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Illimity studia una nuova pulizia dell’attivo. L’Opas di Banca Ifis è al 23%: tempo una settimana per arrivare al 60%

Il board di Illimity, su cui è in corso fino al 27 giugno l’Opas di Banca Ifis da 300 milioni, avrebbe allo studio una nuova azione di pulizia nell’attivo

Illimity studia una nuova pulizia dell’attivo. L’Opas di Banca Ifis è al 23%: tempo una settimana per arrivare al 60%

Il board di Illimity, su cui è in corso fino al 27 giugno l’Opas di Banca Ifis da 300 milioni, avrebbe allo studio una nuova azione di pulizia nell’attivo, con ulteriori svalutazioni dopo quelle contenute nell’ultimo bilancio, secondo Milano Finanza. La manovra potrebbe determinare un profit warning che potrebbe arrivare fino a una trentina di milioni.

Non si è ancora stabilito se annunciare subito l’intervento contabile oppure includerlo nella semestrale che sarà presentata il 6 agosto, quindi a Opas già conclusa, prosegue il giornale, aggiungendo che la banca non ha risposto a una richiesta di commento in merito all’indiscrezione.

Ben tre rettifiche dal preconsuntivo 2024

Mentre è in corso l’offerta, tra i vertici dell’istituto fondato da Corrado Passera, sarebbero in corso discussioni sull’andamento finanziario del gruppo e spunta l’ipotesi di una nuova azione di pulizia, riporta MF. Il preconsuntivo 2024 si muoveva già in questa direzione con svalutazioni di avviamenti per 39 milioni, accantonamenti per rischi e oneri da 20 milioni e rettifiche su note di cartolarizzazione e quote di fondi per 59 milioni. Poi a febbraio è arrivata una nuova rettifica da 53,5 milioni per un problema legale sorto su un credito cartolarizzato. Ora la possibile nuova operazione di pulizia dell’attivo che potrebbe determinare un profit warning fino a una trentina di milioni.

Anche la Bce vuole andare a fondo nei numeri della futura combined entity e ha chiesto una due diligence post-integrazione da trasmettere senza ritardo a Banca d’Italia.

Come sta andando l’Opas. Nuovo traguardo minimo al 60%

Il periodo di adesione all’Opas si chiuderà il 27 giugno e, precisa una nota, non verrà prolungato. L’asticella è sinora arrivata a ridosso del 23%, anche se l’obiettivo dichiarato dell’offerente è tagliare il traguardo del 60% per poi procedere con la fusione. Banca Ifis ha infatti deciso di innalzare il livello della sotto-soglia irrinunciabile per l’efficacia dell’Opas, portandolo dal 45%, mentre rimane invece invariata la condizione della soglia minima del 66,67% del capitale.

Questo significa, spiega una nota, che Banca Ifis si riserva la facoltà di rinunciare alla soglia dell’offerta pari al 66,67% del capitale sociale di illimity esclusivamente nel caso in cui il numero di azioni di illimity portate in adesione all’Offerta sia almeno pari al 60% del capitale sociale di illimity (anziché al 45% più un’azione di illimity, come era riportato nel documento di presentazione dell’offerta).

Banca Ifis ritiene infatti che “il raggiungimento di una partecipazione in illimity pari almeno al 60% del capitale sociale le consentirebbe di esprimere nell’assemblea straordinaria degli azionisti un numero di voti sufficiente ad approvare la fusione per incorporazione“, che è l’obiettivo essenziale dell’offerta.

Per ogni singola azione di illimity Bank portata in adesione all’Opas, Banca Ifis offre un corrispettivo pari a 3,55 euro. Tale valore è composto da 0,1 azioni di Banca Ifis di nuova emissione per ogni azione di illimity Bank e una componente in denaro pari a 1,414 euro. “Assoluta fiducia” sull’esito positivo dell’Opas lanciata da Ifis su Illimity. Così si è espresso ieri l’ad di Ifis Frederik Geertman.

L’attenzione è sulle scelte dell’accordo di consultazione annunciato a fine maggio sul 27,2% di Illimity. All’iniziativa hanno aderito, oltre allo stesso Passera con lo 0,02% del capitale, Alisei Forinvestments (0,99%), Amc Metis (veicolo che fa riferimento al fondo americano Atlas Merchant Capital con in mano il 6,3%), Buenafortuna Capital (0,99%); Fidim (veicolo della famiglia Rovati, al 7,66%), Tensile – Metis Holdings (7,25%) e Tetis (3,95%). La compagine spera anche nell’adesione di alcuni fondi.

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