Condividi

Hillary infiamma i mercati, Piazza Affari maglia rosa: Mps boom (+22,2%)

La crescente probabilità che Hillary Clinton prevalga su Trump e diventi presidente degli Usa eccita Wall Street e i mercati di tutto il mondo: Piazza Affari (+2,56%) regina d’Europa – Boom di Mps che guadagna il 22,18% – Brillano Ferrari, Intesa, Fca e Unicredit – Assestamento tecnico per la matricola Italgas (-0,7%).

Hillary infiamma i mercati, Piazza Affari maglia rosa: Mps boom (+22,2%)

Il motore delle borse gira oggi a pieno ritmo e Piazza Affari è prima in Europa, con le banche in grande spolvero, Mps è stellare, +22,18%. L’automotive invece decolla con la Ferrari (+6,81%). I listini: Ftse Mib +2,56%, Dax 30 +1,93%, Ftse 100 +1,7%, Cac 40 + 1,91, Ibex 35 +1,45%. Lo spread del decennale italiano scende a 155.50 punti,  -2,39% rispetto al Bund. 

Anche Wall Street torna ottimista e i tre listini principali, in avvio, registrano incrementi abbondantemente superiori al punto percentuale. Per l’S&P 500, questa è la prima giornata in rialzo dopo nove di fila in ribasso, la serie temporale negativa più lunga dal dicembre del 1980. I mercati esultano per l’”assoluzione” di Hillary Clinton da parte dell’Fbi. Il candidato ritenuto più affidabile torna in testa nei sondaggi e tutti festeggiano con un giorno d’anticipo sulle elezioni: le borse asiatiche, quelle europee e quelle americane. Il dollaro si apprezza sulle principali valute e guadagna lo 0,44% sull’euro, mentre l’oro scende dell‘1,83%. Qualche analista, scottato dalla Brexit, mette in guardia però dal brindare troppo presto.

In ogni caso, a Milano, le buone notizie non vengono solo dall’altra parte dell’Oceano, ma anche dalle aziende di casa.

Mps, sempre in altalena in queste settimane, mette a segno la performance migliore (+22,18%) e in scia Mediobanca fa un balzo del 4,32%. Tutto il comparto bancario brilla: Intesa San Paolo +5,88%, grazie agli ottimi conti trimestrali; raggiante l’ad Carlo Messina: siamo “tra le banche più efficienti in Europa con un rapporto tra costi e ricavi inferiore al 50% contro una media del settore al 65%”. Bene Unicredit, +4,9%, in vista della scadenza del 10 novembre per le offerte vincolanti per Pioneer, per la quale, scrive Reuters, sono in gara Amundi e Poste Italiane, ma anche Ameriprise Financial.

Il settore automotive ruggisce con la Ferrari (+6,77%), che viaggia verso “un Ebitda pari a un miliardo” di euro “il più in fretta possibile”, secondo le parole dell’ad, Sergio Marchionne, che annuncia: il primo ibrido delle rosse sarà lanciato “nel 2019”. In scia FCA +5,22%, bene Brembo, +4,73%, dopo gli ottimi conti del trimestre.  

Debutto morbido per Italgas, che perde lo 0,7%, dopo la scissione da Snam. Il prezzo di riferimento determinato da Borsa Italiana è 3,998 euro; la chiusura è a 3,97. Snam mette a segno un incremento del 4,23% (prezzo di riferimento definito 3,78, chiusura a 3,88 euro).  

Infine la Banca centrale europea annuncia che intensificherà il ritmo degli acquisti di titoli obbligazionari, nell’ambito del programma di quantitatitive easing, nella prima parte di dicembre, prima di una sospensione temporanea durante le festività natalizie, tra il 22 e il 30 dicembre, per evitare possibili distorsioni del mercato. Gli acquisti riprenderanno regolarmente il 2 gennaio.

Dai dati mensili sul Qe forniti da Francoforte risulta che, in ottobre, Bce e Banca d’Italia hanno acquistato titoli del settore pubblico italiano per 12,323 miliardi di euro, in rialzo rispetto agli 11,808 miliardi di settembre. Il totale dei titoli del settore pubblico italiano acquistati dall’inizio del programma sale così a 188,482 miliardi. La vita media residua del portafoglio passa a 9,07 anni dai 9,15 di fine settembre.

Commenta