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Il Qe di Draghi funziona, il dollaro avanza, la Fed prepara la svolta sui tassi

Mario Draghi ha avuto ancora una volta ragione: “Il Qe funziona” e sta rivoluzionando i mercati finanziari – Scintille in Borsa – L’euro è ai minimi e il dollaro vola e prepara la strada alla Fed per il rialzo dei tassi – Oggi l’asta dei Btp -Telecom e auto alla ribalta – Riflettori accesi sul dividendo di Generali – Immobiliari superstar – Flop Cucinelli.

Il Qe di Draghi funziona, il dollaro avanza, la Fed prepara la svolta sui tassi

“Il Qe funziona”. A sottolinearlo è stato ieri mattina lo stesso Mario Draghi . E l’andamento dei mercati europei dimostra che il numero uno dell’Eurotower, ancora una volta, ha visto giusto. A Milano l’indice FtseMib è salito del 2,1%, la Borsa di Parigi ha guadagnato il 2,3%, Francoforte +2,6%.

Il dollaro avanza come un rullo compressore. L’euro scivola a 1,05 ai minimi da 12 anni: -4,8% negli ultimi quattro giorni. E si moltiplicano gli effetti sulla finanza globale: il Qe, insomma, non è un’esclusiva europea. 

La lira turca e il rand sudafricano hanno subito una svalutazione simile, il real brasiliano ha perduto il doppio. Stamane, a sorpresa, la Corea del Sud ha abbassato i tassi al’1,75%, nell’obiettivo di contrastare la deflazione e rilanciare la crescita. Lo steso ha fatto la Thailandia. Anche India e Cina sono reduci da operazioni di allentamento monetario, al pari di Singapore,Indonesia ed Australia. 

L’effetto sui listini asiatici non si è fatto attendere. Avanza Tokyo +0,9%, così come l’indice Asia Pacific.

ARIA DI SVOLTA ALLA FED, WALL STREET ARRETRA

Segna il passo invece Wall Street: l’indice Dow Jones è sceso dello 0,16%, l’S&P 500 dello 0,19% e il Nasdaq dello 0,2%. Apple è in calo dell’1,8%. Nel dopo Borsa la Fed ha comunicato i risultati degli stress test sulle banche: premiate Citigroup e Morgan Stanley, entrambe su del 3,1%, , in ribasso Bank of America che, pur promosse, dovranno rinforzare il patrimonio.

Petrolio Wti stabile a 48,17 dollari e Brent a 57,3 dollari al barile. Le Borse Usa cominciano a fare i conti con gli effetti della valuta forte: gli utili del primo trimestre delle società del paniere S&P saranno, secondo le prime stime,sotto del 2,7% rispetto a dodici mesi fa.

Ma la frenata non basterà, con ogni probabilità, a rallentare la decisione della Fed sul fronte del rialzo dei tassi. James Bullard, presidente della Fed di Saint Louis, ha sostenuto ieri che “rinviare ancora sarebbe un grosso errore”. La riunione del Fomc, il comitato monetario, è fissata per il 17-18 marzo. 

IL BTP SCADENZA 2045 SCENDE SOTTO IL 2%

Continua, forse più rapida del previsto, l’appiattimento della curva dei tassi europei sotto la spinta degli operatori intenzionati a cavalcare l’azione della Bce. Il rendimento del Btp a 10 anni si è ridotto all’1,11%, lo spread con il Bund è 91, nonostante la corsa verso zero dei rendimenti dei Bund. Ieri il governo tedesco ha collocato 4 miliardi di titoli di Stato a 2 anni al tasso negativo di -0,2%.

Intanto, sempre ieri, il Tesoro ha piazzato 6,5 miliardi di Bot a un anno al rendimento mai visto dello 0,07%, da 0,20% dell’asta di febbraio. Si terrà intanto stamane l’asta sui Btp a medio e lungo termine: saranno offerti titoli a 3,7 e 30 anni. C’è forte attesa soprattutto per il nuovo trentennale 2046: il tasso del titolo extralungo è scivolato ieri per la prima volta sotto il 2% e il tratto 10-30 della curva si appiattisce ulteriormente.

TELECOM FA BOOM, SEGUE FINMECCANICA

Lungo l’elenco dei titoli premiati dal Toro. A guidare la corsa è stata Telecom Italia, che ha messo a segno un balzo del 7,7% dopo le indiscrezioni del Financial Times che dà per molto vicina la fusione fra Wind e 3Italia. Per l’ex incumbent la notizia dovrebbe essere positiva perché dovrebbe ridursi la concorrenza sul mercato domestico.

