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I mercati guardano al summit Merkel-Draghi

Rallenta l’aumento dei tassi e l’Europa si attrezza per fronteggiare Brexit e la politica protezionista degli Usa: ne parleranno Merkel e Draghi oggi a Berlino – Hong Kong e Nasdaq ai massimi – Eni, Unicredit e Fca sotto i riflettori

I mercati guardano al summit Merkel-Draghi

L’incertezza, almeno in Europa, frena il Toro. Le incognite geopolitiche non spaventano più di tanto i mercati Usa, sostenuti dai dati in attivo dalle trimestrali, ma a Wall Street, stressata dall’attesa finora vana che Donald Trump, distratto dalla violenta polemica con i giudici, precisi le sue scelte in materia di fisco e stimoli agli investimenti, prende corpo la convinzione che le aspettative di una prossima ripartenza dell’inflazione vadano probabilmente ridimensionate. Di qui il ritorno agli acquisti di obbligazioni Usa, che hanno provocato un calo del rendimento dei Treasury Bill ai minimi delle ultime tre settimane e favorito rimbalzo dell’euro sul dollaro.

Il cambio di rotta ha investito anche l’Europa: nell’ultimo quarto d’ora di contrattazioni, sull’onda degli acquisti da oltre Oceano, è rimbalzato l’euro e ridotto lo spread di Italia e Francia. Intanto, complici le ricoperture degli hedge sulle banche italiane, Piazza Affari è passata in terreno positivo. In sostanza, più incognite che certezze nell’attesa di un fine settimana che promette più di un’emozione: dagli accordi che prenderanno Shinzo Abe e Donald Trump alla pagella di Moody’s sul rating dei titoli italiani e francesi. Sull’Europa incombono due altre sfide: la Brexit ormai alle porte dopo il voto di ieri del Parlamento britannico, l’ennesima crisi greca che però rispetto al passato registra una novità: il nuovo ambasciatore Usa a Bruxelles si è detto certo che Atene lascerà la Ue entro l’anno.

In questa cornice assume un’importanza particolare l’incontro oggi a Berlino tra Mario Draghi ed Angela Merkel. Meteo Borsa prevede tempo variabile sui mercati, specie in Europa.

HONG KONG AI MASSIMI: TONFO DI TOYOTA (-1,7%)

Seduta a due volti sui mercati asiatici. Positive le Borse cinesi stimolate da buone notizie sul fronte dell’inflazione e sull’aumento della richiesta di materie prime, a conferma della ripresa del settore manifatturiero. Hong Kong (+0,4%) è ai massimi da oltre un anno.

Su Tokyo (-0,3%) pesa il calo di Toyota (-1,7%): le vendite del gruppo in Cina sono scese a gennaio del 19%. Male anche l’Australia trascinata all’ingiù dal ribasso di Bhp Billiton (-1,8%): si profila un lungo sciopero nelle miniere cileni.

NASDAQ AL TOP: NORSTROM (+4,1%) NONOSTANTE IL TWEET DI TRUMP

Chiusura positiva e nuovo record per il Nasdaq (-0,15%). Sale anche l’indice S&P 500 (+0,06%). Battuta d’arresto invece per il Dow Jones (-0,19%). La discesa dei rendimenti dei bond ha penalizzato il settore finanziario (-0,8%). I titoli peggiori sono stati Goldman Sachs (-0,6%) e JP Morgan (-1,1%).

Sale Norstrom (+4,1%): la catena d’abbigliamento è stata attaccata da un tweet di Trump per aver rinunciato a distribuire la linea di abbigliamento prodotta dalla figlia Ivanka.

Nel Nasdaq, Gilead ha perso l’8%. La società farmaceutica ha diffuso previsioni deludenti sulle vendite di tre farmaci per l’epatite virale: nel 2017 saranno al massimo 9 miliardi, 2,5 miliardi di dollari meno delle stime del consensus.

SU ENI PESANO LE RICHIESTE DEI PM SU DESCALZI

Risale il petrolio (+0,5% a 55,4 dollari) dopo la pubblicazione dei dati sulle scorte. Nella settimana chiusa il 3 febbraio, le riserve di greggio sono salite di 13,8 milioni, quinta settimana consecutiva di rialzo. Le scorte di benzina sono scese di 860.000 barili. Exxon-Mobil ha chiuso con un calo dell’1,5%.

A Piazza Affari Eni ha chiuso in ribasso dello 0,41% a 14,14 euro, dopo avere toccato un minimo a 13,97 euro, in seguito alla notizia che la procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio dell’amministratore delegato Claudio Descalzi per corruzione internazionale. Saipem -1,2%.

RIMONTA FINALE DI PIAZZA AFFARI, LONDRA PRONTA ALLA BREXIT

Si profila una giornata ricca di trimestrali per le Borse europee, avviate a d un’apertura in timido rialzo. Il premier italiano Paolo Gentiloni arriva a Londra all’indomani del voto dei Comuni che autorizza Theresa May ad avviare a Bruxelles i negoziati per la Brexit. Ma l’appuntamento più importante è senz’altro il meeting tra Draghi e Angela Merkel, il primo dopo l’apertura della cancelliera alla Ue e due velocità. Anche il presidente della Bundesbank Jens Weidmann è d’accordo per un’iniziativa comune di fronte al pressing dell’amministrazione Trump.

