Condividi

Il Milan ferma il Napoli e fa felici Juve e romane: Inter a Torino

A San Siro il Napoli dell’ex Ancelotti, che alla fine è stato espulso con Fabian Ruiz, si è schierato in formazione molto offensiva ma non è riuscito a perforare la difesa del Milan che ha fatto debuttare lo scalpitante Piatek – Oggi sfida rovente tra Toro e Inter

Il Milan ferma il Napoli e fa felici Juve e romane: Inter a Torino

Il primo round finisce con un “no contest” che fa felice soprattutto gli altri. La Juventus, che in caso di vittoria odierna sulla Lazio potrebbe portarsi addirittura a + 11 sul Napoli, le due romane, il cui destino (specialmente quello della Roma) non è più legato a quello del Milan. Perché lo 0-0 di San Siro tra rossoneri e azzurri, oltre a scaldare ulteriormente gli animi in vista della sfida-bis di martedì in Coppa Italia, rischia di diventare un assist per tutte le concorrenti ai rispettivi obiettivi, seppur con i dovuti distinguo.

Se la squadra di Ancelotti, infatti, non può tornare a casa felice per questo punto, quella di Gattuso può sorridere per aver fermato un avversario sicuramente superiore, oltre che sfangato un turno insidioso per tutti. Perché se è vero che oggi Roma, Lazio e Atalanta potrebbero approfittare della situazione, lo è anche che tutte avranno partite difficilissime. Insomma, per capire i reali risvolti di questo Milan-Napoli dovremo necessariamente aspettare i risultati odierni, intanto però possiamo analizzare una partita molto più equilibrata di quanto non dica la classifica, tra due squadre che si sono affrontate con molti tatticismi e una paura di perdere superiore alla voglia di vincere.

Certo, le occasioni ci sono state, da una parte e dall’altra, ma in generale si è avuta la sensazione che il pareggio, in fondo, fosse il male minore. Detto ciò, a San Siro si è vista una partita intensa e combattuta dal primo all’ultimo minuto, con un Napoli sceso in campo ultra offensivo (Insigne, Milik, Mertens, Callejon, Zielinski e Fabian Ruiz tutti dal primo minuto) e un Milan un po’ più accorto, con Paquetà e Cutrone in campo e il neo acquisto Piatek in panchina. Il polacco ha dovuto attendere 71’ per debuttare e il suo (breve) match è comunque piaciuto per atteggiamento e movimenti, a testimonianza che la voglia, spesso e volentieri, fa la differenza più della tecnica (vero Higuain?).

Il Napoli (in 10 nel finale per l’espulsione di Fabian Ruiz, a cui s’è aggiunta quella di Ancelotti) ha avuto tante potenziali occasioni ma nessuna clamorosa, il Milan ne ha create meno ma quella di Musacchio al 78’ non s’è tramutata in gol solo grazie a un super Ospina. “Abbiamo regalato il primo tempo, nella ripresa invece abbiamo provato a vincere ma siamo stati un po’ imprecisi – l’analisi di Ancelotti. – L’espulsione di Fabian Ruiz mi ha fatto arrabbiare, ho detto una parolaccia e l’arbitro mi ha cacciato. Pazienza, abbiamo provato a vincere ma non ci siamo riusciti”.

“Nel primo tempo abbiamo giocato molto bene, nel secondo invece è subentrata la stanchezza – ha replicato Gattuso. – Abbiamo avuto le nostre occasioni, la prestazione mi è piaciuta anche perché non bisogna dimenticarsi che di fronte avevamo un avversario di alto livello”.

Archiviato l’anticipo di San Siro, la Milano del calcio si trasferisce a Torino, dove l’Inter di Spalletti farà visita al Toro di Mazzarri (ore 18). Partita insidiosa quella dei nerazzurri, chiamati a cancellare il passo falso contro il Sassuolo in casa di un avversario sempre ostico. Spalletti, che nella scorsa stagione fu battuto da Mazzarri, sa che servirà una gara importante da parte dei suoi, altrimenti l’appuntamento con la vittoria rischia di saltare un’altra volta. “Il Toro è una squadra molto importante sotto l’aspetto fisico – ha spiegato il tecnico nerazzurro. – Dovremo saper lottare come loro e metterci qualcosa in più a livello di qualità, vedremo se riusciremo a tenerli lontani dalla nostra area”.

Anche lui, come tutti gli allenatori di Serie A, ha vissuto una vigilia disturbata dal mercato, nella fattispecie dal caso Perisic. Dall’Inghilterra rilanciano la voce di uno scambio con l’Arsenal che riguarderebbe Ozil, Spalletti, dal canto suo, si limita a far buon viso a cattivo gioco. “Ivan è un giocatore importante, è normale si parli di lui – ha confermato. – Piace a diversi club ma certi ragionamenti vanno supportati dalle cifre… Ora però mi aspetto che ci dia qualcosa in più e continui a comportarsi da professionista”. Tradotto: se arriva l’offerta giusta può partire, nell’attesa è il caso che si dia da fare.

Per il resto formazione confermata, dunque 4-2-3-1 con Handanovic in porta, D’Ambrosio, Skriniar, De Vrij e Asamoah in difesa, Brozovic e Vecino a centrocampo, Politano, Joao Mario e Perisic alle spalle dell’unica punta Icardi. 3-5-2 d’ordinanza invece pe

Commenta