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Inter diventa cinese? Thohir pronto a cedere parte della sua quota

I proprietari dello Jiangsu di Shanghai puntano a una quota di minoranza, ma il magnate indonesiano è sempre più deluso dalla stagione e vorrebbe mettere in discussione il pacchetto di maggioranza (lui detiene il 70%, Moratti il 29,5) – In ballo anche ChemChina (che controlla Pirelli) e il miliardario Wang Jing, in sintonia con l’ex presidente – L’Inter nelle liste di Panama Papers sui paradisi fiscali.

Inter diventa cinese? Thohir pronto a cedere parte della sua quota

Svolta asiatica a Milano. Prima l’Inter che finisce (per il 70%) nelle mani dell’imprenditore indonesiano Erick Thohir, poi le sirene cino-thailandesi per il Milan (ma di Mr Bee al momento non si è fatto più nulla), ora potrebbe tingersi di Cina anche il futuro nerazzurro. Al momento ci sono già ChemChina, gruppo cinese che controlla il main sponsor Pirelli, le auto fornite da Volvo (dal 2010 in mani cinesi) e Wanda, società che gestisce Infront, advisor dell’Inter.

Ora però spunta dell’altro: la deludentissima stagione calcistica nerazzurra (in queste ore il nome del club è anche spuntato nell’inchiesta giornalistica Panama Papers sui paradisi fiscali) avrebbe messo ai ferri corti il sodalizio Thohir-Moratti, che insieme detengono rispettivamente il 70 e il 29,5% delle quote societarie. La cena di venerdì scorso tra i due azionisti è stata voluta dal tycoon asiatico per aggiornare il socio dell’interesse del Suning Commerce Group, la compagnia cinese che di recente ha rilevato lo Jiangsu, squadra di Shanghai. Stando ai rumors, SCG avrebbe intenzione di rilevare il 20% del pacchetto nerazzurro – più precisamente il 14% da Thohir e il 6% da Moratti – per una cifra che oscilla tra i 60 e i 90 milioni di euro.

La “cinesizzazione” sarebbe voluta soprattutto dal magnate asiatico, che sogna non solo un azionista di minoranza dal quale ricevere denaro fresco, ma sotto sotto anche una cessione del pacchetto di controllo. Un club prestigioso come l’Inter, che però vive un momento sportivo (e anche finanziario) non floridissimo, difficilmente attirerebbe l’interesse di soci di minoranza, che spenderebbero soldi per contare poco o nulla in una gestione che va in ogni caso rivoluzionata in estate, partendo dai conti fino al mercato e al possibile cambio dell’allenatore. Anche Moratti ha preso atto della novità di Thohir: l’ex patron avrebbe due assi nella manica. Il primo è Wang Jing, 44enne miliardario cinese che vuole costruire in Nicaragua l’alternativa al canale di Panama. Ma in questo quadro già di suo complicato non va poi dimenticato il ruolo di Marco Tronchetti Provera che starebbe facendo pressioni su Chem China perché entri nell’Inter.

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