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Grecia, nuovo piano del Governo: i tagli salgono a 13,5 miliardi

Il valore delle nuove misure supera di due miliardi quello previsto inizialmente dagli accordi con la troika – In arrivo per i greci nuove sforbiciate a stipendi pubblici, sanità e pensioni, oltre a una riduzione di 34mila unità dei dipendenti statali – Intanto il premier Samaras si prepara a incontrare Juncker, Merkel e Hollande per chiedere una proroga.

Grecia, nuovo piano del Governo: i tagli salgono a 13,5 miliardi

I tagli non finiscono mai. Il Governo greco ha alzato la mira, allestendo un piano per la riduzione della spesa pubblica da 13,5 miliardi, valore che supera di due miliardi esatti quello previsto inizialmente dagli accordi con la troika. La notizia è stata diffusa questa mattina dal quotidiano “Kathimerini”. 

In un primo tempo i tecnici di Ue, Bce e Fmi avevano chiesto al Paese ellenico tagli da 11,5 miliardi nel prossimo biennio in cambio del nuovo piano d’aiuti internazionali. Per primo il settimanale tedesco Der Spiegel aveva rivelato sabato scorso l’esistenza di un nuovo buco nei conti della Grecia. E il ministero delle Finanze gli ha dato ragione, calcolando che le minori entrate fiscali e contributive legate al taglio di stipendi e pensioni provocheranno un nuovo ammanco di circa due miliardi nelle casse dello Stato

L’Esecutivo guidato da Antonis Samaras presenterà il nuovo pacchetto di misure prima del ritorno della troika ad Atene (previsto per il 5 settembre), come annunciato dal ministro delle Finanze, Yannis Stournaras. Ieri altre fonti ministeriali avevano rivelato che l’obiettivo del Governo è ottenere il via libera degli ispettori al piano entro la metà del mese prossimo. In arrivo per i greci ci sono nuove sforbiciate a stipendi pubblici, sanità e pensioni, oltre a una riduzione di 34mila unità dei dipendenti statali.

Intanto il premier Samaras si prepara a una fitta serie di vertici bilaterali. Domani accoglierà ad Atene il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. Giovedì volerà a Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel, mentre venerdì è atteso a Parigi dal presidente francese, François Hollande.

In ciascuno di questi incontri Samaras chiederà che l’Europa conceda alla Grecia due anni in più per rendere operativi i tagli e le riforme strutturali in cantiere. La scadenza per abbattere il deficit dal 9,3 al 3% scivolerebbe così dal 2014 al 2016, rendendo gli sforzi più sopportabili. Ma il veto della Germania sembra aver già cancellato ogni speranza di proroga per Atene. Il portavoce del governo tedesco, Steffen Seiber, ha precisato che dall’incontro di venerdì non arriveranno “decisioni fondamentali”. E quasi certamente i due miliardi di tagli in più non basteranno a smuovere Berlino. 

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