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Il Toro rallenta ma la Cina sale. Faro su Tesla e Btp Futura

Futures in lieve rallentamento in Europa e Wall Street dopo l’euforia di lunedì – In rialzo Shanghai e Shenzen – Sul Recovery Fund aumentano i segnali di distensione – Partenza sprint per il nuovo decennale del Tesoro

Il Toro rallenta ma la Cina sale. Faro su Tesla e Btp Futura

“Hahahahaha! I segnali di un mercato sono sempre più visibili”. Ecco il titolo dello Shanghai Securities News, quotidiano finanziario di proprietà pubblica. È solo un esempio tra i tanti dell’euforia che ha investito la Borsa cinese, oggi sotto controllo. Ma i sintomi della bolla si sono diffusi a Ovest. Il caso limite è quello di Tesla, che lunedì ha messo a segno un ennesimo volo del 13,5%. Già alla fine della scorsa settimana, Tesla era arrivata a valere in Borsa più dei sei costruttori automotive europei messi insieme: 224 miliardi di dollari contro 205 miliardi. Insomma, un’azienda che ha prodotto l’anno scorso 400 mila auto elettriche (senza fare utili) vale di più dei 28,5 milioni di pezzi prodotti da Volkswagen, Daimler, Bmw, Renault, Fca e Psa, che hanno generato 32 miliardi di profitti. Eccessi da liquidità che, per ora, non spaventano mercati impegnati a combattere le paure da pandemia.

RALLENTA TOKYO, AMAZON (+5,8%) OLTRE I 3 MILA DOLLARI

Stamane, dopo il lunedì boom, lo Shanghai Composite guadagna l’1,3%, lo Shenzen Composite il 2%. Sulla parità l’Hang Seng di Hong Kong. In calo il Nikkei di Tokyo (-0,5%) ed il Kospi di Seul (-0,6%). Scende Samsung (-1,3%) nonostante gli analisti prevedano conti in ascesa per il secondo trimestre.

In lieve calo invece i future sia a Wall Street che sui mercati europei. Ieri l’S&P500 ha chiuso in rialzo dell’1,59%, il Dow Jones dell’1,78%. Nuovo record per il Nasdaq (+2,21%). Amazon (+5,8%) ha superato il tetto dei 3.000 dollari per azione. Uber ha chiuso in rialzo del 6% abbondante dopo l’acquisto per 2,65 miliardi (in azioni) di Postmates, azienda di consegna del cibo a domicilio.

Gli indici hanno accelerato dopo il balzo dell’indice ISM non manifatturiero, tornato a giugno sui livelli di febbraio.

L’ORO SOPRA 1.780 DOLLARI, PETROLIO IN CALO

Resta sui massimi l’oro, a 1.784 dollaro l’oncia. Petrolio in calo dello 0,5%, a 42,8 dollari il barile.

Fumata bianca nella notte per il decreto Semplificazioni approvato dal Consiglio dei ministri con la formula “salvo intese”. Si tratta di quasi cento pagine contenenti novità in materia di opere pubbliche, edilizia, digitalizzazione della Pa e trasformazione green per rilanciare il Paese dopo l’emergenza Covid.

RIPARTE L’INDUSTRIA TEDESCA, GRANDI MANOVRE SUL RECOVERY

Anche l’Europa ha partecipato ieri al rialzo corale dei listini. I dati macro hanno contribuito ad alimentare la corsa avviata sull’onda del boom cinese. Gli ordini di fabbrica della Germania sono saliti del 10%, dopo il crollo di aprile (-26%). Si moltiplicano anche i segnali di distensione sul fronte della politica monetaria ma anche sul tema più spinoso, quello del Recovery Fund. Il Financial Times riporta che la banca centrale tedesca continuerà a comprare obbligazioni nel corso dell’estate, come previsto dai programmi di politica monetaria varati dalla Banca Centrale Europea. Intanto il governatore della Banque de France, Villeroy de Galhau, ha detto che le misure non convenzionali saranno utilizzate ancora a lungo, in quanto Covid 19 ha cambiato il paradigma all’interno del quale vanno prese le decisioni. L’unico a frenare, in vista del vertice europeo del 17/18 resta il premier olandese Mark Rutte: “Non credo che ci sia bisogno di questa folle fretta”, ha detto.

PIAZZA AFFARI TORNA SOPRA I 20 MILA PUNTI

Piazza Affari (+1,55%) è risalita sopra la barriera dei 20 mila punti a quota 20.031. Copione simile per le altre borse: Parigi -1,49%; nel listino si distingue Renault (+5%).

