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Inps, da riforma lavoro risparmi di 172 milioni a regime

Ma problemi nella fase transitoria – A rischio gli incentivi per le donne disoccupate – Audizione di Mastreapasqua in commissione al Senato.

Inps, da riforma lavoro risparmi di 172 milioni a regime

Un risparmio di 185,2 milioni nel 2014 e di 172 a regime: e’ la ricaduta sull’Inps dalla riforma del lavoro. “A fronte di un incremento dei compiti dell’istituto, il disegno di legge, insieme alla normativa già vigente, farà crescere il risparmio previsto sulle spese di funzionamento dell’Inps di 185,2 milioni nel 2014 e di 172 milioni a regime”, dice Antonio Mastrapasqua ai senatori della commissione Lavoro che sta esaminando il provvedimento sulla riforma del mercato del lavoro.

Un taglio che avrà effetti benefici sul carico del futuro super-Inps: proprio ieri, alla Camera, in commissione Lavoro, il direttore generale dell’Inps, Mauro Nori, aveva delineato le cifre del futuro super ente previdenziale, che si avvierebbe a un disavanzo di 400 milioni tra entrate complessive (Inps+Inpdap+Enpals) di 365 ,6 miliardi e uscite di 366 miliardi, con una spesa di funzionamento di 4,6 miliardi.

 Mastrapasqua coglie l’occasione dell’audizione al Senato per proporre l’affidamento all’Inps dell’incontro tra domanda e offerta del lavoro. ‘L’estensione all’Inps della possibilità di esercitare l’attività di facilitazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro si pone come essenziale- sottolinea- per rendere effettiva l’attivazione dei beneficiari dell’assicurazione sociale per l’impiego”. Secondo l’Inps sarebbe quindi utile che sia rafforzato il ruolo dell’Istituto a fronte di norme che prevedono che il beneficiario del sussidio di disoccupazione debba accettare le proposte di formazione e di lavoro che gli vengono offerte. E quanto all’Aspi, Mastrapasqua non ha dubbi: l’assicurazione sociale per l’impiego porterà una “semplificazione nella gestione” e una “maggiore equità tra lavoratori”. 

“Complessità gestionali – aggiunge tuttavia Mastrapasqua- emergeranno nella fase transitoria durante la quale l’Inps si troverà a dover gestire, oltre alla nascente Aspi, anche le preesistenti tutele, in particolare l’indennità di mobilità”. Non solo: gli incentivi per le donne disoccupate sono a rischio, perché potrebbe essere difficile individuare le aree interessate. Nel disegno di legge di riforma del mercato del lavoro, ricorda l’Inps, e’ prevista l’introduzione di un incentivo all’assunzione, tuttavia la norma “rischia di perpetuare, con riferimento all’individuazione dei territorio su cui si applica l’agevolazione per le donne, le difficoltà applicative già registratesi per i contratti di inserimento lavorativo”.

Una nota positiva viene invece dalla “eliminazione a regime degli ammortizzatori in deroga alla normativa vigente, resa possibile dal potenziamento delle tutele generali”, che – sostiene Mastrapasqua- “costituisce un elemento di chiarezza ed elimina ridondanti procedimenti amministrativi volti alla concessione delle tutele”.

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