 miliardi di euro Intesa Sanpaolo nel 2023 ha realizzato il miglior inizio anno di sempre e il miglior primo trimestre degli ultimi 16 anni. Grazie a questo inizio record, la banca ha aumentato la guidance sul risultato netto per il 2023 a quasi 7 miliardi di euro. Immediata la reazione del titolo che in Borsa sale del 3,7% a 2,432 euro per azione. 

“Il 2023 si è aperto in maniera particolarmente positiva per Intesa Sanpaolo: abbiamo confermato la capacità di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi, ottenendo un utile netto pari a quasi 2 miliardi di euro”, ha dichiarato il Ceo Carlo Messina.

Il primo trimestre da record di Intesa Sanpaolo

Nei primi tre mesi del 2023 la banca guidata da Carlo Messina ha battuto le attese degli analisti e registrato un utile netto pari a 1,96 miliardi di euro, in crescita dell’87,5% rispetto a 1,04 miliardi dello stesso periodo del 2022 e a 1,08 miliardi del quarto trimestre del 2022. A trainare il risultato sono gli interessi netti, saliti a quota a 3,254 miliardi di euro, in aumento del 6,2% rispetto al quarto trimestre 2022 e del 66,3% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

“Nei primi tre mesi dell’anno la crescita dei ricavi da interessi ha reso possibile l’aumento dell’utile netto, di conseguenza i dividendi maturati sono pari a 1,4 miliardi di euro: di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza”, ha spiegato Messina.

Andando avanti coi numeri, i proventi operativi netti hanno registrato un rialzo dell’11,9% a 6,1 miliardi, con commissioni nette a 2,1 miliardi (-6,6% rispetto ai primi 3 mesi del 2022 e del -3,8% rispetto al IV trimestre 2022). In particolare, le commissioni da attività bancaria e commerciale sono cresciute dell’1,6&, mentre quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza sono scese dell’8%. In questo ambito, la banca ha registrato un aumento dello 0,9% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, una diminuzione del 12,8% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 8 milioni di euro nel primo trimestre 2022) e dell’1,7% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Il risultato dell’attività assicurativa è stato pari a 397 milioni di euro, in rialzo di 5 milioni sul primo trimestre 2022. 

Sostanzialmente stabili (+0,5%) i costi operativi, pari a 2,5 miliardi, per un rapporto cost/income sceso al 41,9%. 

Parlando della solidità patrimoniale, il coefficiente Cet 1 si è attestato al 13,7% deducendo 1,4 miliardi di dividendi maturati nel trimestre. Confermato l’obiettivo di un Cet1 superiore al 12% nell’arco temporale del piano 2022-25 secondo Basilea 3/Basilea 4 con target a circa il 14,5% ante Basilea 4 e al 14% post Basilea 4 nel 2025.

Il costo del rischio nel primo trimestre 2023 annualizzato è a 17 centesimi di punto (da 70 nel 2022, 30 se si escludono gli stanziamenti per l’esposizione a Russia e Ucraina, per overlay e per favorire il de-risking, al netto del rilascio a valere sulle rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19), con 0,9 miliardi di euro di overlay per accantonamenti generici ancora disponibili.

Rispetto alla fine del 2022, a fine marzo 2023 lo stock di crediti deteriorati è diminuito del 2,1% al netto delle rettifiche di valore e aumentato dell’1,2% al lordo.

Scende ancora l’esposizione verso la Russia

Continua a scendere l’esposizione di Intesa Sanpaolo verso la Russia, diminuita di circa il 70% (oltre 2,5 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,2% dei crediti a clientela complessivi del gruppo. I crediti cross-border verso la Russia, inoltre, “sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2”, ha chiarito la banca in una nota.

Intesa alza la guidance per il 2023: “Chiaro e forte rialzo per target 2025” 

La formula del Piano di Impresa 2022-2025 è “confermata, con una prospettiva di chiaro e forte rialzo per l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025 derivante dall’aumento dei tassi di interesse”, annuncia Intesa che per il 2023 stima un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (interessi netti nel 2023 attesi pari a oltre 13 miliardi di euro) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con una conseguente crescita dell’utile netto a circa 7 miliardi di euro.

