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Hera: boom di utili e rialzo a doppia cifra per i ricavi

In crescita anche il mol – il cda propone dividendo di 10 centesimi per azione – Iclienti gas crescono del 40,8% – L’ad Venier: “Solide basi per affrontare le difficoltà causate da Covid-19” – Il Presidente Tommasi: “17 anni di crescita ininterrotta”

Hera: boom di utili e rialzo a doppia cifra per i ricavi


Rialzo a doppia cifra per i ricavi e boom di utili. Questi i due dati più rilevanti che si evincono dal bilancio 2019 di Hera appena approvato dal consiglio di amministrazione. La multiutility bolognese ha archiviato l’anno con un fatturato pari a 7,44 miliardi di euro, in crescita del 12,3% rispetto al 2018. Sale del 5,2% il margine operativo lordo, mentre l’utile netto si attesta a quota 402 milioni di euro, il 35,5% in più dell’anno prima, e l’utile netto di pertinenza degli azionisti sale del 36,8%, arrivando a 385,7 milioni di euro. 

Andando avanti coi parametri, la posizione finanziaria netta adjusted è di 2,69 miliardi con un rapporto rispetto al mol pari a 2,48 volte al netto dell’operazione con Ascopiave. Numeri che consentono al cda di proporre all’assemblea un dividendo pari a 10 centesimi per azione, una cifra in linea con la politica annunciata nel piano industriale. 

Per quanto riguarda le varie aree di business, il mol dell’area gas è salito a  quota 341,6 milioni di euro (+7,9%), mentre il numero di clienti gas è aumentato di quasi 600 mila unità (+40,8%), per un totale di 2 milioni di utenti, “principalmente a valle dell’operazione con Ascopiave, che ha portato all’ingresso nel perimetro di consolidamento delle società commerciali acquisite attraverso EstEnergy e Amgas Blu”, spiega la società in una nota. Cresce del 6,2% a 264,3 milioni, l’ebitda dell’area ciclo idrico, mentre quello dell’area ambiente arriva a a 264,2 milioni di euro (+4,8%). Infine l’area energia elettrica ha registrato un mol di 178,5 milioni, sostanzialmente in linea con i 183,5 milioni dell’anno precedente, mentre i clienti elettrici salgono a 1,3 milioni (+17,2%), in aumento di 184,2 mila unità. 

Nella nota la società sottolinea inoltre che la raccolta differenziata è in crescita al 64,6% medio su tutto il territorio e c’è il “miglioramento di tutti gli indicatori di sostenibilità con mol a valore condiviso in crescita a 422,5 milioni (+13%)”.

“Il profilo di rischio del gruppo continua a essere molto conservativo e ha permesso di continuare la sua espansione con un’operazione, come quella di Ascopiave, che ci ha proiettato ai primi posti nel mercato della vendita di energia in Italia, dietro solo ai due gruppi energetici ex-incumbent. Solide basi, quindi, su cui poter contare per affrontare anche un momento difficile come quello attuale determinato dal Covid-19”, ha dichiarato l’ad Stefano Venier in una nota.

“I risultati evidenziano la bontà della formula multiutility di Hera che, in un anno reso difficile anche a causa del significativo impatto negativo proveniente dal segmento dei clienti in salvaguardia, ha saputo mettere in campo un ampio insieme di progetti di sviluppo che hanno garantito, trimestre dopo trimestre, crescite sempre positive in tutte le attività, superando le aspettative e, al contempo, di confermare un track record di 17 anni di crescita ininterrotta migliorando ulteriormente la solidità patrimoniale in un anno nel quale l’impegno sul fronte degli investimenti e’ stato senza precedenti. – ha sottolineato il presidente esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano – Nel 2019, inoltre, sono stati raggiunti in anticipo due fondamentali target strategici del piano industriale al 2022: con la chiusura dell’operazione con Ascopiave, il gruppo Hera ha superato l’obiettivo dei 3 milioni di clienti energy e, con l’ampliamento impiantistico nei trattamenti dei rifiuti, ha potuto cogliere appieno i positivi trend di mercato già a partire dal 2019″.

Infine, per quanto riguarda l’assemblea dei soci, Hera conferma per il momento la data del 29 aprile. Ordine del giorno, oltre all’approvazione del bilancio, anche la nomina del nuovo cda. Tuttavia, “tenuto conto dell’attuale situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19 e dei suoi sviluppi, al momento non prevedibili, la società si riserva, ove consentito o imposto dalla normativa, anche regolamentare, che dovesse essere eventualmente emanata, e nel rispetto dei limiti ivi previsti di posticipare la data di convocazione dell’assemblea”. Oppure di “indicare le specifiche modalità di partecipazione degli Azionisti ai lavori assembleari; in ogni caso, di adottare tutti quei provvedimenti e di porre in essere tutte quelle iniziative che dovessero rendersi necessarie o anche solo opportune per consentire lo svolgimento dei lavori assembleari in condizioni di sicurezza, nel rispetto della citata normativa”.

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