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Grecia, oggi il voto del parlamento di Atene

L’approvazione del recente rimpasto di governo e del piano di austerity firmato Papandreou sono le condizioni imprescindibili per lo sbloccco degli aiuti internazionali. La maggioranza sembra resistere anche grazie ai voti dell’opposizione, che rifiuta però di entrare in un esecutivo di unità nazionale.

Si vota nel pomeriggio al Parlamento di Atene, che dovrà dare il via libera al pacchetto di provvedimenti messi a punto dal premier Papandreou, insieme agli esperti di Fmi, Ue e Bce. Ieri dalle varie parti in causa sono arrivati segnali di ottimismo, con la previsione di un’approvazione a larga maggioranza, anche con l’avallo dell’opposizione ellenica.

I ministri delle Finanze europei, a poche ore dal voto, hanno chiesto ad Atene di introdurre nuove misure di austerità, come condizione per dare il via libera all’estensione del pacchetto di aiuti da 12 miliardi. L’Eurogruppo ha fissato una riunione straordinaria per il 3 luglio ed entro quella data il parlamento greco dovrà approvare il nuovo piano. I ministri europei si aspettano che i nuovi fondi (la prossima tranche nel quadro del piano di salvataggio da 110 miliardi di euro erogato dall’Unione Europea e Fondo monetario) verranno pagati entro luglio. La Grecia ha detto di aver bisogno dei prestiti entro quel termine per evitare il default.

Intanto i ministri finanziari dell’eurogruppo hanno deciso ieri che i bond emessi nell’ambito del progetto di intervento a favore di Grecia, Portogallo ed Irlanda, in tutto 500 miliardi destinati all’Esm, non godranno dello status di credito privilegiato. Una scelta che potrebbe facilitare il ritorno di questi tre paesi sul mercato obbligazionario, una volta esaurita la fase di emergenza. Il fondo Esf, che sostituirà il meccanismo attuale dell’Esm, diventerà operativo dalla metà del 2013.

Pubblicato in: News

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