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Grecia, oggi in Parlamento l’intesa sui tagli a 30.000 statali

Atene trova l’accordo con la troika Bce-Ue-Fmi per ottenere la sesta tranche di aiuti da 8 miliardi di dollari – Licenziamenti e pensionamenti anticipati sono la ricetta, ma in molti si domandano se sarà sufficiente – Il Paese ellenico non ce la farà a raggiunge i target di bilancio per il 2011 e il 2012.

Grecia, oggi in Parlamento l’intesa sui tagli a 30.000 statali

Il governo greco ha approvato il taglio di 30mila lavoratori pubblici, rendendo esecutiva un’intesa preliminare raggiunta con i capi della delegazione Ue-Fmi-Bce. Oggi le nuove misure di austerità approderano in Parlamento per l’approvazione definitiva. L’ulteriore sforbiciata chiesta dall’Europa dovrebbe servire a sbloccare la sesta tranche di aiuti da 8 miliardi di euri, decisiva per evitare il default. Anche se, nonostante questi sacrifici, il deficit di Atene sarà del 6,8% sul Pil contro il 6,5% concordato con i rappresentanti della troika. Ma assai ridimensionato rispetto all’attuale 8,5%. Anche il Pil atteso rimane sotto le aspettative, in calo del 5,5%.

La determinazione di George Papandreou raccoglie consensi alla vigilia del vertice dell’Ecofin in Lussemburgo. “Con ogni probabilità, la Grecia riceverà la prossima tranche di aiuti internazionali di cui ha bisogno per evitare il fallimento”, ha detto il ministro delle Finanze austriaco Maria Fekter, in un’intervista al quotidiano tedesco Welt am Sonntag. ”La probabilità che la tranche da 8 miliardi di euro sia versata alla Grecia, a mio avviso, è decisamente più forte della probabilità che non lo sia”, ha detto Fekter. Nel frattempo però Alexander Dobridnt, un funzionario della coalizione di Angela Merkel, ha detto che “affinché la Grecia torni ad essere economicamente stabile, ha bisogno di uscire dalla zona euro, almeno temporaneamente”.

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