La cinese Hutchison Whampoa dovrebbe avere il 51% dell’aggregato. Il primo socio di VimpelCom è il miliardario russo Mikhail Fridman, sceso in campo la settimana scorsa con l’acquisto da oltre cinque miliardi di euro di alcune attività della tedesca RWE.

Giova all’ex incumbent anche la pubblicazione di un’intervista a Franco Bassanini, presidente di Cdp: alla società guidata da Marco Patuano, spiega il presidente di Metroweb, potrebbe essere riservato il diritto di salire al 51% della società, una volta realizzati gli investimenti per la banda ultralarga.

Altro titolo in grande evidenza Finmeccanica (+5,5%): il mercato scommette sulla cessione di Drs e sull’acquisto di Avio. Da segnalare anche i rialzi di Prysmian (+4,2%) e StM (+3,5%). Si è mossa bene Enel (+3,1%), accompagnata da A2A (+2,8%) e Terna (+2,2%). I rendimenti quasi invisibili dei titoli di Stato rendono appetibili le società dai dividendi sostenuti. 

AUTO IN RALLY. ALLUNGANO FCA E PIRELLI 

Con il rialzo del dollaro si avvantaggiano soprattutto i titoli delle società cicliche, con una forte quota di export verso gli Usa. L’indice europeo Stoxx automotive ha guadagnato ieri il 3,6%. In stato di grazia i colossi dell’auto tedesca: Volkswagen avanza del 4,7%, Bmw +4,9%. Fiat Chrysler è salita del 3,4%, anche sull’onda delle promozioni degli analisti.

Bnp Paribas ha rivisto il target a 16,5 euro, da 15 euro, mantenendo il giudizio Outperform. Barclays ha alzato il prezzo obiettivo a 15,5 euro dai precedente 11,5 confermando l’Overweight. Sgomma Pirelli (+5,2%), brillante Brembo (+3,8%).

RIFLETTORI PUNTATI SUL DIVIDENDO DEL LEONE 

L’attenzione è concentrata sui risultati delle Generali (+1,9%) che saranno annunciati stamane. Il mercato scommette sull’aumento della cedola, a coronamento delle strategie di Mario Greco. Brillante il comparto bancario, al seguito della crescita del portafoglio titoli. Spicca in questo chiave il rialzo di MontePaschi (+3%). Unicredit +0,9%, Intesa +1,4%. Brilla Pop.Milano +2,8%. 

ALLA SFILATA DEL LUSSO CUCINELLI FA FLOP

In rialzo il settore dei titoli del lusso. Premiate le griffes più forti sul mercato Usa. A partire da Luxottica (+4,11%). Hsbc ha alzato il target price da 56 a 61 euro (rating neutral). Seguono Yoox (+3,3%) e Tod’s (+2,6%). Salvatore Ferragamo +2%. Mediobanca Securities ha alzato il prezzo obiettivo da 28 a 30 euro, confermando il giudizio outperform.

Fa eccezione Brunello Cucinelli (-5,08%) che ha terminato la seduta sui minimi a 18,31 euro pagando le indicazioni sull’evoluzione del margine ebitda per il 2015. Tp da 56 a 61 euro (rating neutral). Dopo i dati molti broker hanno peggiorato la loro visione sulle prospettive della società del cachemire. 

Natixis ha tagliato il giudizio a Hold da Buy, target a 18 euro da 19 euro. Nomura ha mantenuto il Reduce, limando il prezzo obiettivo a 18 euro da 18,50 euro. SocGen ha ribadito il Sell, abbassando il target a 15 euro da 17 euro. Kepler Cheuvreux ha deciso di tagliare la raccomandazione a Hold da Buy, abbassando il target price a 18 euro da 19 euro.

AVANZA CAMPARI, PRELIOS VA IN ORBITA

Da notare anche il rialzo di Campari (+3,4%) dopo i buoni risultati. L’azione ha ricevuto giudizi positivi dagli analisti: Nomura ha alzato il Target price sul titolo a 7 euro da 6,5 euro, Ubs a 5,6 euro da 5,1 euro, Equita Sim a 6,6 euro da 5,8 euro, Kepler Cheuvreux a 6,9 euro da 6 euro e Banca Akros a 6,3 euro da 5,7 euro.

Continua intanto la corsa dei titoli immobiliari, premiati dal risveglio dei mutui legato all’avvio del Qe. In grande evidenza Prelios (+11,91%), che ha festeggiato i risultati del 2014 e l’incarico all’ad per lo scorporo degli asset. Tra gli immobiliari in positivo anche Hi Real (+23,76%), Gabetti (+12,31%) e Risanamento (+10,9%). 

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