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Il piano Draghi e la soluzione soft per l’Italia

Nel piano di acquisti di Bond presentato oggi da Mario Draghi si delinea un possibile escamotage per l’Italia – Roma potrebbe chiedere aiuti all’Esfs attraverso una linea di credito Eccl, che prevede condizioni meno rigide rispetto agli aiuti completi, essere così elegibile per le Omt ma allo stesso tempo continuare a finanziarsi sui mercati.

Il piano Draghi e la soluzione soft per l’Italia

Draghi non si è dimenticato del suo Paese natale. Il presidente della Banca centrale europea ha presentato oggi il nuovo piano di acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario con lo scopo di riequilibrare le differenze tra gli spread dei Paesi dell’euro zona. L’elemento di novità sono le Omt (Transazioni monetarie dirette) ovvero acquisti illimitati (ma “condizionati”) di bond, da uno a tre anni, sul mercato secondario dei Paesi dell’area euro. Su un punto cruciale questo piano differisce da quello precedente (Smp): la condizionalità. Infatti requisito preliminare per cui un Paese può essere eletto beneficiario del programma è che chieda aiuto al fondo salva-Stati, che sia Efsf o Esm. Detto in altre parole, che i Paesi sottostiano alle condizioni di austerity imposte dall’Ue.

Ma una novità interessante per l’Italia c’è. Infatti per accedere alle Omt, non occorre necessariamente chiedere al fondo salva-Stati un programma di aiuti completo che quindi preclude lo Stato membro dal continuare a finanziarsi sui mercati (come hanno fatto la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda), ma basta usufruire di un programma precauzionale dell’Efsf, il cosiddetto Enhanced conditions credit line o Eccl.

L’Eccl, cui finora nessun Paese ha mai usufruito, è una via più soft per chiedere aiuti. Si applica solamente a quei Paesi che hanno un’economia solida, ma con qualche difetto, e che quindi, anche se ricevono aiuti, possono continuare a finanziarsi sui mercati. Basta che il Paese dimostri di impegnarsi a migliorare il suo punto di debolezza, nel caso dell’Italia per esempio il debito pubblico, e otterrebbe così la linea di credito. 

Ed è proprio di un programma light di questo tipo cui potrebbe avere bisogno l’Italia. Quello che sta bloccando la crescita del nostro Paese sono i tassi di interesse troppo alti, dovuti principalmente al ritardo con cui i mercati riconoscono i progressi compiuti. Ma è un cane che si morde la coda, perché interessi troppo elevati allontanano a loro volta il raggiungimento degli obiettivi. Se l’Italia avesse la garanzia che, in caso di necessità, la Bce potrebbe intervenire e comprare i suoi titoli nel mercato secondario (cosa che ora potrebbe avvenire attraverso l’Eccl e quindi le Omt), non è esagerato pensare che lo spread scenderebbe intorno ai 200 punti base, livello cui, secondo la Banca d’Italia, dovrebbe mantenersi il nostro differenziale.  

 

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