In precedenza Intesa aveva stimato un risultato “ben al di sopra dei 5,5 miliardi di utile netto 2022”. L’obiettivo per il 2023 è dunque già al di sopra dei 6,5 miliardi fissati dal piano di impresa come obiettivo per il 2025.

Messina: Nel 2023 5,8 miliardi agli azionisti

“I risultati solidi e positivi dei primi tre mesi dell’anno ci consentono di aumentare la previsione di utile netto del 2023 a 7 miliardi di euro. Quest’anno potremo distribuire ai nostri azionisti 5,8 miliardi considerati: il dividendo di maggio, la seconda tranche del buy back, e l’acconto dividendo di novembre. Si tratta di risorse importanti, non solo per i nostri azionisti ma per l’economia del Paese. Grazie alla prospettiva di una maggiore redditività, accelereremo ulteriormente i progetti a favore di chi si trova in situazioni di particolare disagio sociale”, ha dichiarato il Ceo Carlo Messina.

Intesa prevede un payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno. 

“È chiaro che alla fine dell’anno dovremo considerare se distribuire in qualche modo al mercato parte del capitale in eccesso“, ha aggiunto Messina nel corso della conference call sui conti trimestrali. “Quest’anno distribuiremo già un ammontare significativo e quindi al momento non vedo ragioni per prendere ulteriori impegni – ha precisato- ma è chiaro che la banca ha un significativo capitale in eccesso”. Il banchiere ha poi spiegato che bisognerà guardare al rapporto tra prezzo delle azioni e patrimonio per decidere come effettuare la distribuzione, notando che al momento probabilmente la bilancia penderebbe in favore della distribuzione di riserve piuttosto che di un nuovo buyback”.

Messina sulla tassa sulle banche: “I soldi vadano alle emergenze”

“È in discussione l’ipotesi di un aumento della tassazione sull’utile delle banche, in considerazione dei ricavi da margini di interesse in crescita, nell’attuale situazione di incremento dei tassi da parte della Bce”, ha affermato Messina, aggiungendo che: “Osserveremo con rispetto ogni decisione presa dal Governo. Allo stesso tempo auspichiamo che questi prelievi aggiuntivi, nel caso in cui nuove norme fiscali trovassero applicazione, vengano utilizzati per far fronte alla maggiore emergenza sociale del Paese, quella della crescita delle disuguaglianze, adottando misure a favore di chi si trova in maggiore difficoltà”.

Messina: “Lancio Isybank entro l’estate”

“Il lancio della nuova banca digitale Isybank, con quasi 400 specialisti, è previsto entro l’estate”, ha annunciato Messina, aggiungendo che “Prosegue con decisione il rafforzamento delle competenze digitali dell’attività core della banca – aggiunge – Continuiamo ad investire sulle leve della crescita, in particolare nell’innovazione tecnologica”. 

Messina sull’inflazione: “30 miliardi per imprese e famiglie”

“Siamo consapevoli del forte impatto che l’inflazione sta provocando nei confronti delle famiglie e per queste ragioni già nel 2022 abbiamo stanziato 30 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie, dando la possibilità di sospendere o rimodulare mutui e prestiti, concedendo erogazioni a tassi agevolati e permettendo rateizzazioni a tasso zero; questo a conferma del ruolo di riferimento di Intesa Sanpaolo per l’economia reale – ha detto Messina – . Il nostro programma di erogazioni a supporto della realizzazione del PNRR è di oltre 400 miliardi di euro”. 

Intesa ha inoltre rafforzato “le iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale con 10,5 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e il primo trimestre 2023”, ha spiegato il Ceo, sottolineando anche l’ampliamento del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà con circa 24,3 milioni di interventi tra il 2022 e il primo trimestre 2023”.

“Confermiamo il nostro impegno in progetti per promuovere l’occupabilità come il programma “Giovani e Lavoro” finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di oltre 3.000 giovani. Allo stesso tempo il sostegno all’educazione ci vede in prima linea con un rafforzamento delle partnership con le principali università e scuole italiane. Partecipiamo a “Futura”, il nuovo programma promosso da Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e YolkTM, per combattere la povertà educativa femminile e l’abbandono scolastico precoce”, ha concluso Il manager.

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