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Grecia, possibile prelievo del 15% sui depositi bancari

Un prelievo del 15% sui depositi bancari esteri non dichiarati dei cittadini greci e del doppio per legalizzare quelli in Grecia è allo studio del governo Tsipras come misura da offrire alle trattative con il Brussels Group per arrivare ad un’intesa tra Atene e l’Europa. Dell’emergenza greca si parlerà anche nel vertice di Dresda di domani del G7

Grecia, possibile prelievo del 15% sui depositi bancari

“Il prossimo 5 giugno la Grecia pagherà la rata del prestito Fmi perchè per allora sarà stato raggiunto un accordo con i creditori internazionali”. Sono queste le parole rassicuranti in arrivo dal Ministro dell’Economia greco Yanis Varoufakis. La dichiarazione di oggi , se sarà confermata dai fatti, ridimensiona l’allarme lanciato nei giorni scorsi quando il Governo greco si era detto pronto a non rimborsare il Fmi, dando precedenza nei pagamenti alle pensioni e agli stipendi dei lavoratori statali.

Già da ieri si vedevano segnali di maggior ottimismo sulle trattative tra Grecia e Brussels Group per la chiusura dell’accordo sulle riforme cercato ormai da quattro mesi. La scadenza del 5 giugno, giorno in cui Atene deve rimborsare 300 milioni di euro al Fmi, sembea più vicina a la firma di un accordo non è più prorogabile.

L’esecutivo di Alexis Tsipras ha chiesto alle parti in campo di chiudere al più presto la trattativa, senza però toccare le “linee rosse” indicate nelle scorse settimane. Il negoziato, tra passi avanti e momenti di stallo totale, si è bloccato su alcuni sui temi sensibili per il premier Tsipras: il fisco, le pensioni e le tutele dei lavoratori. Il Ministro Varoufakis ha individuato due meccanismi che potrebbero fare cassa in fretta, giusto in tempo per pagare il Fmi il 5 giugno, senza andare però a toccare pensioni e stipendi dei lavoratori.

La proposta del Ministro si basa su due diversi prelievi: il primo del 15% sui depositi bancari detenuti all’estero e non dichiarati dai cittadini greci; e il secondo del 30% per legalizzare i depositi non dichiarati detenuti in Grecia. A questa sorta di scudo fiscale il Ministro ha proposto di affiancare una tassa sui ritiri di contante da bancomat e sportelli bancari. L’imposta avrebbe l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale incoraggiando i pagamenti con carte di credito e bonifici. Della proposta di Varoufakis si parlerà già domani a Dresda in occasione della riunione dei Ministri delle finanze e dei governatori del G-7.

Secondo il quotidiano Kathimerini il Governo greco confida nella firma dell’accordo entro questo fine settimana. Se così fosse, già per martedì prossimo sarebbe fissata una riunione d’emergenza per l’Eurogruppo. Parole di ottimismo arrivano anche dal Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker: La mia impressione – riferisce alla stampa – dopo aver parlato con alcuni colleghi, è che stia crescendo la sensazione che il default della Grecia si possa evitare. D’altra parte – ha concluso – tutti quelli con cui ho parlato insistono sulla necessità di coinvolgere l’Fmi. Non ci sarà accordo senza Fmi”. 
  
Intanto la Bce ha lasciato invariata a 80,2 miliardi di euro la linea di liquidità d’emergenza alle banche di Atene e l’Esm si dice pronto a discutere di un terzo pacchetto di aiuti a favore della Grecia a patto però che si trovi l’accordo sulla lista di riforme da approvare nel Paese. 

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