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I mercati scrutano la manovra di bilancio del Governo

In vista del vertice della Lega sulla manovra di bilancio Salvini promette che “gli italiani pagheranno meno tasse ma le regole saranno rispettate” e spread e banche respirano – La Libia spinge il Brent oltre 78 euro e il dollaro schiaccia l’Argentina – Mediobanca e Generali sotto i riflettori

I mercati scrutano la manovra di bilancio del Governo

Tornano lentamente a muoversi i mercati finanziari, orfani della bussola di Wall Street e dei tweet di Donald Trump, che ieri si è limitato a polemizzare con i leader sindacali dell’auto Usa. Nell’attesa che il presidente Usa riprenda l’iniziativa sui dazi verso le Cina (il d Day scatterà giovedì) e lanci un nuovo affondo sul Canada e, forse, sull’auto europea, gli operatori si concentrano sulle tensioni valutarie di Turchia e Argentina ma , soprattutto, sul petrolio.

Il caos in Libia, ennesimo motivo di conflitto tra Roma e Parigi, ha spinto i prezzi del Brent oltre l’asticella dei 78 dollari mentre il Wti, complici gli uragani caraibici, sale sopra i 70 dollari. A frenare i prezzi, però, è la notizia dell’accordo tra Iran ed India, che ha deciso di aumentare gli acquisti di greggio di Teheran, sfidando l’embargo Usa. Pochi mossi ieri i titoli energetici in Piazza Affari: Eni +0,9%, Saipem -0,1%, Tenaris -0,1%.

OGGI IL VERTICE DELLA LEGA SULLA MANOVRA

Tiene, almeno per ora, la Santabarbara del Bel Paese. Il verdetto di Fitch, già scontato, non ha impedito il rimbalzo di Piazza Affari, sostenuta dal recupero delle banche. Chiude in ribasso, dopo forti oscillazioni, lo spread in attesa che si diradi la nebbia sui destini del Def. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria continua a lanciare messaggi distensivi sui conti pubblici. Ma a consentire una boccata d’ossigeno sono state soprattutto le parole di Matteo Salvini: “Quella del 2019 – ha detto – sarà una manovra rispettosa di tutte regole, che farà pagare meno tasse agli italiani”. Oggi si terrà alla Camera la riunione della Lega dedicata alla manovra.

DEBOLE L’ASIA, STRETTA IN VISTA PER LA TURCHIA

Borse asiatiche miste stamattina, mentre prosegue la cavalcata del dollaro.

L’indice MSCI delle azioni Asia-Pacifico perde lo 0,3%. L’indice CSI300 della Borsa cinese perde lo 0,2%, Nikkei -0,1%.

In Argentina Il presidente Mauricio Macri ha annunciato nuove tasse sulle esportazioni e tagli drastici alla spesa pubblica in quelle che ha definito misure di “emergenza” per riequilibrare il bilancio pubblico del prossimo anno. Il Peso ha chiuso in calo del 4% a ridosso dei recenti minimi storici.

Frena (-0,3%) la caduta della lira turca. La banca centrale ha dichiarato che interverrà con alcuni provvedimenti per combattere i “rischi significativi” che mettono a repentaglio la stabilità dei prezzi. Gli investitori si aspettano un forte aumento dei tassi di interesse. La Lira quest’anno ha perso il 40% del suo valore rispetto al dollaro statunitense.

Stabile l’euro a 1,16.

MILANO E LONDRA, BORSE LEADER IN EUROPA

La Borsa di Milano ha terminato le contrattazioni con un rialzo dello 0,62% a 20.395 punti, poco distante dal massimo di giornata a 20.413 punti.

Poco mossi il Dax di Francoforte (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e Ibex 35 di Madrid (-0,2%),

In Europa il listino migliore è stato quello di Londra +1% in scia al calo della valuta britannica, a 1,288 e 0,902 rispettivamente nei confronti del biglietto verde e della moneta unica. Il capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier, ha dichiarato l’impossibilità di raggiungere un accordo ad ottobre e ha rimandato a metà novembre il termine dei negoziati, ma Theresa May non è disposta ad accettare compromessi che “non siano nell’interesse nazionale”.

I Pmi manifatturieri hanno confermato il quadro di un’economia europea in rallentamento. In Italia l’indice Pmi ha toccato ad agosto il minimo da due anni a 50,1 a ridosso del confine tra espansione e recessione. L’indice europeo Pmi è sceso ad agosto al minimo da 21 mesi a 54,6 da 55,1 di luglio.

