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I Btp3 snobbano Moody’s: tassi in calo al 4,65%. Spread in calo sotto quota 470

L’asta dei Btp a 3 anni non risente del downgrade di Moody’s: il Tesoro ha venduto titoli per complessivi 3,5 miliardi con tassi in calo dal 5,3 al 4,65% – Il rendimento dei decennali è invece schizzato sopra il 6%, mentre lo spread è salito fino ad un massimo di 485 punti base, per poi riscendere sotto quota 470 – Male le banche, sospese Fonsai e Unipol.

I Btp3 snobbano Moody’s: tassi in calo al 4,65%. Spread in calo sotto quota 470

I BTP3 SNOBBANO MOODY’S: I TASSI CALANO AL 4,65%. BORSE SU GRAZIE ALLA CINA. RECUPERA IL LUSSO 

L‘effetto Moody’s non colpisce l’asta dei Btp a 3 anni. Il Tesoro ha venduto titoli con scadenza luglio 2015 per complessivi 3,5 miliardi, massimo ammontare prefissato e i tassi sono scesi al 4,65% dal 5,30% dell’analoga asta di giugno. La risposta positiva, che contrasta con il balzo iniziale dello spread, conferma che i compratori alle aste sono in pratica ormai solo domestici.

Stanotte, com’è noto, Moody’s ha tagliato di due notch il rating dell’Italia portandolo a ‘Baa2’ da ‘A3’ e mantenendo un outlook negativo. Si tratta di due livelli sopra quello ritenuto ‘junk’. L’agenzia dice che, rispetto a cinque mesi fa, quando aveva dato la sua ultima valutazione, le prospettive economiche a breve termine sono peggiorate.

Il rendimento dei decennali, per effetto di Moody’s ha toccato la vetta del 6%, mentre lo spread è salito fino ad un massimo di 485 punti base, per poi riscendere sotto quota 470. Il tasso d’inflazione annuo a giugno, intanto, è risalito al 3,3%, dal 3,2% di maggio. A giugno il rincaro del cosiddetto carrello della spesa, i prezzi dei prodotti acquistati con più frequenza, è del 4,4% annuo.

In Piazza Affari l’indice Ftse Mib +0,26% corregge il ribasso iniziale a quota 13619. Madrid (-0,29%) è l’unica Borsa del Vecchio Continente in terreno negativo. Al contrario salgono Londra +0,72%, Parigi +0,58%, Francoforte +0,82%.

Le Borse europee, insomma , guardano più a Pechino che a Moody’s. Nel secondo trimestre il Pil cinese è salito del 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2011, si tratta del rialzo più debole degli ultimi tre anni ma è comunque un dato in linea con le aspettative. Non solo: l’aumento degli investimenti sta a confermare che la Cina torna ad una politica espansiva a vantaggio dell’economia globale.

L’euro è in lieve calo a 1,219 sul dollaro da 1,220 della chiusura di ieri sera. Il petrolio tipo Wti è in rialzo dello 0,4% a 86,5 dollari il barile.

A Milano scendono le banche: Unicredit -2%, Intesa Sanpaolo -1,8%. Soffrono anche oggi le utility, in particolare Enel -1,5% ed Enel Green Power -2,4%. Oggi dovrebbe essere presentata la riforma del settore elettrico della Spagna, il decreto dovrebbe prevedere forti penalizzazioni per le utility.

Acea perde il 2%. Salgono Eni +0,5%e Saipem +1,2%. Rimbalza dopo la caduta di ieri Telecom Italia +1,2%. Si riprende anche Salvatore Ferragamo +3,5%, penalizzata negli ultimi giorni della notizie riguardanti l’andamento delle vendite di beni di lusso in Cina. Sospese per eccesso di ribasso Fondiaria Sai e Unipol. Lunedì prossimo parte l’aumento di capitale.

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