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Inter-Napoli, tutti i numeri e le curiosità del big match di San Siro tra Ranieri e Mazzarri

La cabala è con i nerazzurri, rigenerati dalla cura del nuovo allenatore – Ma i partenopei vogliono sfatare il tabù di San Siro, anche senza Cavani: a Milano non vincono da 17 anni e nemmeno ai tempi di Maradona raccoglievano punti e successi, ma stasera chissà

Neanche il tempo di archiviare le emozioni di Champions League, che è già ora di rituffarsi nel campionato. Il secondo anticipo della 6°giornata ci regalerà una sfida non adatta ai deboli di cuore: Inter – Napoli infatti, promette spettacolo su tutti i fronti (l’altro incontro di oggi sarà Roma – Atalanta, ore 18.00). Lo stato di forma delle due squadre suggerirebbe un Napoli leggermente favorito, ma i nerazzurri, dopo la cura Ranieri, sembrano rinati.

A livello di rosa l’Inter appare ancora superiore, anche perché agli azzurri mancherà il Matador Cavani, che in questo scorcio di stagione ha già segnato 5 gol. A livello complessivo però, il Napoli si presenterà a San Siro competitivo come non accadeva dagli anni d’oro di Maradona e Careca. A dire il vero, neanche allora lo stadio milanese riservava grandi soddisfazioni agli azzurri. Dal 1984 al 1991, nonostante la presenza del Pibe de oro, i partenopei raccolsero solo 3 pareggi in 8 gare, e le altre 5, ça va sans dire, si conclusero con vittorie dell’Inter. Storicamente il Napoli soffre maledettamente il San Siro nerazzurro: nelle 72 sfide complessive giocate al Meazza tra campionato e coppa Italia, solo 7 volte è riuscito a tornare a casa a bottino pieno.

L’ultima vittoria risale al 11 dicembre 1994: finì 0 a 2, con autogol di Jonk e rete di Cruz; sulla panchina dell’Inter sedeva Ottavio Bianchi, su quella del Napoli Vujadin Boskov. Il presidente nerazzurro era Ernesto Pellegrini, quello napoletano Corrado Ferlaino. Altri tempi e soprattutto altro calcio, con le partite che si giocavano tutte la domenica pomeriggio tranne una, il posticipo serale, che piano piano sarebbe diventato una regola fissa in tutt’Europa.

Da allora sono passati 17 anni, un’eternità nel calcio. E’ vero, nel suo saliscendi tra serie B e C il Napoli ha saltato l’appuntamento con San Siro diverse volte, ma anche nelle ultime stagioni, nonostante una squadra sempre più forte, lo stadio meneghino è rimasto tabù. Nel 2007/2008, anno del ritorno in serie A agli ordini di Reja, finì 2 a 1 per l’Inter di Mancini (doppietta di Cruz e gol della bandiera del Pampa Sosa), stesso risultato l’anno successivo, quando sulla panca nerazzurra sedeva Josè Mourinho (marcatori Cordoba, Muntari e Lavezzi).

Peggio ancora il 23/9/2009, quando Eto’o, Milito e Lucio chiusero il match in appena 32 minuti (a nulla servì il gol del Pocho). Anche nella scorsa stagione, nonostante la cavalcata trionfale conclusa con la storica qualificazione alla Champions League, San Siro si rivelò fatale: finì 3 a 1 per l’Inter, e la visita del Napoli viene ricordata soprattutto per il debutto di Leonardo sulla panchina nerazzurra. Insomma, la storia dice che quando a San Siro si gioca Inter – Napoli, difficilmente la schedina registra il segno 2.

Numeri che sanno di cabala per la squadra di Ranieri, quasi di condanna per quella di Mazzarri. La storia non mente mai, starà pensando il tecnico nerazzurro, mentre quello napoletano sogna di essere uno dei pochi in grado di cambiarla. Numeri e curiosità, che faranno da cornice allo spettacolo che vedremo in campo. Motivi in più per non perdere assolutamente questo Inter – Napoli.

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