A Milano sprint finale del Ftse Mib che ha archiviato la seduta a 18.772 punti, in rialzo dello 0,6%, dopo essere sceso fino a 18.424 punti. In Europa lo Stoxx 600 è avanzato dello 0,48%. Segno meno per Francoforte (-0,1%) e Madrid (-0,1%), mentre hanno resistito Parigi (+0,2%) e Londra (+0,1%).

Andamento altalenante per lo spread Btp/Bund: in mattinata la forbice è salita a quota 203,58 per poi a scendere fino a una chiusura in leggera contrazione a 194 punti base. Scende anche lo spread Italia-Spagna a 56 punti base (contro i 61 precedenti). Il differenziale aveva chiuso il mese di gennaio a 69 punti base.

A migliorare l’atmosfera ha contribuito l’apertura americana: i titoli del Tesoro Usa a lunga scadenza hanno infatti segnato un rialzo. Il tasso del decennale Usa ha toccato il 2,34%, ai minimi dal 18 gennaio, sulla riduzione delle aspettative in merito ai prossimi rialzi dei tassi di riferimento Usa.

Lo spread Francia-Germania ha toccato in mattinata i 79 punti base, massimo da novembre 2012, per poi scendere in chiusura a 73 punti. Il rendimento del decennale di riferimento francese è sceso all’1,015%.

In occasione del collocamento di lunedì 13 febbraio, il ministero dell’Economia metterà a disposizione degli investitori Btp tra 6,25 e 8,5 miliardi di euro. Si tratta dei Btp a 3, 7 e 30 anni in corso di emissione e di due titoli off-the-run.

OK AL DECRETO SALVA-RISPARMIO. UNICREDIT “TRANQUILLA” SULL’AUMENTO

Sprint finale per le banche in Piazza Affari. L’indice italiano dei bancari, più volatile rispetto al resto d’Europa, sale dello 0,8%, da -0,8% dello Stoxx europeo, dopo aver segnato un calo di oltre il 2%.

A tirare la volata è stato il rimbalzo di Banco Bpm (+4,1%) davanti a Bper (+1,2%). Mediobanca +1,4% e Ubi +1,3%. Positiva Unicredit (-1,1%): “Siamo tranquilli, siamo tranquilli”, ha detto ieri Marina Natale, head of strategy business development and M&A, a proposito dell’andamento dell’aumento di capitale. È rimasta invece in terreno negativo Intesa (-0,2%).

Ieri sera il decreto salva-risparmio ha incassato il via libera dal Senato. Oggi il provvedimento arriva alla Camera. Il testo uscito dal Senato presenta qualche novità rilevante, impedisce per esempio che sui rimborsi, chi ha comprato obbligazioni subordinate a prezzi crollati, ora ci possa addirittura guadagnare. 
Equita ritiene che, nella forma attuale, il testo sia “meno favorevole” per i possessori di bond. Sulla base di questo schema, il broker calcola che MontePaschi si troverà con il 66% del capitale nelle mani del Tesoro, il resto ai vecchi possessori di bond.

FCA VERSO L’ASSOLUZIONE IN EUROPA. MEDIOBANCA PROMUOVE IL CERVED

Il calo del rendimento dei Btp ha favorito la ripresa delle utilities contribuendo alla chiusura positiva della seduta. Balzo di Enel (+2,79%). Fanno ancor meglio Terna (+3,66%), A2a (+3,03%) e Snam (+2,91%).

Positiva Fiat Chrysler (+1,9%) in linea con l’andamento del settore in Europa. Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha detto che la Commissione europea si sta orientando verso la posizione italiana, affermando che sui veicoli Fca non esistono software per alterare i dati sulle emissioni inquinanti, come invece sostenuto dal governo tedesco. 

Ferrari +0,99%: Morgan Stanley ha alzato il prezzo obiettivo da 60 a 72 dollari, confermando la raccomandazione overweight. Scendono i titoli dell’industria: Stm perde il 2,3%, Leonardo -1,4%, Cnh Industrial -0,5%. 

Bene Cerved (+3,2%) dopo l’accordo con Barclays Bank per il coordinamento della gestione di un portafoglio di mutui per un valore di circa 12 miliardi. Mediobanca Securities ha confermato la raccomandazione outperform e il target a 8,6 euro.

Ancora scintille su Parmalat. Il Cda (con il no del rappresentante dei fondi) ha approvato il prezzo di 2,8 euro offerto da Lactalis. La decisione è stata presa dopo aver esaminato la fairness opinion di Lazard (nominata dagli amministratori indipendenti) e di Leonardo (esperto nominato dal Cda) “pur rilevando che il prezzo si pone nella parte inferiore dell’intervallo dei valori indicati dalla banca d’affari transalpina”.

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