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Il guru di Wall Street suona la carica: Piazza Affari inverte la rotta ed è regina d’Europa

Dopo il deludente mattino, i listini europei invertono la rotta grazie alle parole confortanti del guru statunitense David Tepper – Piazza Affari è la migliore, sostenuta dai buoni risultati di Intesa Sanpaolo, che fa meglio delle attese e conferma i dividendi – A picco Mediaset (-3%), Rcs sempre più in rosso – Camfin, scontro Tronchetti-Malacalza.

Il guru di Wall Street suona la carica: Piazza Affari inverte la rotta ed è regina d’Europa

IL GURU DI WALL STREET SUONA LA CARICA: MILANO +0,8%. VOLA INTESA, AFFONDAIL GRUPPO  BERLUSCONI E LA FONSAI

Pesa di più un banchiere centrale o un guru? Buona l’ultima, risponde Wall Street. La seduta è partita in terreno negativo a causa delle parole di Charles Plosser, il falco della Fed  di Filadelfia, che parlando in un convegno a Stoccolma ha detto che la banca centrale americana dovrebbe ridurre il programma di acquisto di bond. Poi è intervenuto David Tepper di Appaloosa Management, il gestore  più pagato nel 2012 (2,2 miliardi di dollari) sostenendo che l’economia americana sta migliorando e che le banche rappresentano un “good sector”.

Le Borse hanno scelto di seguire Tepper. Sia in America che in Europa la seduta ha cambiato volto: nel Vecchio Continente i listini, negativi al mattino dopo il deludente indice tedesco Zew, hanno invertito la rotta. Piazza Affari è la migliore con un guadagno dello 0,84%, indice Ftse-Mib a quota 17315.

In Europa i titoli migliori sono per i produttori di auto (Stoxx del settore +1,9%) e i petroliferi (+0,5%). Bene anche le assicurazioni (+0,4%). La Borsa di Londra sale dello 0,6%, Parigi +0,2%, Francoforte +0,5%. Sul mercato dei titoli di Stato la situazione è tranquilla: il Btp decennale è scambiato a un rendimento del 3,96%, lo spread con il Bund è stabile a quota  260. Su anche Wall Street: Dow Jones +’0,5%, S&P +0,7%, Nasdaq +0,8%.  

A Milano il Toro è stato favorito dai conti trimestrali, migliori del previsto, di Intesa. A Milano l’indice FtseMib sale dello 0,7% grazie soprattutto al contributo di Intesa Sanpaolo +1,88% dopo avere annunciato risultati del primo trimestre migliori delle attese. I buoni risultati di Intesa hanno riportato in positivo quasi tutti i titoli bancari. Unicredit è in equilibrio, Ubi +1,9%, MontePaschi +1,24%, Pop.Milano +0,8%.

Un forte sostegno all’indice milanese viene anche da Eni  +2,16% e Fiat  +2,38%. Exor , la holding degli Agnelli, sale del 2,36%. Spicca anche il rialzo di Ferragamo  che avanza del 3,85% dopo avere annunciato ieri sera risultati migliori delle attese. Perde colpi invece  il gruppo Berlusconi sull’onda dei problemi giudiziari dell’ex premier.

Mediaset perde il 2,9%. Sul titolo c’è forte emotività per la richiesta della procura di Milano di condannare  Silvio Berlusconi a 6 anni di prigione per la vicenda Ruby. Mondadori perde solo lo 0,5%. Ei Towers, società controllata da Mediaset, scivola in calo solo dello 0,1%. Mediolanum, posseduta per il 35%  dalla famiglia Berlusconi, scende  dello 0,28%.

Affonda Fonsai -4,97% per i problemi che emergono dalla vecchia gestione che  hanno portato ad altri 14 avvisi di garanzia verso manager dell’era Ligresti.  Si ipotizza un “buco” da 600 milioni nella riserva sinistri. La controllata  Milano Assicurazioni perde il 4,2%. Scende Campari -1,5% dopo i dati deludenti diffusi ieri. E’ il quinto ribasso consecutivo.

Duello all’assemblea Camfin tra i Malacalza che contestano  la rivalutazione della quota detenuta in Pirelli -0.06%, pari al 26% circa, perchè ritenuta ‘imprudente e azzardata’ come ha dichiarato il consigliere della Malacalza Investimenti, Massimo Pezzolo, intervenuto in assemblea. Su Pirelli il rappresentante dei Malacalza ha detto ‘cose che non hanno riscontro nella realtà’.ha ribattuto  Marco Tronchetti Provera: ‘Pirelli ha ora un target price di 9,1 euro e ha confermato i target 2013’ ha detto.

Tra le mid/small caps si mette in luce Erg +2,3% che ha battuto le attese del primo trimestre. Continua anche  la corsa di Maire Tecnimont +6,5%, giunta alla sesta seduta consecutiva di rialzo.

Il gruppo Rcs chiude i primi tre mesi dell’anno con  una perdita netta di 107,1 milioni rispetto alla perdita di 27,3 milioni del periodo di riferimento. L’indebitamento finanziario netto si attesta a fine periodo a 902,4 milioni (845,8 mln a dicembre 2012). Per l’esercizio 2013 il gruppo Rcs prevede ricavi in flessione (ad una cifra), un ebitda ante oneri non ricorrenti positivo e inferiore al 3% dei ricavi e un risultato netto ‘significativamente’ negativo.

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