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Grecia: tensione sui bond con i biennali che volano al 27% e Borse in calo

Atene torna a spaventare i mercati: i bond greci a due anni volano al 275 – In tutta Europa banche e Borse in flessione: Piazza Affari perde l’1,75% e il FtseMib scende di nuovo sotto quota 24mila – Azimut e le Popolari le più penalizzate – Recupera Exor e scuderia Agnelli in altalena – Btp Italia ha raccolto 9,3 miliardi.

Grecia: tensione sui bond con i biennali che volano al 27% e Borse in calo

Le tensioni sulla Grecia offrono lo spunto per una giornata di vendite sui mercati. Tutte le principali Borse europee hanno chiuso in calo: il Ftse Mib cede l’1,75% ma non è la peggiore Borsa del Vecchio Continente. Il Dax cede infatti l’1,9%. Parigi e Londra limitano le vendite registrando rispettivamente -0,57% e -0,51%. Lo spread sale a 128,12 punti. Il Tesoro oggi ha chiuso il collocamento del Btp Italia giunto ormai alla sua ottava emissione ma con la nuova scadenza a 8 anni. l’importo emesso è stato pari a oltre 9,3 miliardi di euro. E stato fissato il tasso cedolare (reale) annuo definitivo, pari a 0,50%, pagato in due cedole semestrali.

GRECIA, MONITO DEL FMI. LA BCE TAGLIA LA DISOCCUPAZIONE

Il Fondo monetario guidato da Christine Lagarde non sembra intenzionato a venire incontro alla Grecia concedendole di ritardare il pagamento di circa un miliardo di euro dovuto il mese prossimo. L’auspicio di Lagarde è che il lavoro che Atene deve fare possa essere svolto “a un passo più veloce e in maggiore profondità così che le riforme possano essere implementate per incoraggiare il popolo greco e far sì che l’economia locale sia più stabile e si possa creare occupazione”. Ma intanto Berlino avrebbe allo studio un piano B in caso di default della Grecia.

Il Fmi ritiene anche che nell’Eurozona “potrebbe riemergere lo stress finanziario per via dell’incertezza sulle politiche associate alla Grecia”, anche se conferma che nell’area euro si assiste a un graduale rafforzamento, sostenuto dal Qe, dall’euro debole e dal calo del petrolio.

Arrivano finalmente buone notizie sul fronte della disoccupazione europea: i previsori consultati su base trimestrale dalla Bce per valutare le prospettive della congiuntura dell’Eurozona hanno tagliato, nel secondo trimestre, le attese di disoccupazione per l’area, portandole all’11,1% quest’anno (da 11,3% previsto nel primo trimestre), al 10,6% nel 2016 (da 10,9%) e al 10,1% nel 2017 (da 10,3%). La discesa dovrebbe continuare nel lungo termine fino a un tasso del 9,2% nel 2019 (da 9,4%).

Allo stesso tempo in Germania, l’istituto Ifo hanno rivisto al rialzo le stime di crescita per quest’anno: il Pil crescerà del 2,1% dall’1,2% quest’anno e dell’1,8% nel 2016, grazie ai modesti prezzi del petrolio e all’euro debole. Il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 6,3% nel 2015 e al 5,9% nel 2016, l’inflazione salire dello 0,5% quest’anno e dell’1,3% il prossimo.

NETFLIX FA IL PIENO DI ABBONATI. MPS RICALCOLA I DANNI DI ALEXANDRIA

A Wall Street gli indici si muovono anche qui interruttori negativo: il Dow Jones scivola dello 0,0’6%, l’S&P500 lo 0,17%. In calo anche il petrolio Wti -1,21% a 55,71 dollari mentre il cambio euro dollaro si rafforza a 1,0740. Sotto i riflettori Netflix che archivia un boom degli abbonati, a 60 milioni,  ma anche i nuovi debutti di Etsy, marketplace online, e Party City, rivenditore di prodotti per feste e celebrazioni.

Sul fronte macroeconomico, l’indice Philadelphia Fed del mese di aprile è salito a 7,5 punti dai 5 di marzo, facendo meglio delle attese del mercato, che erano per un aumento a 7,2 punti.

Peggiori delle attese invece i dati sull’edilizia con i nuovi cantieri negli Stati Uniti cresciuti in marzo del 2% alla quota destagionalizzata di 926.000 unità mentre il numero di permessi edilizi è sceso del 5,7%. Gli analisti che si attendevano un aumento del 15,9% dei cantieri a fronte di una flessione molto più modesta dei permessi. Infine, fanno peggio delle attese anche le richieste di sussidi settimanali di disoccupazione salite di 12mila unità a 294mila. Gli analisti che si aspettavano 280mila richieste.

A Piazza Affari in fondo al Ftse Mib c’è Saipem -3,99%, seguita da Azimut -3,84% e Buzzi Unicem -3,65%. Male anche le banche con Bpm -3,38% e Banco Popolare -3,19%. Ubi -2,51%, Unicredit -3,12%.Intesa -2,27%. Mps -2,19%. Il presidente della banca senese Alessandro Pérofumo ha detto che l’aumento di capitale del Monte dei Paschi “certamente partirà dopo la trimestrale che verrà pubblicata l’8 maggio”. Intanto, ha fatto sapere, Mps “sta ricalcolando” la richiesta danni a Nomura sull’operazione Alexandria dopo aver letto le carte depositate dalla Procura di Milano nell’indagine penale in corso.

Fca, dopo un buon rialzo, finisce in territorio negativo e chiude a -2,14% nel giorno della prima assemblea dei soci post-integrazione Fiat-Chrysler. Tre titoli si muovono in rialzo sul Ftse Mib, controcorrente rispetto all’indice: Yoox +2,94%, Exor +0,28% e Wdf +0,10%. 

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