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Utili in ripresa, Unicredit vola: +2,8%

Il gruppo bancario ha chiuso il quarto trimestre con un utile di 114 milioni, sensibilmente superiore al consensus degli analisti (30 milioni) – Il 2011 si chiude con una perdita netta di 9,2 miliardi, condizionata da svalutazioni per 10,3 miliardi di euro – Unicredit torna a fare profitti anche in Italia – Ghizzoni: “Continuità nel piano strategico”.

Utili in ripresa, Unicredit vola: +2,8%

IN RIPRESA GLI UTILI, UNICREDIT VOLA +2,8%. ANNO IN ROSSO (-9,2 MLD) DOPO LE PULIZIE

Balzo in avanti di Unicredit in Borsa dopo la pubblicazione dei dati di bilancio. Il titolo supera di slancio quota 4 euro (4,082 euro, +2,8%) dopo aver chiuso il quarto trimestre con un utile di 114 milioni, sensibilmente superiore al consensus degli analisti (30 milioni). Il 2011 si chiude con una perdita netta di 9,2 miliardi, condizionata da svalutazioni per 10,3 miliardi di euro. Al netto delle voci straordinarie dunque, l’utile netto del 2011 è stato pari a 1,1 miliardi di euro. La banca ha confermato che non distribuira’ dividendi per il 2011.

Il Core Tier I scivola poco sotto il 10% al 9,97%, sotto il livello registrato a fine settembre ma comunque sopra il 9% richiesto dall’Eba, l’authorithy bancaria europea. Senza l’aumento di capitale di gennaio il Tier 1 si sarebbe collocato all’8,40%: il Common Equity Tier 1 (CET1) secondo le nuove regole di Basilea 3 e’ in linea per raggiungere l’obiettivo di superare il 9% annunciato nel Piano Strategico per il 2012.

“La perfomance del Gruppo nel 2011 ha confermato la tenuta in uno scenario molto difficile”. Così il ceo Federico Ghizzoni, che ha aggiunto: “Insieme al significativo rimbalzo dei risultati del nostro business italiano questo ci dimostra l’adeguatezza delle nostre azioni e il nostro approccio strategico mirato”. Il banchiere promette ora “continuita’ nell’esecuzione del piano strategico, focalizzato nello sviluppo del “business sui nostri clienti core e il cross selling dei nostri prodotti assieme alla rigorosa gestione delle nostre risorse e dei rischi”. Una politica che “ci permettera’ di realizzare una piu’ elevata redditivita’ per i nostri azionisti”.

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