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Illy Caffè: in 9 mesi i ricavi crescono del 15%. Si torna a bere “fuori casa”. Balzo negli Usa

I ricavi del canale Ho.Re.Ca (bar, ristoranti, uffici ecc) hanno registrato una crescita del 39%, riducendo il divario rispetto ai livelli pre-pandemia. Rimane nei progetti lo sbarco a Piazza Affari

Illy Caffè: in 9 mesi i ricavi crescono del 15%. Si torna a bere “fuori casa”.  Balzo negli Usa

Illycaffè ha registrato nei primi nove mesi del 2022 ricavi consolidati in crescita del 15% , rispetto allo stesso periodo del 202, con margini appesantiti dalle materie prime.
L’azienda triestina, che aveva ipotizzato uno sbarco a Piazza Affari nel medio periodo, prevede di chiudere il 2022 con un incremento dei ricavi a doppia cifra e redditività in aumento rispetto al 2021.

In netta crescita il consumo del caffè “fuori casa”. Spinta negli Usa

Illy spiega in una nota che i ricavi del canale Ho.Re.Ca (bar, ristoranti, uffici ecc) hanno registrato una crescita del 39%, riducendo il divario rispetto ai livelli pre-pandemia, sostenuti da un graduale recupero dei consumi fuori casa e da un’accelerazione del tasso di acquisizione di nuovi clienti.
Invece i ricavi del canale grande distribuzione (Gdo) hanno visto una crescita limitata al del 5% rispetto al 2021, mentre i ricavi del canale on-line sono saliti dell 8 pct rispetto al 2021.
Negli Stati Uniti, mercato prioritario nel piano industriale, i ricavi sono cresciuti del 32% rispetto al 2021 per effetto di performance positive in tutti i principali canali distributivi e grazie a un impatto cambio favorevole legato al rafforzamento del dollaro. Nell’azionariato del Gruppo Illy, accanto alla famiglia Illy all’80%, c’è dall’anno scorso al 20% il fondo americano Rhone e proprio per questo la socità triestina prevede che gli Usa diventino il suo secondo mercato domestico, raddoppiando la quota sui ricavi entro il 2026. In Cina i ricavi sono incrementati del 22% rispetto al 2021.

I margini sono sotto pressione per i costi delle materie prime e della logistica

La società sottolinea che, nonostante la forte espansione dei ricavi, “permane una significativa pressione sui margini legata agli aumenti dei costi delle materie prime e dei costi logistici“, in crescita di quasi il 20% rispetto al 2021. L’EBITDA è comunque risultato in crescita rispetto all’esercizio precedente, beneficiando dell’accelerazione dei ricavi, di una forte focalizzazione sulle strategie di crescita di lungo periodo e di una maggiore efficienza operativa.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati dei primi nove mesi. Siamo cresciuti in tutti i mercati e in tutti i canali distributivi in cui operiamo – ha commentato l’AD Cristina Scocchia – Nonostante il contesto macro-economico particolarmente sfidante, il margine operativo lordo è in crescita rispetto al 2021 grazie all’accelerazione dei ricavi e ad una costante azione di controllo dei costi discrezionali.

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