COMMERZBANK FESTEGGIA IL RIBALTONE AL VERTICE

A Francoforte (+1,64%) vola Commerzbank (+7,7%) dopo la cacciata del Ceo dell’istituto di credito tedesco, Martin Zielke, e del presidente, Stefan Schmittmann, in seguito a uno scontro la scorsa settimana con i sindacati e il fondo Cerberus. Deutsche Bank guadagna il 5%.

Il listino migliore è Madrid (+2,06%). Fuori dall’Eurozona, Londra +2,02%.

FUTURA RACCOGLIE 2,375 MILIARDI AL DEBUTTO

Gli ordini per il nuovo Btp Futura hanno toccato quota 2,375 miliardi di euro nel primo giorno utile per la sottoscrizione del nuovo titolo di Stato, riservato per il 100% alla clientela retail e ideato per finanziare la ripresa dell’Italia post Covid-19. L’esito del primo giorno di collocamento “è stato molto positivo” secondo il responsabile del debito pubblico italiano Davide Iacovoni.

I tassi cedolari definitivi saranno annunciati alla chiusura del collocamento e non potranno comunque essere inferiori ai tassi cedolari minimi garantiti. ll titolo, pensato come un’emissione al 2030 e cedola a salire nel corso degli anni cui aggiungere un bonus fedeltà finale, dovrebbe rendere in un range fra l’1,38% e l’1,58%. In area euro è difficile trovare un rendimento così elevato, se si pensa che il decennale spagnolo, per esempio, si colloca allo 0,437%.

Frena il rendimento del Btp decennale a 1,24% (-3 punti) approfittando del ritorno della propensione al rischio. Spread a 167 punti.

SALGONO INTESA E UBI, GUIDA LA CORSA UNICREDIT

Anche a Milano, come nel resto d’Europa, il motore del rialzo sono stati i titoli bancari.

Ai primi cinque posti della classifica dei rialzi più ampi, ci sono cinque banche, la due spagnole, Santander e BBVA, le due francesi, Société Générale e Bnp Paribas, l’olandese Ing.

È partita all’insegna dei rialzi anche la sfida dell’Ops: Intesa San Paolo +2,7%, Ubi +3,2%. Intesa ha contestato le valutazioni sull’offerta rese pubbliche venerdì dal Cda di Ubi, che ha ritenuto l’operazione poco conveniente per i propri azionisti e ha per contro rivendicato un ruolo da protagonista nel consolidamento tra gli istituti medi, se rimarrà indipendente. Kepler Chevreux ha alzato il target price di Ubi a 2,6 da 2,4 euro. Anche Fidentiis consiglia di aderire. Bank of America ritiene che l’offerta di Intesa sia troppo generosa. Equita Sim ha ridotto la raccomandazione su Ubi da hold a reduce, con prezzo obiettivo che scende da 2,3 a 2 euro, mentre ha confermato il rating buy e il prezzo obiettivo a 2,2 euro su Intesa Sanpaolo.

Nel settore spicca anche Unicredit, che guadagna più del 4%, davanti a Banca Bpm (+4,19%) e Fineco Bank (+3,6%), che ha segnato il nuovo record storico.

CORRONO TIM, LEONARDO E FCA

Il mercato ha premiato i titoli ciclici. Guizzo di Tim (+3,2%): Reuters ha scritto che Fastweb investirà nella rete secondaria di Tim, conferendo gli asset di Flash Fiber, la joint venture sull’ultimo miglio che la controllata Swisscom condivide con l’ex monopolista tlc italiano.

Leonardo (+2,55%) riduce il rosso da inizio anno a -43%, dal picco negativo a -58%. Fidentiis ha confermato il rating buy.

Sale di circa il 2% Fca dopo che venerdì il Parlamento ha dato il via libera a un pacchetto di incentivi per incoraggiare le vendite di auto Euro6 e veicoli elettrici e ibridi.

SAIPEM S’AGGIUDICA IL SISTEMA SOTTOMARINO DI PETROBRAS

Bene il comparto energetico con Eni (+1%) e Tenaris (+3,5%). Saipem (+0,8%) si è aggiudicata un contratto da Petrobras per l’installazione di un sistema sottomarino.

Nell’Aim, denaro su Friulchem (+4,53%): la società ha ricevuto l’autorizzazione per un nuovo brevetto depositato in Francia, riguardante le compresse masticabili, e prossimamente allargato ad altri Paesi Europei ed Extra Europei.

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