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Grecia-Ue: Bruxelles prepara un ultimatum per Tsipras

A fine maggio i creditori presenteranno ad Atene una lista di riforme da prendere o lasciare per sbloccare in extremis l’ultima tranche di aiuti del valore di 7,2 miliardi di euro – Nessun accordo dall’Eurogruppo di oggi: si chiederà ad Atene “un lavoro più duro” – Intanto, la prospettiva della bancarotta si fa sempre più concreta.

Grecia-Ue: Bruxelles prepara un ultimatum per Tsipras

Bruxelles non si fida del governo di Atene e ha paura che da un momento all’altro possa verificarsi un incidente di liquidità che mandi in bancarotta la Grecia. Per questo i creditori internazionali starebbero preparando un ultimatum da presentare al premier Alexis Tsipras a fine maggio: si tratterebbe di una lista di riforme da prendere o lasciare per sbloccare in extremis l’ultima tranche di aiuti del valore di 7,2 miliardi di euro. Lo scrive il quotidiano ellenico Kathimerini, ricordando che a fine giugno scade la proroga al programma di sostegno e con esso anche la possibilità per Atene d’incassare la rata. 

L’obiettivo dell’ultimatum sarebbe mettere Tsipras alle strette, negandogli anche il tempo di organizzare un referendum per chiedere ai greci di esprimersi sulle misure chieste dall’Europa. Il Premier greco aveva parlato nelle scorse settimane della possibilità d’indire una consultazione popolare, affermando che il governo non ha il diritto di accettare un accordo che contraddica il mandato con cui Syriza ha vinto le elezioni (il cosiddetto “Programma di Salonicco” si fonda su tre pilastri: stop all’austerità, rilancio della crescita, lotta alla crisi umanitaria greca). 

Se Tsipras rigettasse l’ultimatum, la Grecia dovrebbe affrontare da sola i debiti in scadenza con la Bce, che ammontano a circa 6 miliardi di euro tra giugno e luglio, una somma che Atene non potrebbe mettere insieme nemmeno dando fondo a tutte le riserve. 

Si riaffaccia quindi la paura che la Grecia non riesca e evitare il fallimento, tanto che l’Fmi starebbe lavorando con le autorità nazionali nei Paesi dell’Europa sud-orientale (Bulgaria, Romania, Albania, Serbia, …) su un piano di emergenza per gestire un default della Grecia. Lo scrive in Wall Street Journal, citando una fonte interna del Fondo. Questi Paesi sarebbero maggiormente esposti alla Grecia, avendo diverse filiali di banche elleniche sul proprio territorio. D’altra parte, la bancarotta di Atene non costerebbe poco neanche alle principali economie dell’Eurozona, considerando che, in caso di default greco, solo l’Italia perderebbe circa 41 miliardi di euro. 

Intanto, l’unica certezza al momento è che l’Eurogruppo di oggi non produrrà alcun accordo fra Bruxelles e Atene. L’Eurozona, però, scriverà ufficialmente alla Grecia per chiedere “un lavoro più duro”, un’accelerazione che consenta di arrivare a un’intesa entro qualche settimana, visto che “il tempo sta finendo”. 

Il Governo greco non vuole toccare le pensioni e nemmeno aumentare l’Iva: “Su nessuno dei dossier in discussione si è arrivati a una conclusione”, ammette una fonte. 

Mercoledì Atene dovrà versare 800 milioni di euro al Fondo monetario internazionale e non è ancora chiaro con quali risorse intenda pagare. 

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