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Il mondo ha fame di microchip. E la Borsa di Seul vola

Anche Fca è finita tra le vittime, temporanee, della penuria di chip a semiconduttore e ha fermato gli stabilimenti Jeep e Chrysler in Messico e Canada. Samsung è reduce da un 2020 d’oro e la capitalizzazione dei giganti dei chip ha superato per la prima volta quella dei petroliferi

Il mondo ha fame di microchip. E la Borsa di Seul vola

Anche Fca figura tra le vittime della penuria di chip che ha investito il mondo a quattro ruote. Secondo Reuters, il gruppo italo-americano, alla vigilia delle nozze con Peugeot, ha rimandato la ripartenza degli impianti di Toluca (Messico), dove viene prodotta la Jeep Compass, e Brampton (Canada), dove vengono prodotte la Chrysler 300 e le Dodge Charger e Challenger. Gli impianti avrebbero dovuto riprendere la produzione questa settimana, ma ora verranno fermati fino alla fine del mese. Il motivo è la mancanza di chip a semiconduttore dovuta ad un rimbalzo della domanda di prodotti per il mondo del consumer electronics. A trarne profitto sono i gruppi del Far East, i giganti dei chip che proprio in questi giorni festeggiano un sorpasso storico: per la prima volta il valore di Borsa dei titoli del settore supera quello del comparto energia.

A brillare, tra gli altri, è Samsung, reduce da un 2020 d’oro in cui ha messo a segno un rialzo del 62% prosegue: stamane, in una giornata debole per i listini, il colosso coreano è salito del 2,48% sull’onda dell’attesa per il lancio mondiale del nuovo Galaxy in occasione del Ces, il salone dell’elettronica di Las Vegas. Sull’onda di questi successi l ‘indice Kospi della borsa di Seul ha consolidato i robusti progressi registrati in questo avvio d’anno. Dall’inizio del 2021 l’indice ha già messo a segno un guadagno del 9%, è la miglior performance a livello globale.

Gennaio si candida ad essere il decimo mese positivo di seguito per la borsa coreana, che si è rivelata una delle migliori al mondo nell’intero 2020 con un guadagno del +27% in Euro dell’indice Kospi (composto da circa 780 aziono) che attualmente viaggia con un P/E medio intorno a 36x e un Dividend Yield medio è a 1,0%.

 A giustificano l’ottimismo contribuiscono vari fattori. Tra cui l’aspettativa che la nuova amministrazione Biden abbia ora la strada spianata per portare avanti il progetto di un piano di stimolo da “trilioni” di dollari in seguito al successo nel ballottaggio in Georgia, che ha consegnato il Congresso nelle mani dei Dem. La crescita economica dell’area Asia-Pacifico dovrebbe essere più forte che nel resto del mondo grazie alla sua attuale configurazione: quadro demografico positivo, livelli di debito pubblico migliori rispetto alle economie avanzate, esposizione crescente al settore tecnologico.

In questa cornice si giustifica il braccio di ferro con il rivale di sempre, il Giappone ancor oggi separato dall’odio maturato a partire dagli anni Trenta dall’invasione della penisola da parte dell’armata imperiale, protagonista di crimini per cui Tokyo non ha mai chiesto scusa. La Corte suprema di Seul ha appena inoltrato una richiesta di 90 mila dollari circa per ciascuna donna coreana obbligata a prestare servizio nei bordelli gestiti dall’esercito del Sol Levante, crimine che, 90 anni dopo, il Giappone continua a negare.

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