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Il petrolio scende ancora e zavorra le Borse: a Milano Pirelli, Finmeccanica e Stm controcorrente

Il prezzo del petrolio scende ancora e penalizza i listini azionari, a partire da Londra: Milano perde l’1% – Tenaris ed Eni in ribasso ma realizzi anche su Cnh, Ferragamo e Mps – In controtendenza Pirelli, Finmeccanica, Stm, Campari e Acea – Solo per le risparmio il dividendo di Saipem – L’incognita greca e l’avvicinarsi del rialzo dei tassi Usa pesano.

Piazza Affari si prende una pausa. Dopo quattro giorni di rialzo, la Borsa di Milano arretra dello 0,97%, con l’indice Ftse Mib a 22.345 punti. Pesano i dati deludenti della produzione industriale di gennaio (-2,2%) così come lo stallo nelle trattative tra Atene e l’Eurogruppo. Il trend negativo è amplificato dall’andamento al ribasso della Borsa di New York, sotto la pressione del superdollaro. 

Prosegue infatti la discesa dell’euro: la moneta unica è scesa a 1,071 ai minimi all’aprile 2003. In ribasso anche gli altri listini europei: Francoforte -0,6%, Parigi -1,12%, Londra, colpita dal calo dei titoli Energy e delle commodities, arretra del 2,35%. In ribasso a New York anche il Dow Jones (-1,37%) e il Nasdaq (-1,54%).

I rendimenti del Btp decennale è sceso all’1,22%, sorpassando i Bonos spagnoli, più sensibili alle difficoltà della Grecia. Lo spread è stabile a quota 98, complice il calo del rendimento del Bund

Anche a Piazza Affari frena l’energia sull’onda del calo del greggio: Brent a 7,9 dollari(-0.9%), Wti a 39,6 dollari (-0,6%). Eni scende dell’1,7%, Tenaris -2,8%, Saipem -1,5%.

Tra le banche salgono solo alcune Popolari: Pop.Emilia +1,3%, Pop.Milano +1%. Unicredit -0,7%, Intesa -0,1%. Pesante Monte Paschi -2,5%.

Fra i titoli industriali si mette in luce Pirelli (+3%). Il boom della produzione di auto a gennaio non stimola più di tanto Fiat Chrysler +0,3%. Brilla Brembo +3%, sul nuovo record storico.

Netto ribasso di Cnh Industrial (-2,5%). Bene StM (+2,5%). Corre Finmeccanica in rialzo del 2,4% dopo l’audizione di ieri dell’ad Mauro Moretti al Senato: il manager ha annunciato un risultato netto ordinario 2014 migliore di 700 milioni di euro rispetto al 2013. 

Enel perde lo 0,4%. Scende Telecom Italia -1,5%, Mediaset -1%. Boom di Astaldi (+7%) dopo la diffusione dei risultati del 2014. L’utile netto è aumentato del 21% a 81,6 milioni di euro. Il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,20 euro per azione, in crescita da 0,19 euro di un anno fa.

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