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Inter e Roma (3-1 nel derby) in festa, il Sassuolo sfida il Milan

La Roma risorge aggiudicandosi il derby contro la Lazio grazie soprattutto a una prova spettacolare e a un gol di tacco di Lorenzo Pellegrini (3-1) – L’Inter domina il Cagliari (2-0) anche senza Icardi – Oggi il Milan nella tana del sorprendente Sassuolo che sogna il secondo posto in classifica.

Inter e Roma (3-1 nel derby) in festa, il Sassuolo sfida il Milan

Inter e Roma volano, il Milan deve rispondere. Sabato di sorrisi per nerazzurri e giallorossi, entrambi tornati nelle zone nobili della classifica, e conseguente domenica di enorme pressione per i rossoneri, costretti a vincere per non perdere, forse definitivamente, il treno verso l’Europa che conta. Ma andiamo con ordine e partiamo con gli anticipi, a cominciare dall’Inter di Spalletti, ormai saldamente ripresasi dalle difficoltà d’inizio campionato e tornata a recitare un ruolo da protagonista. Un successo sul Cagliari serviva come l’aria per non rimettere tutto in discussione e i nerazzurri l’hanno trovato, per giunta facendo riposare diversi elementi chiave in vista della trasferta di Eindhoven, altro appuntamento chiave della settimana. Missione compiuta in toto insomma, con in più la soddisfazione di aver rilanciato giocatori importanti, su tutti Lautaro Martinez. El Toro, schierato titolare al posto di Icardi, ha risposto con un gol da vero centravanti, dimostrando al mondo intero il suo valore e, soprattutto, che l’Inter, per la prima volta, può anche rinunciare al suo capitano senza necessariamente perdere di valore. La testata vincente è arrivata già al 12’ e ha indirizzato il match verso una vittoria molto preziosa, legittimata poi da una gestione saggia, da squadra matura, finalmente completa. La rete annullata a Dessena (netto fallo di mano) è stato solo un brivido prontamente sventato dal Var, per il resto l’Inter ha condotto la partita senza grossi problemi e il gol di Politano (90’) ha solamente aumentato il clima di festa all’interno di San Siro. “Sono contentissimo, abbiamo vinto e io ho avuto la possibilità di cambiare giocatori e mettere forze fresche – il pensiero di Spalletti. – Abbiamo ottenuto un successo pesante per la classifica, peraltro senza concedere nulla agli avversari. Lautaro? E’ un calciatore forte, ha tutto: qualità, tecnica, forza e quel po’ di egoismo che non guasta mai”. 

Vittoria importantissima anche per la Roma, che in un colpo solo si prende la supremazia cittadina e, soprattutto, 3 punti di platino. Quelli col Frosinone infatti non bastavano per considerare chiusa la crisi, questi con la Lazio, invece, decisamente sì. Un derby non è una partita come le altre, per vincerlo occorrono grinta e coraggio sopra la media: tutto quello, insomma, che era mancato ai giallorossi in quest’inizio di stagione e che ieri si è visto alla grande, proprio nel giorno più importante. “Avevo chiesto un derby da uomini, sono stato accontentato – ha commentato soddisfatto Di Francesco. – Il ritiro è servito a tirar fuori le paure e le difficoltà, ora voglio che la squadra mantenga questo atteggiamento anche nelle prossime partite”. E dire che la partita non era cominciata bene, con la Lazio a metter paura e la Roma a tremare in più di un’occasione. Poi però, col passare dei minuti, i giallorossi riuscivano a guadagnare metri fino all’episodio spacca-match, una situazione rocambolesca trasformata in gol da un tacco di Pellegrini (45’). Nella ripresa un errore di Fazio sembrava poter rimettere tutto in discussione, con Immobile bravissimo a sfruttarlo e a realizzare il momentaneo pareggio (67’), ma la Roma aveva il merito di non perdere la testa e ritrovare il 2-1 alla prima occasione utile, con il più classico dei gol dell’ex (Kolarov su punizione al 71’). E quando Fazio riscattava il pasticcio raccontato in precedenza con la specialità della casa (86’, colpo di testa), Di Francesco capiva di aver vinto il derby e di poter, finalmente, tornare a respirare. “Abbiamo subito tre gol su calci piazzati ma per vincere un derby bisogna fare di più – ha sospirato Inzaghi. – Loro sono stati più affamati, più cattivi, hanno meritato il successo”.

Analisi lucida e onesta quella del tecnico biancoceleste, costretto però a fare i conti con il solito problema: la sua Lazio, negli scontri diretti, non vince mai. Non ha di questi problemi invece il Milan di Gattuso ma solo perché, purtroppo per lui, l’alta classifica non lo riguarda. I rossoneri infatti osservano la corsa alla Champions da un malinconico 13° posto, consapevoli di non poter più sbagliare nulla, pena rimandare i sogni di gloria alla prossima stagione. A Reggio Emilia, nel posticipo di questa sera (ore 20.30), Gattuso deve vincere per forza ma la missione, numeri alla mano, è tutt’altro che semplice. Di fronte infatti ci sarà il Sassuolo di De Zerbi, vera rivelazione del campionato, pronto ad approfittare delle difficoltà e della paure avversarie per confermarsi nella zona nobile della classifica. “Il fatto di non riuscire a vincere ci mette in grandissima difficoltà, ci fa sprecare tante energie sia fisiche che mentali – l’analisi di Gattuso. – La squadra però sta giocando bene e sono convinto che una vittoria potrebbe sbloccarci sotto tutti i punti di vista”. Se lo augurano tutti in casa Milan, perché la classifica attuale è troppo lontana dalle aspettative di una società ambiziosa e pronta a tutto per tornare in Champions, anche a valutare un cambio di allenatore. Gattuso lo sa bene, ecco perché vuole vincere a ogni costo ma, purtroppo per lui, dovrà farlo ancora una volta senza Higuain. Il fastidio muscolare c’è ancora e il tecnico non vuole rischiare che diventi qualcosa di più grave, dunque ha deciso di non convocarlo per la trasferta odierna. E siccome anche Cutrone e Borini non sono al meglio, vedremo il Milan senza una punta di ruolo con Donnarumma in porta, Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez in difesa, Bonaventura, Biglia e Kessie a centrocampo, Suso, Castillejo e Calhanoglu in attacco. Tanta carica sul fronte Sassuolo, con De Zerbi che cercherà la definitiva consacrazione affidandosi a Consigli tra i pali, Lirola, Marlon, Ferrari e Rogerio nel reparto arretrato, Sensi, Locatelli e Bourabia in mediana, Berardi, Boateng e Di Francesco nel tridente offensivo.  

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