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Inps: un pensionato su due riceve meno di 1.000 euro al mese

Stando al bilancio sociale 2012 dell’Inps, il 45,2% dei pensionati riceve un assegno mensile inferiore ai 1.000 euro e il 14,3% al di sotto dei 500 euro – La spesa per ammortizzatori sociali è cresciuta del 17% – Nel 2012 il potere d’acquisto delle famiglie è calato del 4,9%.

Inps: un pensionato su due riceve meno di 1.000 euro al mese

Il 45,2% dei pensionati percepisce un assegno mensile inferiore ai mille euro. A comunicarlo è il bilancio sociale 2012 dell’Inps. Si tratta di 7,2 milioni di persone, per una spesa annua complessiva di 54,7 miliardi di euro, pari al 20,9% del totale della spesa pensionistica. Il 14,3% riceve pensioni al di sotto dei 500 euro.

3,9 milioni di pensionati, pari a una quota del 25%, si collocano nella fascia tra i 1.000 e i 1.500 euro mensili, per una spesa annua totale di 64,1 miliardi. Il 14,6% dei pensionati (2,3 milioni di persone) percepisce, invece, un reddito da pensione compreso fra 1.500 e 2.000 euro pari a 52 miliardi di spesa l`anno (19,8%). Il 15,2% dei beneficiari (2,4 milioni di persone) ha un reddito pensionistico superiore ai 2.000 euro e assorbe il 34,8% della spesa annua totale. All’interno di questa fascia più ricca un’altra percentuale di pensionati, pari al 4% del totale, riscuote più di 3.000 euro ogni mese.

Nel confronto, emergono come più penalizzate le donne, che si concentrano nelle fasce di reddito più basse: il 55,3% di esse percepisce meno di mille euro al mese. solo il 3,6% riceve più di 2.500 euro.

Non solo pensioni nel bilancio sociale dell’Inps, che descrive la spesa per ammortizzatori sociali nel 2012 come “assolutamente eccezionale”. Senza i contributi figurativi, la spesa è aumentata del 17% ed è passata da 10,8 miliardi a 12,7 con un aumento di 1,9 miliardi pari al 17%. Se si considera anche la spesa per contributi figurativi (che sono sostanzialmente a carico dello Stato) la spesa globale per ammortizzatori sociali è stata di 22,7 miliardi contro i 19,1 del 2011 con un aumento del 19% circa.

Aumenti rilevanti hanno riguardato il Tfr (aumento delle uscite del mercato del lavoro) attorno al 19% per i privati, mentre il Tfr per i pubblici si è ridotto a causa delle norme di contenimento della spesa.

Il 2012 è stato anche un anno critico per le famiglie, il cui potere d’acquisto è crollato del 4,9%, il picco più alto dall’inizio della crisi. Si tratta del quinto anno consecutivo di caduta del reddito disponibile in termini di potere d`acquisto: dal 2008 si è ridotto del 9,4%.

Senza l’intervento compensativo delle prestazioni sociali, avverte l’Inps “Questa situazione avrebbe potuto essere ben più grave”. Nel 2012 il complesso dei redditi primari ottenuti dalle famiglie è stato di 1.148 miliardi. A questi si sono aggiunti 299 miliardi di prestazioni sociali distribuite all’Inps (pensioni, trattamenti temporanei e altro), 47 miliardi di altre prestazioni sociali erogate da soggetti diversi dall’istituto (altri enti previdenziali, Stato, enti locali, Regioni). I trasferimenti dell’Inps rappresentano nel 2012 il 20,2% del totale dei redditi effettivamente disponibili delle famiglie. 

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