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Il terremoto Luxottica non travolge Piazza Affari che limita i danni meglio degli altri listini

Il divorzio tra Del Vecchio e Guerra pesa su Luxottica (-3,3%) che nel pomeriggio dimezza le perdite ma non coinvolge Piazza Affari che si difende meglio (-0,2%) delle altre Borse europee, su cui influiscono negativamente le tensioni geopolitiche – Enel Gp miglior blue chip – Il Fondo sovrano norvegese investe nei Btp – Attesa per i verbali della Fed.

Il terremoto Luxottica non travolge Piazza Affari che limita i danni meglio degli altri listini

In attesa delle indicazioni di questa sera della Fed e del simposio dei banchieri centrali a Jackson Hole, i mercati mostrano prudenza chiudendo in territorio negativo. Si fanno sentire le tensioni geopolitiche. In Ucraina la valuta nazionale è crollata a un nuovo minimo storico (un dollaro vale 13,22 grivnie e un euro 17,65 grivnie). I Paese ha chiesto al Fondo monetario internazionale di pagare la terza e quarta tranche con un singolo esborso per un totale di 2,3 miliardi di dollari. Il Fmi ha confermato il programma di aiuti di due anni, previsto per l’Ucraina lo scorso aprile e subordinato all’approvazione di alcune riforme e stabilità, malgrado la crisi con la Russia.

Milano cede lo 0,2% assorbendo un calo di oltre il 3% di Luxottica che in giornata è arrivata a perdere fino al 6% sulle indiscrezioni di stampa, non smentite dal gruppo, di un prossimo addio dell’ad Guerra. In rosso  anche le altre borse europee: Parigi -0,32%, Londra -0,35%, Francoforte -0,21%.

Bene i titoli di Stato. Il rendimento del bund decennale si mantiene attorno all’1% e la Germania ha venduto 4 miliardi di euro circa  di Schatz (i titoli a 2 anni) senza cedola e a tasso zero. Anche i titoli portoghesi in asta oggi hanno riscontrato fiducia degli investitori. In particolare Lisbona ha collocato 800 milioni in buoni del tesoro annuali al tasso del 0,216%, il più basso registrato da titoli di tale scadenza dalla creazione dell’euro (nell’ultima asta di titoli analoghi il tasso era dello 0,453%). La domanda oggi è stata 1,79 volte l’offerta. Collocati anche titoli a tre mesi per 200 milioni di euro a un tasso del 0,097%, contro un tasso del 0,18% a metà giugno, con un rapporto domanda offerta di 3,35 volte.

Lo spread Btp bund ha chiuso in rialzo a 161 punti base dopo aver toccato 158 punti base e un rendimento al nuovo minimo assoluto a 2,57%. E’ notizia di oggi che il fondo sovrano norvegese nel secondo trimestre ha incrementato la sua esposizione sui titoli di Stato di diversi Paesi, tra cui l’Italia. L’esposizione sui titoli di Stato italiani è, infatti, passata a 43,698 miliardi di corone norvegesi (circa 5,3 miliardi di euro) alla fine del secondo trimestre dai 38,218 miliardi del primo trimestre. L’incremento maggiore delle posizioni si registra comunque su Giappone, Regno Unito e Germania, mentre la riduzione più consistente ha interessato i governativi brasiliani, svedesi e canadesi.

Si guarda ora alle prossime mosse delle banche centrali: questa sera sono attesi i verbali della Fed e da Jackson Hole i discorsi venerdì di Mario Draghi e di Janet Yellen. Nel frattempo i fari sono sulla BoE: nell’ultima riunione della BoE la decisione sui tassi invariati non è stata presa all’unanimità ma due membri su sette, secondo quanto hanno riportato le minute della riunione appena pubblicate, hanno votato a favore di un rialzo di 25 punti base dei tassi di interesse giudicando “necessario un rialzo immediato”. La banca centrale inglese potrebbe essere quindi la prima ad aumentare il costo del denaro. La sterlina di è rafforzata su dollaro ed euro: il cambio sterlina dollaro è a 1,6633 mentre l’euro sterlina è sceso a 0,7987.

Intanto l’euro scambia sul dollaro a quota 1,3286 (-0,26%) rompendo quota 1,33 e aggiornando i nuovi minimi degli ultimi undici mesi. L’Europa ha ampliato le perdite dopo l’apertura negativa di Wall Street. Alla chiusura del Vecchio Continente comunque i listini Usa hanno girato in positivo: il Dow Jones sale dello 0,18%, il Nasdaq dello 0,03% e l’S&P500 dello 0,13%. Nuovo record intraday per Apple sopra i 100,77 dollari.

A Piazza Affari, il peggior titolo è Luxottica -3,6% nonostante abbia ridotto le perdite sul finale. Seguono Bper -3,36%, Ubi Banca -1,83%, Tod’s -1,61%, prysmian -1,3%. In controtendenza, in cima al Ftse Mib, Enel Gp +2,28%, Wdf +1,16%, Mediaset +0,99%, Banco Popolare +0,91%. Fiat -0,63% in attesa  nell’ultimo giorno nel quale gli azionisti possono esercitare il diritto di recesso in vista della fusione con Chrysler: volume degli scambi molto ridotto con 6 milioni di azioni passate di mano, contro una media recente di 17 milioni di pezzi.

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