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Il calo della fiducia Usa penalizza i listini europei, tranne Francoforte: Milano -0,7%

Piazza Affari perde lo 0,7% come quasi tutti i listini europei (tranne Franforte) colpiti dal calo della fiducia Usa – Grande exploit di Finmeccanica (+10,5%) sule ali di voci di intese con la Hitachi per la cessione di AnsaldoBreda e di parte di Ansaldo Sts – Clamoroso tonfo di Stm (-4%) – Apple segna un nuovo record intra-day: 615 dollari per azione.

Il calo della fiducia Usa penalizza i listini europei, tranne Francoforte: Milano -0,7%

IN ROSSO LE BORSE EUROPEE.
MILANO -0,7% UN INCIDENTE NEL MARE DEL NORD FRENA ENI

Un incidente nel mare del Nord ferma il rialzo di Piazza Affari. L’avaria della piattaforma che sta sopra il giacimento di Elgin – Franklin di cui l’Eni controlla il 22%, è all’origine del calo del titolo: -1,4% per la società che vale il 16% dell’intero listino milanese. Va peggio a Total -5%, che detiene la maggioranza del campo Total, l’operatore leader del campo, perde oltre il 5%. L’indice delle società petrolifere europee perde l’1,8%.

A deprimere le Borse europee nell’ultimo scorcio della seduta contribuisce poi il rapporto dell’Ocse: la stretta creditizia che ha colpito l’Europa, recita il rapporto, minaccia di aggravare la crisi dell’area euro, che nel 2012 potrebbe crescere solo di uno striminzito 0,2 per cento.

La Borsa di Milano così arretra dello 0,7% (16498 l’indice Ftse/Mib) in compagnia di Londra -0,5% e Parigi -0,9%. Invariata Francoforte. Wall Street viaggia poco sopra la parità. L’indice di fiducia dei consumatori elaborato da Conference Board è sceso in marzo a 70,2 da 71,6: gli economisti si aspettavano un ribasso a 70. L’indice Fed sull’andamento dell’industria manifatturiera nella zona di Richmond si è attestato in marzo a 7 punti da 20 di febbraio: gli esperti si aspettavano un calo a 18. In questa cornice c’è spazio per l’allungo del titolo superstar: Apple si muove di record e in record e i suoi titoli toccano nuovi massimi intra-day a 615 dollari per azione.

Tra i bancari difende un timido rialzo solo Unicredit +0,2%, dopo i positivi conti dell’ultimo trimestre 2011: l’utile netto si è attestato a 114 milioni di euro, contro attese di risultato in pareggio, grazie a minori accantonamenti del previsto. Il risultato sull’intero 2011 è negativo per 9,2 miliardi, dopo svalutazioni per 10,3 miliardi. Gli altri titoli bancari sono in calo: Banco Popolare -1%, Intesa Sanpaolo -1,71%, Bpm -2,71% e Mps – 3%.

Da rilevare il vivace apprezzamento per il titolo Royal Bank of Scotland +4% dopo indiscrezioni su colloqui per la cessione di una quota della banca (a controllo statale) al fondo sovrano di Abu Dhabi.

Boom di Finmeccanica +10,88%, favorita più dalle ipotesi di stampa di un interesse di Hitachi Rail per Ansaldo Breda e Ansaldo Sts +1,04%, che dall’attesa sui conti di fine esercizio. In particolare scivola Stm -3,84%, dopo il taglio della raccomandazione da ‘buy’ (acquistare) a ‘hold’ (tenere) da parte degli azionisti di Societé Generale.

Generalmente positivi i titoli dell’industria, in particolare quelli dell’auto: Fiat avanza dello 0,35%Pirelli +0,7%. In Europa l’indice Stoxx del settore guadagna lo 0,5%, con Volkswagen in rialzo dell’1,7%.

Dalla relazione sulle remunerazioni pubblicata sul sito delle Generali -0,57% risulta che nel 2011 i bonus del top management della compagnia sono calati del 50%. Nello stesso esercizio all’ex presidente Cesare Geronzi è stata riconosciuta una liquidazione di 16,65 milioni di euro oltre a 880.000 euro di emolumenti. All’attuale presidente Gabriele Galateri è andato un emolumento pari a 584.425 euro. “Al Presidente, come da politica definita nel corso del 2011, non sono stati accordati trattamenti di fine mandato, né sono stati conclusi con il medesimo accordi che prevedano la corresponsione di un’indennità in caso di cessazione anticipata dall’incarico”, sottolinea la relazione.

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