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Il petrolio crolla e lo spread sale: Borsa ancora in rosso

Nuovamente in ribasso Piazza Affari: la caduta del petrolio trascina giù soprattutto Saipem – Lo spread risale a quota 140

Il petrolio crolla e lo spread sale: Borsa ancora in rosso

Banche in rosso e spread in ripresa: Piazza Affari archivia un’altra seduta in calo, -0,76%, 21.801 punti e sembra più nervosa delle altre piazze europee, con la maggioranza a sostegno del governo appena insediato che deve già fare i conti con la scissione di Matteo Renzi dal Pd. Per Dario Franceschi “It’s a big problem”, mentre per Luigi Di Maio non cambia niente e in effetti Renzi ha garantito la sua lealtà all’esecutivo giallorosso. La novità arriva però in un momento in cui i mercati sono incerti per il crollo del petrolio dopo l’euforia di ieri, per i problemi in Medio Oriente, per una possibile hard Brexit. In questo contesto lo spread fra Btp e Bund risale a 139 punti base (+5,35%) e il rendimento del decennale italiano cresce a +0,92%. 

Nel resto d’Europa Francoforte nel finale azzera le perdite -0,04%, Madrid -0,48%, Parigi è positiva e sale dello 0,24%. Londra rimane alla finestra, nel giorno in cui la Corte suprema inglese esprime il parere sulla legittimità della chiusura del parlamento decisa dal premier Boris Johnson. Zurigo recupera lo 0,4%.

Wall Street, dopo un’apertura in lieve calo, si muove in ordine sparso. Il DJ cede lo 0,16%, mentre Nasdaq e S&P 500 sono appena sopra la parità. Il focus è soprattutto sulla Fed che domani alzerà il velo sulle sue decisioni di politica monetaria, con il mercato che scommette su un nuovo taglio del costo del denaro, ma un po’ meno di prima (stando al CME FedWatch Tool, c’è il 63,5% di probabilità che i tassi siano ridotti di altri 25 punti base all’1,75-2%). Sempre in tema di banche centrali il parlamento europeo ha intanto votato a favore della nomina di Christine Lagarde alla guida della Bce. L’euro recupera posizioni sul dollaro e il cambio si muove intorno a 1,106.

Dopo l’impennata dei giorni scorsi il petrolio perde terreno a seguito di indiscrezioni riportate dalle agenzie internazionali secondo cui la produzione petrolifera saudita, compromessa dagli attacchi di sabato, tornerà a regime prima del previsto. Il Brent cede il 5,21% e al momento tratta a 65,42 dollari al barile; il Wti perde il 5,13%, 59,67 dollari al barile. L’oro ritocca al rialzo a 1512,95 dollari l’oncia. 

In Piazza Affari le vendite colpiscono in primo luogo Saipem, -4,59%, perché la società potrebbe risentire negativamente di tensioni geopolitiche nell’area del Golfo Persico. Nel settore, dopo il rally di ieri, arretrano anche Tenaris -1,9% ed Eni -1,13%.

Fra gli industriali il peggiore è Prysmian, -3,81%, dopo il taglio delle stime di Corning sui cavi in fibra ottica. Cnh cede il 2,12%, mentre il fondo Elliott avrebbe acquistato una quota intorno al 3%.

La lista negativa più lunga però è quella dei titoli finanziari, partendo da Finecobank -4,14%, a seguire Banco Bpm -3,94%; Unicredit -3,34%; Bper -3,26%; Ubi -2,96%.

Recupera parzialmente Atlantia, +1,57%, nel giorno del cda straordinario in cui l’ad Giovanni Catsellucci dovrebbe rassegnare le sue dimissioni. Tornano gli acquisti sulle utility: Italgas +1,64% Si apprezzano Recordati +1,57%; Campari +1,35%; Nexi +1,32%, quest’ultima dopo il giudizio positivo di Citigroup. 

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