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Ima, Datalogic, Valsoia: cresce il dividendo

Ima chiude il 2013 col vento in poppa: ricavi netti a 760,9 milioni (+15,8% sul 2012) – Meno brillanti i risultati di Datalogic, leader mondiale nei mercati dell’acquisizione automatica dei dati e dall’automazione industriale – Valsoia: utile netto 9,889 milioni (+120,2%)

Ima, Datalogic, Valsoia: cresce il dividendo

Per qualcuno la crisi non c’è, o si sente poco. Ne sono testimonianza tre aziende bolognesi, vere e proprie eccellenze del territorio, quotate in Borsa e con carattere internazionale come Ima, Datalogic e Valsoia.

Partiamo dal fiore all’occhiello della packaging valley, Ima, che chiude il 2013 col vento in poppa: ricavi netti a 760,9 milioni (+ 15,8% sul 2012); quota di export al 92% (con ottimi risultati in Cina, Stati Uniti ed Europa); margine operativo lordo (EBITDA) ante oneri non ricorrenti a 113,3 milioni (+ 25,3%); l’utile operativo (EBIT) a 86,6 milioni (+ 20,4%); il risultato netto di periodo salito a 54,8 milioni di euro (+ 10,9 %); il risultato netto del Gruppo a 51,5 milioni di euro (+ 8%). In ragione di questi numeri aumenta anche il dividendo che verrà proposto all’assemblea il 29 aprile: 1,25 euro per azione, (grazie all’utile di esercizio e prelevando il residuo dalle riserve disponibili) in pagamento dal 29 maggio 2014.

Il portafoglio ordini consolidato di Ima d’altra parte, al 31 dicembre 2013 è a 456,3 milioni di euro, con una crescita del 22,1% rispetto 2012 e anche in febbraio c’è un ulteriore aumento del 6%. Questo consente al gruppo di guardare con ottimismo al futuro e di prevedere per il 2014 circa 850 milioni di ricavi e di stimare un EBITDA di 127 milioni.

All’assemblea degli azionisti Ima proporrà il rinnovo dell’autorizzazione all’acquisto e alla vendita di azioni proprie fino al massimo consentito dalla legge. Il prezzo di acquisto proposto è pari alla media del titolo nei cinque giorni precedenti (+/-10%), mentre quello di vendita sarà almeno pari alla media dei valori di acquisto. Oggi Ima possiede 5.500 azioni proprie.

Meno brillanti i risultati di Datalogic, leader mondiale nei mercati dell’acquisizione automatica dei dati e dall’automazione industriale. I ricavi 2013 calano rispetto al 2012 e scendono a 450,7 milioni (erano 462,3 milioni), ma il quarto trimestre risulta in gran recupero sia come giro d’affari (+5%) sia come EBITDA (+60%). “Il 2013 – spiega una nota – è stato un esercizio a due velocità, debole nella prima parte a causa di un contesto macroeconomico ancora rallentato, e in progressivo miglioramento nella seconda metà grazie a una graduale ripresa della domanda in tutti i settori di riferimento. In particolare il segmento retail, pur ancora incerto nella ripresa di investimenti di larga portata, ha ricominciato a dare segni di vivacità anche grazie all’introduzione di nuovi prodotti tecnologicamente avanzati. 

I ricavi evidenziano pertanto una buona tenuta così come il Margine Operativo Lordo (EBITDA) che si attesta a 60 milioni rispetto ai 63,2 milioni del 2012 (-5,0%), con una marginalità del 13,3%”. Il gruppo chiude con un risultato netto consolidato di 26,9 milioni rispetto ai 10,2 milioni dell’anno precedente. In leggera crescita il dividendo, che verrà proposto all’assemblea dei soci il 23 aprile: 16 centesimi per azione , erano15 centesimi per azione per il 2012, “per un importo massimo pari a circa 9,4 milioni con stacco della cedola il 12 maggio e pagamento a partire dal 15 maggio”.

Il 2013 per Datalogic è stato anche un anno di grandi cambiamenti: in febbraio si è dimesso l’amministratore delegato Mauro Sacchetto, sostituito dal patron e presidente della società Romano Volta. In giugno l’azienda ha ottenuto un finanziamento in pool a medio termine per 110 milioni, di durata quinquennale. E’ stata creata la Divisione Business Development, con “l’obiettivo di soddisfare le esigenze presenti e future del mercato di riferimento, attraverso il presidio delle tecnologie differenzianti e il coordinamento degli investimenti in ricerca e sviluppo”.

Per il 2014 Datalogic prevede una ripresa dei mercati di riferimento, “che le due principali Divisioni operative, ADC e industrial Automation, potranno cogliere facendo leva sugli importanti investimenti realizzati e in corso per migliorare la gamma dei prodotti e per aumentare la quota di mercato nei Paesi cosiddetti fast growing, soprattutto Cina e Brasile”.

Pochi giorni fa Tamburi Investment Partners ha reso noto di aver ceduto, con un’operazione di accelerated book building rivolta esclusivamente ad investitori istituzionali, il 6,39% del capitale di Datalogic, al prezzo per azione di 9 euro per un controvalore complessivo di euro 33.605.415 con una plusvalenza lorda (da participation exemption) di 15.766.540 euro.

Tamburi è socio anche nella terza società bolognese che ha approvato il bilancio 2013 in questi giorni. Valsoia, i cui ricavi hanno raggiunto i 100,365 milioni (+7,6 %); l’ EBITDA i 12,786 milioni (+35,6 %); l’utile netto 9,889 milioni (+120,2%); l’utile netto rettificato 6,902 milioni (+46,8%); la posizione finanziaria netta risulta positiva per 4,691 milioni. In crescita il dividendo proposto: 0,230 euro per azione (+35,3%), con stacco di cedola il 5 maggio. “Nei primi mesi del 2014 – sostiene la società, specializzata in prodotti per alimentazione salutistica. – è proseguito il trend positivo delle vendite”.

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