CALA LA TENSIONE SUL DUE ANNI

Seduta “sottile” per i titoli di Stato in assenza delle sale operative americane. ma all’insegna del recupero: il tasso del decennale si porta al 3,19%, lo spread chiude a 285 punti base migliorando di 5 punti ma dopo un massimo a 293. Più importante, cala la febbre sui titoli a due anni, il vero termometro della pressione speculativa: il tasso del Btp due è sceso a 1,38%.

SOTTO I RIFLETTORI MEDIOBANCA E GENERALI

Il comparto bancario ha accelerato nel pomeriggio, con l’indice di settore che ha chiuso in rialzo dell’1,36%. In evidenza Ubi Banca (+3,03%) ancora sulla scia dell’aumento del target di prezzo deciso venerdì da Morgan Stanley.

Sotto i riflettori soprattutto Mediobanca (+2,77%). Il patto che vincola il 28,5% del capitale scade a fine 2019, ma è prevista in settembre una finestra per disdette anticipate. Se le azioni apportate all’accordo scendessero sotto il 25% del capitale, il patto si scioglierebbe. Da tempo circolano voci di un possibile disimpegno di Unicredit che detiene l’8,4% dell’Istituto di Piazzetta Cuccia. Peraltro, il ceo di Unicredit, Jean-Pierre Mustier, ha sottolineato di recente che quella in Mediobanca “è una partecipazione puramente finanziaria”, dunque non strategica. Se Unicredit si defilerà dal patto di sindacato di Mediobanca e punterà di conseguenza a vendere tutta o parte della quota, si apriranno scenari inesplorati soprattutto per quanto riguarda il boccone più ghiotto ovvero Generali +1,8%, di cui Piazzetta Cuccia detiene il 13%.

Banca Imi cita come motivazione della buona intonazione delle banche anche la notizia dell’ok della Ue alla proroga delle Gacs fino al 7 marzo.

Anima +2,1%, Banca Ifis +4,5%.

IL BOOM DI JEEP SPINGE FCA, PIRELLI SOTTO TIRO

Fiat Chrysler (+0,6%) ad agosto a livello di gruppo ha registrato in Italia 24.702 immatricolazioni di auto, in crescita del 2,6%. Si conferma il buon momento di Jeep: vendite + 137,83% a 5.665 unita. Banca Akros ha confermato la raccomandazione accumulate e il prezzo obiettivo a 20,5 euro.

Soffre Pirelli -1,10% % ai minimi da inizio marzo penalizzata dal taglio di rating di Berenberg da “hold” a “sell”.

Atlantia invariata. Dal crollo del ponte Morandi la società ha perso circa 6 miliardi di euro. Per Banca Imi la valutazione corrente è giusta. Equita ha anche ridotto il target price dell’azione a 22,8 euro, tenendo conto dei tassi di interesse e dell’effetto currency sulle partecipazioni in Brasile e in Cile.

VOLA FINCANTIERI, NUOVO RINVIO PER ASTALDO

Fincantieri +7,7%, Mediobanca ha promosso il giudizio a Outperform. Il target price sale a 1,8 euro, che implica un potenziale di rialzo del 40%. Il mercato delle navi da crociera è un fattore di crescita significativo per il gruppo visto che i passeggeri dovrebbero raddoppiare entro il 2030 a 50 milioni

Maire Tecnimont (+4,9%) si è aggiudicata un contratto da 248 milioni di dollari in Algeria.

Amplifon +3,8%: HSBC ha alzato il target a 24 euro.

Biesse +1,4% società che opera nel settore delle macchine per la lavorazione del legno e di altri materiali, ha posticipato la quotazione della controllata Hsd.

Seduta record per Immsi: +11,74%, a 0,471 euro, tra i migliori titoli di tutta piazza Affari. Il gruppo ha chiuso il primo semestre riportando un utile netto consolidato in crescita a 11,4 milioni di euro.

Continua la discesa di Astaldi (-3,8%), sui minimi storici. Slitta ancora, al 28 settembre, il cda di Astaldi per l’esame e l’approvazione della semestrale. Una modifica, spiega il gruppo in una nota, “al fine di avere maggior contezza sulla tempistica relativa alla finalizzazione della trattativa per la vendita degli asset relativi alla Concessionaria del Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia.

Sale invece Salini Impregilo (+3,4%). Tra le small cap Bio-On +8%.

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