Condividi

Incentivi e sgravi per sostenere l’occupazione delle donne. La Lega in prima fila sul “dl sviluppo”

Il Carroccio ha appena depositato un ddl firmato dal capogruppo a Montecitorio, Reguzzoni: “proposte in vista del decreto sviluppo”. Per le madri lavoratrici si sollecitano incentivi e l’incremento del part-time. A Palazzo Madama, in commissione Finanze, riprende la discussione del progetto di legge che introduce detrazioni fiscali per le lavoratrici.

Incentivi e sgravi per sostenere l’occupazione delle donne. La Lega in prima fila sul “dl sviluppo”

Alla Camera è fresco di stampa il disegno di legge della Lega che introduce sgravi fiscali per assunzioni part-time. “È una delle nostre proposte presentate al Governo in vista del decreto sviluppo – spiega il capogruppo della Lega a Montecitorio, Marco Reguzzoni – Chiediamo di incentivare lo strumento del part-time con misure dedicate a quei genitori che non possono svolgere un’attività lavorativa a tempo pieno, a causa della necessità di seguire uno o più figli”.

Il disegno di legge, proprio perché appena presentato, ancora non è stato assegnato. Ma l’obiettivo del Carroccio è riuscire a farne assorbire le proposte nel decreto per lo sviluppo che il governo sta mettendo a punto. Rimarca non a caso Reguzzoni: “è indispensabile approvare delle norme, come esistono in tutti i Paesi occidentali, che riportino al mondo del lavoro persone che oggi, per curare i figli, sono escluse dal circuito lavorativo, permettendo a chi vuole di conciliare vita professionale e vita familiare. La soluzione sono i contratti part-time, misura ampiamente adottata già in tutti i Paesi sviluppati tranne che nel nostro. Tanto per fare un esempio- spiega dice il capogruppo leghista – sia il lavoratore, sia il datore di lavoro, con il contratto part-time potrebbero contare su sgravi che vanno dai 5 punti percentuali in presenza di 1 figlio, ai 20 punti percentuali in presenza di almeno 4 figli. Evidenti i benefici, per i datori di lavoro su cui graverebbe un costo del lavoro minore, e per i lavoratori che avrebbero una busta paga più corposa”.

Al Senato riprende l’esame del disegno di legge che introduce una detrazione fiscale forfettaria per le donne che lavorano: le detrazioni sono articolate in due diverse tipologie, di 2.000 e di 1.000 euro, cumulabili tra loro, destinate rispettivamente alle donne lavoratrici con figli a carico e alle donne lavoratrici nel cui nucleo familiare risultano anche parenti o affini conviventi nei cui confronti la contribuente è tenuta agli obblighi alimentari. Ovviamente e’ fissato anche un limite di reddito familiare complessivo lordo per poter usufruire di tali detrazioni: che non sia superiore a 95.000 euro annui, incrementati di 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo.

Pubblicato in: News

Commenta