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Il petrolio ai massimi tiene a galla la Borsa

Giornata in saliscendi per Piazza Affari che chiude a +0,43%, in linea con le altre Borse europee – Il Brent sale fino a 47 dollari e poi si mantiene sopra i 45, spingendo i titoli energetici – A Milano balzo di Stm. Brilla Saipem, bene Snam – Soffrono le banche, invariata Intesa nel giorno dell’addio di Bazoli – Telecom pesante dopo il rinvio dei conti trimestrali.

Il petrolio ai massimi tiene a galla la Borsa

Dopo una giornata di alti e bassi, le Borse europee concludono la seduta in territorio positivo: Londra +0,56%, Parigi +0,58% e Francoforte +0,39%. Bene anche Madrid che guadagna lo 0,42% nonostante sia fallito anche l’ultimo tentativo di formare un Governo e la prospettiva di tornare alle urne il prossimo 26 giugno sia ormai diventata una certezza.

Piazza Affari, dopo una mattinata in rosso, chiude la giornata in rialzo dello 0,4% a 18.750 punti. Lo spread tra i titoli decennali italiani e i corrispondenti tedeschi si è assestato a 122 punti base.

La seduta odierna è stata fortemente contrassegnata dall’attesa per le decisioni della Fed che alle 20 di oggi (ora italiana) comunicherà quali sono le decisioni prese nella due giorni di meeting del FOMC. Gli analisti non si aspettano grossi cambiamenti dato che, in base alle previsioni, un rialzo dei tassi dovrebbe arrivare solo alla fine del 2016.

In rosso Wall Street, con il Dow Jones che cede lo 0,28% e lo S&P 500 in ribasso dello 0,3%. -1,1% per il Nasdaq zavorrato dalle fortissime vendite che hanno colpito Apple e Twitter in scia alla pubblicazione delle trimestrali avvenuta nella serata di martedì a Borse chiuse. Cupertino cede il 6,2% sotto quota 100$ (97,65) dopo aver registrato conti in calo per la prima volta in 13 anni: i ricavi sono scesi da 58 a 50,5 miliardi di dollari, mentre gli utili sono calati da 13,6 a 10,5 miliardi di dollari. Sprofonda Twitter (-15%) dopo aver posto in essere una crescita inferiore alle attese, ma soprattutto dopo aver rivisto al ribasso le stime valide per il trimestre in corso.

Continua la ripresa del petrolio dopo i minimi toccati a inizio anno. Nella giornata di oggi il Wti ha superato quota 45 dollari al barile per la prima volta negli ultimi 5 mesi, salvo poi ripiegare sui 44,18 dollari al barile, mentre il Brent tratta a 46.06 dollari al barile. In questo contesto occorre sottolineare la crescita delle scorte settimanali di petrolio, salite due milioni di barili a quota 540,6 milioni di barili. In rialzo di un milione e 608 mila barili gli stock di benzina, dato che ha stupito gli analisti che si aspettavano invece una flessione. L’andamento odierno dell’oro nero influenza la performance dei titoli energetici su Piazza Affari: Saipem guadagna l’1,89%, mentre Tenaris sale dell’1,86%  ed Eni avanza dellO 0,92%. Da sottolineare anche la prestazione di Snam (+1,15%) grazie al bilancio da record approvato dall’odierno cda: l’azienda ha registrato un utile netto in rialzo del 3,3% a 1,24 miliardi su ricavi pari a 3,65 miliardi (+2,3%). Il cda ha inoltre deciso di distribuire un dividendo pari a 0,25 euro per azione.

Rimanendo sul Ftse Mib, le vendite colpiscono soprattutto il settore bancario: la peggiore è Unicredit, che cede il 2,12%. Male anche Banco Popolare (-1,37%) Bper (-1,54%) e Bpm (-0,53%). Invariata Intesa SanPaolo al giro di boa della nuova governance: il Ceo Carlo Messina ha confermato 3 miliardi di dividendi per il 2016, l’assemblea ha nominato Gianmaria Gros-Pietro presidente con un ritorno al monistico. Lungo addio di Giovanni Bazoli.

In fondo al listino anche Telecom Italia (-2,6%) in seguito al rinvio del cda chiamato ad approvare i conti dal 5 al 13 maggio. Tra le peggiori c’è anche Unipol, che chiude in ribasso dell’1,5%.

Sul fronte opposto svetta Stmicroelectronics, miglior titolo del paniere con un rialzo del 9,13%. Il gruppo ha pubblicato stamattina i risultati relativi al primo trimestre, registrando perdite nette a 41 milioni di dollari dai 22 milioni della stessa frazione del 2015. Nonostante ciò, i segnali di recupero riscontrati nei primi tre mesi del 2016 hanno convinto i mercati. St prevede inoltre un aumento sequenziale dei ricavi netti di circa il 5,5% come valore intermedio.

In territorio positivo anche Azimut holding (+2,48%) dopo l’ok ricevuto da parte di Banca d’Italia per la scissione con incorporazione di Azimut Consulenza SIM in Azimut Capital Management SGR. Ancora in attesa di risposta la trasformazione di CGM Italia SIM in SGR. Bene anche Finmeccanica (+2,6%) Cnh Industrial (+1,6%) e Fca (+1,71%).

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