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Indice dei Libri del Mese, Angori (Pininfarina) diventa editore

Silvio Angori, amministratore delegato di Pininfarina, diventa presidente del Cda della rivista letteraria fondata nel 1984 – Primo obiettivo tornare all’utile: “Il sito internet non sarà più gratuito al 100%, il cartaceo continuerà a rappresentare il meglio della nostra produzione”.

Indice dei Libri del Mese, Angori (Pininfarina) diventa editore

Silvio Angori, ad di Pininfarina, diventa editore come primo azionista dell’Indice dei Libri del Mese. A scriverlo il dorso torinese del Corriere della Sera. Angori è presidente del Cda della rivista, ma avrà anche un ruolo operativo.

L’Indice dei Libri del Mese, rivista letteraria fondata nel 1984 da Cesare Cases, Gian Giacomo Migone e Gianni Rondolino, ricorda il Corriere Torino, “naviga in acque agitate. Per 17 anni è stata diretta Mimmo Càndito, fino alla scomparsa, nel marzo 2018, del grande reporter e scrittore italiano. Adesso il mensile vive una fase di transizione: la guida è stata affidata dai soci a un quadrumvirato composto da Massimo Vallerani, Giovanni Filoramo, Santina Mobiglia e Beatrice Manetti. Circa 1.300 gli abbonamenti e 10.000 le copie in edicola”. Ma “servono risorse (un nuovo aumento di capitale) per far pareggiare i conti, pagare creditori e dipendenti e soprattutto iniziare nuove attività”.

“Sono sempre stato un lettore compulsivo”, fa sapere Angori che legge fino a “200 libri l’anno, prevalentemente la notte”. “Amo la narrativa, i saggi storici, la filosofia: divoro tre libri a settimana”. E l’Indice “sin da ragazzo è stata la mia bussola di riferimento. Quando ho saputo dall’ad della società Mario Montalcini che c’era qualche difficoltà mi sono subito reso disponibile”.

“Ripianare le perdite serve a poco se non c’è un piano strategico”, dichiara l’ad di Pininfarina. “E in questa direzione sarà il mio contributo: più impegno che denaro”. “Sono convinto che l’Indice possa camminare con le proprie gambe. Ha un patrimonio culturale formidabile e un capitale umano composto da oltre 300 collaboratori volontari”.

“Il modello per il rilancio dell’Indice è la New York Review of Books”, conclude Angori: “Il sito internet della nostra rivista non sarà più gratuito al 100%, adotteremo un paywall e alcuni contenuti saranno a pagamento. Il cartaceo rappresenterà il meglio della nostra produzione”. E nei prossimi mesi uscirà anche un’edizione dell’Indice dedicata ai ragazzi. “Per tornare all’utile in bilancio basta raddoppiare il numero di abbonamenti. Ce la possiamo fare”.

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